valore /va'lore/ s. m. [dal lat. tardo valor -oris, der. di valēre "essere forte; essere capace"]. - 1. a. [complesso di doti morali e intellettuali di una persona: un uomo di grande v.] ≈ merito, virtù. [...] . 7. [contenuto concettuale: specificare il v. di un vocabolo] ≈ accezione, senso, significato. 8. (matem., fis.) [determinazione di una variabile numerica] ≈ ‖ grandezza, misura, quantità. 9. (mus.) [tempo di esecuzione di note e pause] ≈ durata. ...
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abbreviare [dal lat. tardo abbreviare, der. di brĕvis "breve"] (io abbrèvio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [rendere più breve, nella distanza o nel tempo: a. il cammino, la spiegazione] ≈ accorciare, restringere, [...] ridurre. ↔ allungare, ampliare, estendere, prolungare, [con riferimento a eventi temporali] protrarre. 2. [rendere più sintetico uno scritto, un discorso e sim.] ≈ compendiare, condensare, schematizzare, ...
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abbreviazione /ab:revja'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo abbreviatio -onis]. - 1. a. [l'abbreviare qualcosa nello spazio o nel tempo] ≈ abbreviamento, (non com.) abbreviatura, accorciamento, restringimento, [...] riduzione. ↔ allungamento, ampliamento, estensione, prolungamento. b. [l'abbreviare uno scritto, un discorso e sim.] ≈ condensazione, schematizzazione, sintesi. ↔ ampliamento, estensione. 2. a. [riduzione ...
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certosino /tʃerto'zino/ [der. di certosa]. - ■ s. m. 1. (eccles.) [religioso appartenente all'ordine fondato nel 1084 da s. Brunone] ≈ ‖ benedettino, cistercense. ⇑ (fam.) frate, monaco. 2. (fig.) [uomo [...] all'ordine dei certosini: regola c.]. 2. (fig.) [da certosino, degno di un certosino, cioè che richiede tempo e pazienza: un'analisi c.] ≈ accurato, attento, da certosino, meticoloso, minuzioso, paziente, preciso, scrupoloso. ↔ impreciso, negligente ...
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vaneggiare v. intr. [der. dell'agg. vano] (io vanéggio, ecc.; aus. avere). - 1. [pensare e dire cose sconnesse: v. nel delirio] ≈ (fam.) dare i numeri (del lotto), delirare, farneticare, parlare a vanvera, [...] sragionare, (poet., ant.) vanare. ↔ connettere, ragionare. 2. (lett.) [perdersi in cose vane, correre dietro alle vanità: or lunge il giovene delira E vaneggia ne l'ozio e ne l'amore (T. Tasso)] ≈ baloccarsi, gingillarsi, perdere tempo, trastullarsi. ...
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macchina /'mak:ina/ s. f. [dal lat. machĭna, gr. dorico makhaná, attico mēkhanḗ]. - 1. (tecn.) a. [insieme di elementi, collegati tra loro in modo che il moto relativo di questi trasmetta o amplifichi [...] la forza umana o animale, capace di compiere operazioni con risparmio di fatica o di tempo] ≈ apparecchio, dispositivo, (ant.) ingegno, meccanismo, strumento. b. (fis.) [dispositivo capace di trasformare energia (elettrica, termica, cinetica, ecc.) ...
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finito [part. pass. di finire]. - ■ agg. 1. [giunto o condotto a termine: ho qui il lavoro f.] ≈ compiuto, concluso. ↔ cominciato, iniziato. ● Espressioni: fam., farla finita → □. 2. a. [di opera, lavoro, [...] , limitato. ↔ illimitato, infinito. ‖ perfetto. 5. (gramm.) [di modo del verbo che distingue la persona, il numero e il tempo] ↔ infinito. ■ s. m., solo al sing. (filos.) [ciò che è limitato e imperfetto] ↔ infinito. □ farla finita 1. [terminare ...
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varcare [dal lat. varicare "allargare le gambe"] (io varco, tu varchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [andare al di là di qualcosa: v. i monti; v. un passo; v. l'uscio, la soglia; v. il confine] ≈ andare oltre, [...] , andare oltre una certa età: ha già varcato la sessantina] ≈ oltrepassare, passare, superare. ■ v. intr. (aus. essere), poet. [del tempo, consumarsi: il primo lustro a pena era varcato (T. Tasso)] ≈ (fam.) andarsene, passare, trascorrere. ↑ volare. ...
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fino² [lat. fīne, abl. di fīnis "limite"]. - ■ prep. [solo davanti a un'altra prep. o avv., a indicare il limite di spazio o di tempo al quale si giunge o dal quale si parte, spesso troncato in fin: f. [...] a quando?; f. qui; f. in fondo] ≈ (lett.) infino, (lett.) insino, sino. ■ avv., lett. [anche, con una sfumatura più forte] ≈ [→ FINANCHE] ...
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Tempo Settimanale illustrato, a rotocalco, fondato a Milano nel 1939 dall’editore Mondatori. Cessate le pubblicazioni nel 1943, le riprese nel 1946, edito da A. Palazzi; nuovamente sospeso nel 1976, uscì ancora dal 1983 al 1984.
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...