rivoluzionare
v. tr. [der. di rivoluzione] (io rivoluzióno, ecc.). – 1. Sconvolgere, mutare radicalmente con una rivoluzione: r. lo stato o le strutture politiche ed economiche dello stato; r. la società, [...] il sistema sociale. 2. fig. a. Modificare e rinnovare in modo radicale, profondamente: un fatto storico che ha rivoluzionato il mondo; una scoperta che rivoluzionerà la medicina; in usi iron.: vedrai che il nuovo direttore vorrà r. l’azienda. b. ...
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ministero
ministèro (ant. ministèrio) s. m. [dal lat. ministerium «servizio, ufficio, carica, impiego» (der. di minister: v. ministro); cfr. mestiere]. – 1. Anticamente (con i sign. che la parola aveva [...] costituzione, alla formula adottata, all’orientamento politico-sociale: m. monocolore, costituito con rappresentanti di un ) nei quali è suddivisa in Italia l’amministrazione dello stato e ai quali sono singolarmente preposti i ministri: il ...
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gendarme
s. m. [dal fr. gendarme, dalla locuz. gens d’armes «gente d’armi»]. – 1. a. In origine, cavaliere di armatura pesante che faceva parte delle compagnie d’ordinanza istituite in Francia da Carlo [...] gendarme, lo stato secondo la concezione liberale pura, la cui attività dovrebbe limitarsi alla difesa del Paese, al mantenimento dell’ordine pubblico e all’assicurazione del rispetto delle leggi, senza preoccupazioni di carattere sociale. c. In ...
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minore
minóre agg. [lat. minor -ōris, che funge da compar. di parvus «piccolo»; cfr. meno e minimo] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., e in usi poetici anche al plur., o posposto al sost., [...] è considerato inferiore di merito, di grado o di condizione sociale (in questo senso, spesso sostantivato): il rispetto che il è una terza maggiore). b. Accordo m., quello che allo stato fondamentale ha la prima terza minore (do-mi♭-sol). c. Modo ...
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minorita
minorità s. f. [der. di minore; nel sign. 3, dall’ingl. minority, fr. minorité]. – 1. Età minore, condizione di minorenne (in senso giuridico o nel senso più com.): in considerazione della m. [...] imputato. 2. non com. Condizione di inferiorità, e quindi anche di dipendenza, di soggezione (politica, sociale, psicologica): popolo che vive in stato di m.; sulla considerazione che l’ignoranza del leggere e dello scrivere non importa m. mentale (B ...
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anno
s. m. [lat. annus]. – 1. Unità di misura del tempo che corrisponde sostanzialmente al periodo di rivoluzione della Terra intorno al Sole; tale periodo ha la durata media, per gli usi pratici (a. [...] coincidere o no con l’anno solare o civile (in Italia, per lo stato, dal 10 luglio al 30 giugno fino al 1964 e, a partire dal difficili, soprattutto con riferimento alla vita politica e sociale, per indicare periodi di benessere, di tranquillità, ...
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iniziazione
iniziazióne s. f. [dal lat. tardo initiatio -onis]. – 1. Atto o serie di atti e cerimonie con cui si ammette, o si è ammessi, alla partecipazione a culti misterici, alla conoscenza di dottrine [...] allo stato adulto), o assume particolari poteri e privilegi: i. tribale, i. magica. Più genericam., ammissione in una setta, in una società segreta, in un gruppo sociale chiuso, e sim. 2. Per estens., ammaestramento, avviamento a una disciplina ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] Che si trova da poco tempo in una determinata condizione, che è stato da poco eletto in una carica o assegnato a un impiego, a innovazioni soprattutto nei modi di vita, nei costumi, nelle condizioni sociali o politiche, e sim.: il n. non lo attira; ...
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meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] m. di noi), o, più genericam., alle condizioni di vita, anche sociale e politica (c’è chi sta m. e chi sta peggio; si stava s’è rotta la pellicola; nel m. del sonno, sono stato svegliato da una scampanellata. Al meglio (anche prezzo al meglio), ...
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violento
violènto (ant. o raro violènte) agg. [dal lat. violentus, affine a vis «violenza» e a violare «violare»]. – 1. a. Che usa con facilità e brutalità la propria forza fisica o altri mezzi di coercizione [...] v., un uomo pericoloso; sono dei v., sta’ attento; è sempre stato un ribelle e un v., e non mi meraviglio proprio che sia finito che rifiuta la violenza come metodo di lotta politica e sociale, per principî sia religiosi, sia morali e umanitarî: la ...
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Complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno Stato che interviene, in un’economia di mercato, per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e regolamentato la distribuzione dei redditi generata...
socialismo Nel senso storicamente più vasto, ogni dottrina, teoria o ideologia che postuli una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi alle concezioni individualistiche...