tedescofono
tedescòfono agg. e s. m. (f. -a) [comp. di tedesco e -fono]. – Detto di parlante o gruppo etnico, spec. di confine, che parla prevalentemente la lingua tedesca: l’elemento t. nell’Alto Adige. ...
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scrivere
scrìvere v. tr. [lat. scrībĕre] (pass. rem. scrissi, scrivésti, ecc.; part. pass. scritto). – 1. a. Tracciare sulla carta o su altra superficie adatta i segni grafici appartenenti a un dato [...] anche con il compl. oggetto: su’ lor tronchi Atlante Di Ruggiero scrivea gli avi e le imprese (Foscolo); s. in latino, in tedesco, in francese; ha scritto l’articolo in inglese. Con uso assol., fare il mestiere di scrittore: ha deciso di mettersi a s ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] francese ch ‹š›; in spagnolo ch ‹č›; in portoghese, ch ‹š›, lh ‹l’›, nh ‹n’›; in inglese ch ‹č›, sh ‹š›; in tedesco ch ‹kħ, h’› e il trigramma sch ‹š›, e via dicendo. Per quanto riguarda più particolarmente l’italiano, questo non possiede un fonema h ...
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crucco
(o cruco) s. m. (f. -a) [adattamento del serbocr. kruh «pane»] (pl. m. -chi). – Nome con cui nella seconda guerra mondiale i soldati italiani chiamavano gli abitanti della Iugoslavia merid. con [...] i quali erano a contatto. In un secondo tempo fu riferito (anche nella forma cruco), dai soldati che combattevano in Russia e poi dai partigiani, ai soldati tedeschi; come agg., con intonazione spreg., è riferito in genere a tutto ciò che è tedesco. ...
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birba1
birba1 s. f. [etimo incerto]. – Persona priva di scrupoli, cattivo soggetto (sinon., quindi, del più com. birbante): Vostra Eccellenza, che ... mi gabella per anti-tedesco Perché metto le b. alla [...] berlina (Giusti); credeva senza dubbio d’aver da fare con una b. matricolata (Pirandello). Più spesso, con tono scherz., bambino, ragazzino furbo, vispo, impertinente e malizioso: quella b. di mio figlio. ...
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balbettare
v. intr. e tr. [der. del lat. tardo (e ital. ant.) balbare, che aveva lo stesso sign.] (io balbétto, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Articolare male le sillabe, parlare a tratti e con frequenti [...] scoppiò in pianto. Con questa accezione anche intr.: la vergogna lo faceva b.; balbettava ancora per lo spavento avuto. b. estens. Saper parlare una lingua a mala pena: b. l’inglese; non si può dire che sappia il tedesco, ma qualche cosa ne balbetta. ...
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esprimere
esprìmere v. tr. [dal lat. exprimĕre, propr. «premere fuori, spremere», comp. di ex- e premĕre «premere»] (pass. rem. esprèssi, esprimésti, ecc.; part. pass. esprèsso). – 1. letter. Spremere, [...] chiarezza il proprio pensiero o sentimento: non riesco a esprimermi come vorrei; esprimiti meglio; più genericam., parlare: il tedesco lo leggo correntemente, ma non so bene esprimermi in quella lingua; modo, maniera di esprimersi; si esprime in modo ...
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hamza
‹hàm∫a› s. f. [voce araba, propr. «compressione»]. – Nome dato dagli Arabi a un caratteristico suono, profondamente gutturale, rappresentato con apposita lettera nel loro alfabeto: è propriam. [...] ed è interpretata, più che come suono a sé, come attacco o stacco duro di una vocale; non è peraltro esclusiva dell’arabo: in tedesco, per es., è di regola l’attacco duro delle vocali iniziali di sillaba (per es. della vocale tonica di Verein ‹feràin ...
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Sturm und Drang
〈šturm unt draṅ〉. – Espressione tedesca, che significa propr. «sconvolgimento e impeto», con cui è tradizionalmente denominato il movimento culturale e letterario preromantico tedesco [...] dalla rivalutazione del sentimento e dell’irrazionale (in opposizione all’intellettualismo illuministico) e dei valori spirituali tedeschi. Nel linguaggio letter., il termine è usato talvolta estensivamente, con il sign. generico di «sconvolgimento ...
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tedesco Il complesso dei dialetti della famiglia germanica occidentale, diffusa come lingua nazionale e ufficiale nelle attuali Germania, Austria e parte della Svizzera (➔ Germania).
tedesco
Guido Favati
" Germanico ", " della Germania ". In Cv I VI 8 è infatti in parallelo con d'Italia: uno abituato di latino non distingue, s'elli è d'Italia, lo volgare [inghilese] da lo tedesco; né lo tedesco, lo volgare italico dal...