troostite
〈trost-〉 s. f. [dal nome del chimico fr. L.-J. Troost 〈tròst〉 (1825-1911)]. – In metallografia, denominazione di uno dei costituenti strutturali di acciai assoggettati al trattamento di tempra, [...] da considerarsi come una forma di perlite costituita da cristalli assai minuti ...
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crine
s. m. (ant. crina s. f.; ant., ma tuttora in uso nel sign. 1, crino) [lat. crīnis «crine, capello, chioma»]. – 1. Ciascuno dei peli della criniera o della coda del cavallo e di animali affini, [...] ). 5. Chioma luminosa di comete; poet., raggio luminoso del Sole, delle stelle: In quella parte del giovanetto anno Che ’l sole i crin sotto l’Aquario tempra (Dante). 6. tosc. Crinale di un rilievo montuoso: percorrendo il c. di quel monte (Fucini). ...
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verde
vérde agg. e s. m. [lat. vĭrĭdis, der. del tema di virere «esser verde (detto delle piante), esser vigoroso» di etimo oscuro]. – 1. agg. Nome (colore v. e, come s. m., il verde) di uno dei colori [...] e intensità: Per far sempre mai verdi i miei desiri (Petrarca); c’era però anche de’ capi scarichi, degli uomini d’una tempra più salda e d’un coraggio più v. (Manzoni). c. Denominazioni e locuz. particolari: bosco v., la parte verdeggiante del ...
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scoria
scòria s. f. [dal lat. scoria, gr. σκωρία, der. di σκῶρ «escremento»]. – 1. a. In metallurgia, il residuo di un’operazione di estrazione di un metallo dal minerale che lo contiene, formatosi attraverso [...] riducenti. Scorie d’altoforno, quelle provenienti dal processo di produzione della ghisa negli altoforni, raffreddate bruscamente (tempra delle scorie) per mantenere presenti a temperatura ambiente i composti che si formano ad alte temperature e per ...
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pavere
pavére v. tr. e intr. [dal lat. pavere], poet. – Temere, aver paura di qualche cosa; si trova usato solo nella 3a pers. sing. dell’indic. pres.: perdona Tu ancora, al corpo no che nulla pave, [...] A l’alma sì (T. Tasso); Su questa nave, che tempra ha di cristallo, E pur non pave Del mar cruccioso il ballo (Redi). ...
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crogiolo
crògiolo s. m. [der. di crogiolare]. – 1. Tempra che si fa prendere a poco a poco ai vasi di vetro, crogiolandoli. 2. Cottura lenta delle vivande a fuoco temperato. ...
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vetro
vétro s. m. [lat. vĭtrum, di origine ignota]. – 1. a. Sostanza minerale artificiale, amorfa, largamente usata nei campi più diversi per la sua modellabilità allo stato fuso, tenacità, durezza, [...] più comuni di altri varî tipi di vetri, distinti in base alla composizione, lavorazione, proprietà, usi, viene detto temprato quello ottenuto da lastre riscaldate fin quasi al rammollimento e raffreddate velocemente con getti di aria fredda, dotato ...
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baldo
agg. [dal germ. bald]. – Animoso, ardito, che ha e dimostra sicurezza di sé: audace e baldo Il fea de gli anni e de l’amore il caldo (T. Tasso); Tempra de’ baldi giovani Il confidente ingegno (Manzoni). [...] ◆ Avv. baldaménte, con animosa sicurezza di sé, arditamente ...
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vivo
agg. e s. m. [lat. vīvus, corradicale di vīvĕre «vivere»]. – 1. agg. Che vive, dotato di vita, che ha le funzioni caratteristiche della vita proprie degli organismi viventi sia animali e umani sia [...] di tutta la sensibilità, in opposizione sia alla carne necrotizzata, sia ai tegumenti, meno sensibili: incidere, penetrare fino alla carne v.; Tempra di ferro il suo tagliar non schiva, Che non vada a trovar la carne v. (Ariosto). h. Roccia v., la ...
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volgere
vòlgere v. tr. e intr. [lat. vŏlvĕre] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). – 1. tr. a. Piegare, indirizzare verso un luogo o un punto determinato; [...] Io son colui che tenni ambo le chiavi Del cor di Federigo, e che le volsi, Serrando e diserrando, sì soavi ... (Dante); E tempra e volge, come vuol, le rote (Poliziano). c. ant. o letter. Con un compl. ogg. di persona, e con valore causativo: L’angel ...
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(o tempera) In tecnologia, raffreddamento rapido di un materiale allo scopo di conferire al materiale stesso (per es. metalli e leghe, vetro, materie plastiche, clincher) particolari caratteristiche meccaniche o di evitare l’insorgere di reazioni...
tempra
Usato cinque volte da D., tre volte in rima. Vale " fusione di suoni ", con riferimento alle voci degli angeli che cantano insieme, in Pg XXX 94 ma poi che 'ntesi ne le dolci tempre / lor compartire a me, par che se detto / avesser:...