suso
avv. [lat. sūsum (per sursum): v. su]. – Forma ant. per su, con valore avverbiale, ancora viva in alcuni dialetti: Suso in Italia bella giace un laco (Dante); io sono andato da sei volte in suso [...] in villa, poscia che io mi partii quinci (Boccaccio); al cui tempo [di Omero] i Dei di Grecia non istavan più in suso del Monte Olimpo (Vico). V. anche soso. ...
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soso
sóso avv. – Variante dell’avv. suso (ant. per su), che si legge nella maggior parte delle edizioni della Divina Commedia, in Inf. X, 45, e già in alcuni manoscritti, per livellamento della rima [...] disideroso, Non gliel celai, ma tutto gliel apersi; Ond’ei levò le ciglia un poco in soso; Poi disse: ...), lezione non accolta nell’edizione seguita in questo Vocabolario, che legge in suso, conservando la rima siciliana con sdegnoso e disideroso. ...
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gioco
1. MAPPA Si chiama GIOCO qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti per puro divertimento (g. di società; giochi enigmistici, con la [...] in canti, in suoni e balli, e nell’ultimo poi è stato proposto da questi cavalieri e dame di fare un gioco da mettere suso de’ pegni.
Giulio Cesare Croce,
Le piacevoli e ridicolose simplicità di Bertoldino
Vedi anche Enigma, Hobby, Perdere, Vincere ...
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nozze
nòzze s. f. pl. [lat. nŭptiae -arum, der. del tema di nubĕre «prendere marito», che prob. in origine significava «velarsi» (dalla stessa radice di nubes «nube»); la -o- aperta è forse dovuta a [...] d’esser seguitati,... alcuna volta l’un l’altro basciava (Boccaccio); menatosela a casa, fece le n.; e ci ebbe a morir suso, tante volte gnele [= gliene] fece (Aretino). c. In locuzioni fam. e modi prov.: andare a n., fare qualcosa con grande piacere ...
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quassu
quassù (ant. quassuso) avv. [comp. di qua2 e su (ant. suso)]. – In questo luogo qua in alto o più in alto (contr. di quaggiù): q. in cima; sono q. in soffitta; vieni un momento q.; come sei salito [...] fin q.?; preceduto da prep.: di q. (o da q.) non riesco a vederti. Talora può indicare non luogo più elevato, ma posto più a settentrione rispetto a quello dove sta la persona a cui si scrive o si telefona: ...
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rivolare
v. intr. [comp. di ri- e volare2; cfr. lat. revolare «tornare indietro volando»] (io rivólo, ecc.; aus. essere o avere). – Volare di nuovo: le pernici, dopo essersi posate, sono rivolate via; [...] terminata la riparazione, l’aereo potrà subito r.; anche nel sign. di tornare volando: li angeli dier volta, Suso a le poste rivolando iguali (Dante). ...
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nuotare
(raro e ant. notare) v. intr. [lat. natare, con alterazione non bene spiegata della vocale] (io nuòto, ecc.; il dittongo tende a mantenersi anche fuori d’accento per evitare l’ambiguità con notare [...] muoversi nell’aria: l’aquilone nuotava nell’azzurro; vidi per quell’aere grosso e scuro Venir notando una figura in suso (Dante); la luna nuotava lentamente fra tenui vapori (Deledda). b. In locuz. iperboliche, che indicano grande quantità: n. nel ...
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pusillo
puṡillo agg. [dal lat. pusillus «piccino, meschino», dim. di pūsus «ragazzo» (affine a puer)], ant. e letter. – Piccolino; fig., umile: a colui ch’a tanto ben sortillo Piacque di trarlo suso [...] a la mercede Ch’el meritò nel suo farsi p. (Dante, parlando di san Francesco). Spesso detto con tono di commiserazione o di spregio: chi difenderà noi p. screditati e contennendi? (Guerrazzi); autorità ...
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meraviglioso
meraviglióso (tosc. o letter. maraviglióso) agg. [der. di meraviglia, maraviglia]. – 1. a. Che suscita meraviglia, e spesso anche un senso di stupore, per le sue qualità, per i modi in cui [...] viltà si governava (Machiavelli); anche, spaventoso: vidi per quell’aere grosso e scuro Venir notando una figura in suso, Maravigliosa ad ogne cor sicuro (Dante). 2. Sostantivato con valore neutro, ciò che suscita meraviglia: in questo sta ...
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mercede
mercéde (ant. merzéde) s. f. [lat. merces -ēdis, der. di merx mercis «merce»]. – 1. a. Ciò che si dà a una persona come compenso per un lavoro o corrispettivo per una prestazione; è vocabolo [...] b. Con sign. più ampio, letter., ricompensa, premio, anche di natura spirituale: a colui ch’a tanto ben sortillo Piacque di trarlo suso a la mercede Ch’el meritò nel suo farsi pusillo (Dante), al premio eterno del paradiso, più esplicitamente detto m ...
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Forma latinizzata del cognome del mistico tedesco H. Seuse (n. forse Costanza o Ueberlingen 1293 circa - m. Ulma 1366). Allievo di Eckhart, improntò la sua dottrina sull'analisi delle sue frequenti esperienze estatiche. Nella sua opera Büchlein...
Sceneggiatrice italiana (Roma 1914 - ivi 2010), figlia di E. Cecchi e moglie di F. d'Amico. Attiva dal 1946 (Mio figlio professore di Castellani), tra le migliori sceneggiatrici del cinema italiano, ha collaborato con Zampa (Vivere in pace),...