suffisso
s. m. [dal lat. suffixus «attaccato sotto», part. pass. di suffigĕre: v. suffiggere]. – 1. In linguistica, elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica [...] alla radice o al tema di una unità lessicale: i s. diminutivi più comuni in italiano sono -ino, -etto, -ello. Il suffisso così definito è anche detto s. tematico, elemento di derivazione atto a fornire temi verbali (s. verbale) e temi nominali (s ...
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-ale. – Suffisso usato per formare aggettivi che segnalano una relazione (condizione, appartenenza, ecc.): annuale, domenicale, formale, gergale, legale, musicale, navale, postale, universale, vitale; [...] sono quasi esclusivamente sostantivi, come bracciale, ditale, giornale, pugnale, schienale, segnale. | In particolare, nella terminologia chimica, il suffisso è usato per indicare la presenza, in un composto organico, di un gruppo aldeidico, come in ...
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-oide
-òide [dal gr. -οειδής, dove -o- è la vocale tematica della parola precedente e -ειδής l’elemento compositivo che significa «simile a», affine a εἶδος «aspetto»; lat. -oīdes]. – 1. Suffisso di [...] aspetto, di natura o comunque relazione, analogia, affinità con la cosa indicata dalla parola cui viene aggiunto. Pur essendo suffisso aggettivale, i termini composti sono spesso sostantivati o veri e proprî sostantivi (m. o f.), appartenenti a varie ...
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-iccio
-ìccio. – Suffisso derivativo, ma in funzione per lo più alterativa, di aggettivi tratti da participî o da altri aggettivi, che esprimono in genere diminuzione (malaticcio, bruciaticcio, freddiccio), [...] ora con ī ora con ĭ) e dalla variante -ītius (novitius, lateritius, natalitius) derivano anche, per altre vie, i suffissi ital. o region. -izio, izzo (laterizio, avventizio, novizzo), mentre dalle forme con ĭ breve, come per es. pastoricius, e ...
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-ismo
[dal lat. -ismus, gr. -ισμός]. – Suffisso di molti vocaboli astratti, taluni derivati dal greco (dove hanno origine verbale) e i più formati posteriormente (tratti in genere da sostantivi o aggettivi), [...] e artistiche (futurismo, cubismo, astrattismo, ermetismo), ha suscitato qualche reazione ironica, tendente a criticare non tanto il suffisso in sé quanto la coniazione a volte arbitraria del sostantivo, e degli aggettivi in -istico che ne derivano. ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. [...] alle altre forme del verbo dotate di morfema, come, appunto, l’infinito ferre, e fers, fert, ferte, ecc.); analogam., deverbali a suffisso z., i sostantivi derivati dal tema del verbo con la sola aggiunta della desinenza masch. o femm., come accuso o ...
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-zione, -sione
-zióne, -sióne [lat. -tio, -tiōnis, formato con la finale -t- del tema verb. di molti part. pass. e dal suff. -io, -iōnis; dai temi del part. pass. terminanti in -s- è derivata la var. [...] da verbi. Se il verbo ha un part. pass. in -t-, la forma del suffisso è -zione; se il verbo ha, o aveva in lat., un part. pass. in -s-, il suffisso presenta la variante -sione. La vocale o la consonante precedente dipendono dalla coniug. (per es ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui [...] , disonore, da vestire, logico, onore) e così via. La derivazione va distinta dalla alterazione, la quale, pur attuandosi per mezzo di suffissi (per es. cartaccia da carta), non muta sostanzialmente il sign. fondamentale del vocabolo originario. ...
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-azzo
[var. non toscana di -accio]. – Suffisso derivativo e alterativo presente in alcune voci d’origine non toscana diffuse anche nella lingua letteraria: amorazzo, andazzo, codazzo, pupazzo, terrazzo. [...] Tale terminazione si presenta anche come conseguenza di una derivazione a suffisso zero da verbi formati col suffisso -azzare, per es. schiamazzo da schiamazzare, svolazzo da svolazzare. ...
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-ina1
-ina1. – Suffisso alterativo e derivativo, di varia origine e usato con funzioni varie, tra le quali: 1. Con valore alterativo, forma diminutivi di nomi femminili (in corrispondenza al dim. masch. [...] tratte dai corrispondenti maschili: eroina, regina, zarina, gallina; anche nomi proprî di persona, nei quali il suffisso è insieme derivativo e diminutivo: Alfonsina, Carolina, Giorgina, Giuseppina, Luigina (e, già romani, Agrippina, Messalina); b ...
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suffisso Elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, posposti alla radice o al tema: i s. diminutivi più comuni in italiano sono -ino, -etto,...
In botanica sistematica, suffisso dei nomi scientifici che indicano le sottofamiglie; di norma si aggiunge al nome di un genere compreso nella sottofamiglia; per es., Maloidee (sottofamiglia delle Rosacee), dal genere Malus, a cui appartiene...