teatrale
agg. [dal lat. theatralis]. – 1. Di teatro, da teatro: spettacoli, rappresentazioni t.; arte t.; compagnia t.; la vita t. cittadina. 2. In senso fig. (e per lo più spreg.), che imita alcuni [...] .; parlava con tono teatrale; già allora mi trovava ridicola, vedeva nel mio aspetto appassionato qualcosa di t. (L. Romano). ◆ Avv. teatralménte, in modo teatrale: pose teatralmente enfatiche; sotto l’aspetto teatrale: un dramma teatralmente debole. ...
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pulpito
pùlpito s. m. [dal lat. pulpĭtum, di origine incerta]. – 1. a. Nell’antico teatroromano, il palcoscenico posto dinanzi alla scena, alto in genere 5 piedi. b. Nell’antica Roma, ogni piattaforma [...] elevata sulla quale si saliva per farsi vedere e udire (per es., il luogo nel quale sedeva il magistrato quando rendeva giustizia o presiedeva una cerimonia). 2. Nelle chiese cristiane medievali e moderne, ...
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meniano
s. m. [dal lat. maenianum, dal nome di Gaio Menio (lat. Caius Maenius), censore nel 318 a. C.]. – 1. Nell’architettura romana, sporgenza (oltre la verticale dei muri o di un portico) a una certa [...] altezza dell’edificio, a guisa di loggia o balcone. 2. Nel teatroromano classico, ognuno dei ripiani anulari che dividevano le varie parti della cavea, mettendo in comunicazione gli sbocchi delle scale di accesso con le gradinate. 3. Ballatoio ...
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scenario
scenàrio s. m. [dal lat. tardo scaenarium «spazio per le scene», der. di scaena: v. scena]. – 1. L’insieme dei varî elementi (soprattutto quinte, fondali, luci) che costituiscono l’ambiente [...] avuto come sc. la piazza michelangiolesca del Campidoglio; il balletto è stato rappresentato nello sc. naturale del teatroromano di Fiesole. Più genericam., panorama, paesaggio di particolare bellezza: lo sc. grandioso delle Dolomiti; dalla terrazza ...
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veneziano
(ant. viniziano) agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Di Venezia, città storica e moderna, attualmente capoluogo della regione del Veneto (o Venezia Euganea): la storia v.; l’antica Repubblica v., [...] veneziano), il veneto di Venezia (v. veneto); la letteratura dialettale v., il teatro v., la commedia v., le maschere v., ecc. Come sost., abitante una delle forme più aggraziate di carattere romano adattato alla composizione tipografica; ricamo v., ...
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madre
(ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice: m. tenera, affettuosa, amorosa; m. snaturata; amore di m.; m. di molti figli; diventare m., avere il [...] la madrina che tiene a battesimo. M. nobile, nelle compagnie del teatro drammatico (dalla fine del sec. 18°), ruolo di attrice con parti a Roma, diffondendosi poi in tutto l’Occidente romano; analoghe figure sono assai diffuse anche in culture ...
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rosapugnone
s. m. (iron.) Chi fa parte della coalizione politica della «Rosa nel pugno». ◆ [tit.] Come vota la tribù di questo giornale / Foglianti forzisti, ulivisti, rosapugnoni, finanche dc. Sempre [...] no dipietristi (Foglio, 6 aprile 2006, p. 2) • E a proposito di posti, è stato un pezzo di teatro dell’assurdo l’incontro fra [Romano] Prodi e i «rosapugnoni» (cioè i radicali e i socialisti uniti). «Fatemi una richiesta di ministero», ha detto il ...
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crime story
loc. s.le f. Genere letterario e teatrale che rappresenta episodi criminali di cronaca nera. ◆ Se il paragone non fosse troppo ardito verrebbe voglia di iscrivere la sconfitta inattesa nella [...] inquietanti delle «crime stories» con la fantasia creativa del teatro dell’assurdo. (Tempo, 14 dicembre 2001, p. 44 crimine’) e story (‘narrazione, racconto’).
Già attestato nella Repubblica del 16 giugno 1987, p. 32, Cultura (Romano Giachetti). ...
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spettatore
spettatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. spectator -oris, der. di spectare «guardare»]. – 1. Chi assiste a uno spettacolo, a una cerimonia, a una manifestazione sportiva, ecc.: ieri sera a teatro [...] : i principi di queste nazioni, per essere forse cospicui nelle battaglie, guerreggiavano con gli scudi dipinti, e con vesti di varj colori; i quali, in abiti sì fatti menati in trionfo davano la più bella veduta al popolo romano spettatore (Vico). ...
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guitto
agg. e s. m. (f. -a) [forse dall’oland. guit «briccone, furfante»]. – 1. agg. a. Meschino, che vive miseramente, ma più per sordidezza e trascuratezza che per vera povertà; anche sostantivato: [...] a. Campagnolo abruzzese o marchigiano che andava a lavorare nell’Agro Romano o nella Maremma. b. Attore di infimo ordine, che recita compagnia di guitti; fece tra i g. le sue prime esperienze di teatro; anche, attore comico scadente, da strapazzo. ...
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Nell’antico teatro romano, il palcoscenico (gr. λογεῖον) posto dinanzi alla scena, alto in genere 5 piedi. Nell’antica Roma, ogni piattaforma elevata su cui si sale per farsi vedere e udire (per es., il luogo dove siede il magistrato quando...
Sette tavole di bronzo, trovate presso il teatro romano di Gubbio nel 15° sec. e conservate nel palazzo dei Consoli, alcune scritte in alfabeto etrusco, altre in alfabeto latino, contenenti un testo in lingua umbra, che è il più importante documento...