fine2
fine2 s. m. e f. [lat. fīnis «limite, cessazione»; nel lat. mediev. « somma convenuta da pagare»]. – 1. s. f. (raro o ant. come s. m.) a. L’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto o [...] . b. s. m. (raro come s. f.), ant. Confine (sing. o pl., senza differenza di sign.): al f. de la terra il suono uscìe (Dante); da i fin de l’itala contrada (Carducci); anche con sign. più generico, limite, parte terminale: Indi venimmo al f. ove si ...
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basso1
basso1 agg. [lat. tardo bassus]. – 1. a. Poco elevato dal suolo o da altro livello, sia rispetto ad altre cose determinate, sia rispetto all’altezza ordinaria delle cose dello stesso genere: un [...] : la melodia si svolge tutta su note b.; tenue, sommesso: e intanto Fra il b. sospirar vola il tuo canto (Foscolo); i suoni b. del pianoforte (e per estens., le corde b. di un violino, i tasti b. del pianoforte, ecc., corrispondenti cioè alle note ...
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shakuhachi
〈šakuḥači〉 s. giapp., usato in ital. al masch. – Strumento musicale giapponese, sorta di flauto diritto, con 5 fori, di canna di bambù, della lunghezza standard per le esecuzioni solistiche [...] che può variare leggermente quando lo strumento faccia parte del complesso con koto e shamisen); è caratterizzato da un suono dolce e lamentoso, ottenuto dalla combinazione di una particolare tecnica di diteggiatura con una appropriata insufflazione. ...
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portato
agg. e s. m. [part. pass. di portare]. – 1. agg. Ha in genere le varie accezioni del verbo, e conserva anche, in unione con l’ausiliare essere, la sua funzione verbale. Ha più propriam. valore [...] (anche agli studî, ecc.). In musica, nella tecnica del violino e della viola, colpo d’arco che consiste nel portare il suono tra una nota e l’altra nella stessa arcata, senza tuttavia legarlo, mantenendo l’arco molto aderente alla corda. 2. s ...
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sheng
〈šèṅ〉 s. cin., usato in ital. al masch. – Antico strumento a fiato cinese, oggi usato solo nei cortei funebri; è una specie di organo a bocca che consta di una cassa armonica (originariamente una [...] libera che vibra per mezzo dell’aria insufflata attraverso un’imboccatura praticata nella cassa armonica: nel punto in cui ogni tubo si innesta, si apre un piccolo foro che consente il suono soltanto quando viene otturato dal dito del suonatore. ...
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prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici [...] greci per designare, indipendentemente dall’articolazione essenziale di un suono, ogni particolarità accessoria che appare nella realizzazione di esso nella parola, e cioè intonazione, aspirazione, quantità, ecc. In senso ristretto e più com., ogni ...
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termofono
termòfono s. m. [comp. di termo- e -fono]. – T. elettrico, generatore di suoni puri, impiegato per la misurazione assoluta della sensibilità dei microfoni: è costituito da una laminetta di [...] riscaldamenti e raffreddamenti, deformandosi e determinando conseguenti variazioni periodiche di pressione nell’aria circostante, da cui si origina un suono, molto debole ma assai puro, di altezza pari al doppio della frequenza della corrente. ...
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diminuendo2
diminüèndo2 ger. (di diminuire) e s. m., invar. – Didascalia musicale (sinon. di decrescendo, calando, smorzando, digradando, ecc.), che prescrive di diminuire gradatamente l’intensità di [...] suono nell’esecuzione d’un passo di musica; essa è anche notata con un segno di forchetta chiusa a destra (>). Come s. m., il passo stesso che va così eseguito, e la sua esecuzione: proviamo ancora una volta il diminuendo. ...
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prosopoagnosia
proṡopoagnoṡìa (o proṡopagnosìa) s. f. [comp. di prosopo- e agnosia]. – Varietà di agnosia consistente nell’incapacità di riconoscere, esclusivamente sulla base dei caratteri fisionomici, [...] persone ben note, che invece sono ben riconosciute dal suono della voce. ...
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opacita
opacità s. f. [dal lat. opacĭtas -atis]. – 1. La proprietà di un corpo di essere opaco, cioè non trasparente. Con sign. specifico, in fisica, l’inverso della trasparenza, cioè il rapporto tra [...] ha perso la lucentezza; o. d’una tinta; l’o. dell’aria, d’una selva, l’oscurità, l’ombrosità; Nell’infinita o. del vuoto (Pascoli); o. d’un suono, del timbro di voce; o. d’intelletto, e sim.; l’o. (cioè la non trasparenza) di una metafora poetica. ...
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La sensazione uditiva e le vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque) che possono produrre tale sensazione. Per estensione, tutte le vibrazioni propagantisi in un mezzo, anche se non udibili per frequenza o...
suono (sono)
Domenico Consoli
Anche se il s. non ha, nel sistema espressivo della poesia dantesca, la posizione privilegiata della luce (v.) e del colore (v.), la sua funzione si rivela in definitiva non meno essenziale, specie per quanto...