stagione
stagióne s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. – 1. Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta [...] si avvicenderanno nella prossima s. teatrale; l’orchestra è stata scritturata per l’intera s.; comincia la s. dei la s.); in partic.: alta s., il periodo in cui vi è maggiore afflusso turistico (e quindi i prezzi di alberghi e pensioni sono più alti ...
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sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] di fare sempre meglio; le cose vanno s. peggio; con s. maggiore impegno; il cielo si fa s. più scuro, ecc. Anche col cosa che si protrae anche nel futuro): è stato così da s., non è mai stato diversamente; con funzione quasi aggettivale la locuz. di ...
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premio
prèmio s. m. [dal lat. praemium, comp. di prae- «pre-» e emĕre «prendere, acquistare»; propr. «ciò che è preso prima»]. – 1. a. Ciò che si riceve come ricompensa e in riconoscimento di proprî [...] . Per analogia con gli usi che precedono, p. di maggioranza, numero di seggi che, nelle consultazioni elettorali, possono essere si estrae a sorte tra gli acquirenti di prodotti, titoli di stato, e sim., per invogliare all’acquisto: vendita a premio; ...
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sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] ). b. In senso relativo, per indicare una maggiore o minore ricettività alle impressioni esterne: i polpastrelli delle a riscaldare la sostanza stessa, in assenza di cambiamenti di stato fisico, da una temperatura di riferimento to (in genere 0 ...
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cambio
càmbio s. m. [der. di cambiare]. – 1. a. Permuta di una cosa con un’altra: fare, proporre, accettare un c.; rendere il c., contraccambiare; dare, ricevere in c., fare a cambio. b. In partic., [...] si dice che il c. dollaro-euro aumenta quando occorre una maggiore quantità di euro per comperare un dollaro, e in caso contrario la quale i biglietti di banca o di stato dichiarati decaduti vengono ritirati dalla circolazione e sostituiti con ...
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evoluzionismo
s. m. [der. di evoluzione]. – Dottrina filosofica e naturalistica sorta nel sec. 19° (e principalmente elaborata e difesa da H. Spencer e E. Haeckel), la quale, escludendo ogni intervento [...] universo, concepiva questo processo come un continuo passaggio della materia da stati di maggiore omogeneità e indeterminatezza a stati di sempre maggiore eterogeneità e definitezza, onde dalla nebulosa primitiva si sarebbero successivamente generate ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] da udire): sento dalla tua ultima (sottint. lettera) che sei stato poco bene. Con uso intr. (aus. avere), o con compl ma con valore più soggettivo (e con un grado minore o maggiore di avvicinamento alla realtà, secondo i casi); con compl. predicativo ...
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campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole [...] del c.), guadagnar c., retrocedere per poi prendere lo slancio con maggiore impeto; tenere il c., perdere il c., dare il c per cure elioterapiche. d. Nell’uso poet. il termine è stato talvolta adoperato con sign. di spazio libero in genere, in frasi ...
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decuplo
dècuplo agg. [dal lat. tardo decŭplus, der. di decem «dieci»]. – Dieci volte maggiore: misura, lunghezza d.; peso d.; motore di potenza decupla. Come s. m., dieci volte tanto, quantità dieci [...] volte maggiore: spendere il d. di quel che era stato previsto; guadagnare il decuplo. ...
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moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è [...] o entro luogo, assimilato sintatticamente a un complemento di stato in luogo, ma dipendente da un verbo di una voce, strumentale o umana, da un suono a un altro di altezza maggiore (m. ascendente) o minore (m. discendente); si dice m. parallelo ...
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Stato Maggiore Nelle forze armate il complesso e il ruolo degli ufficiali che collaborano con il governo, il ministro della Difesa o il comandante di una grande unità o di un reparto, per fornirgli tutte le informazioni e le notizie necessarie...
Generale (Biella 1800 - Torino 1882). Sottocapo di stato maggiore, si distinse nelle campagne del 1848-49; con il ministro C. Cadorna fu incaricato nel 1849, dopo Novara, delle trattative per l'armistizio col Radetzky; da quest'anno al 1857...