alfine
(ant. al fine) avv. – Alla fine: E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine a l’intrar de la foce (Dante); dopo qualche tempo, la povera Lucia cominciò [...] (Manzoni); l’abete ..., Nitida bara, chiuda al fin li oscuri Del mio pensier tumulti e il van desio (Carducci); finalmente: dopo lunga assenza, a. tornò. In quest’avverbio, fine conserva il genere masch. che ebbe anticam. nel sign. di «termine». ...
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quo vadis?
(lat. «dove vai?»). – Frase che si riferisce a un’antica tradizione leggendaria, secondo la quale s. Pietro, mentre s’allontanava da Roma dopo essere fuggito dal carcere Mamertino, ebbe la [...] gli fu risposto: Romam, ut iterum crucifigar («A Roma, per essere crocifisso una seconda volta»); il santo allora, preso da vergogna, tornò a Roma e vi subì il martirio. La frase è entrata nell’uso dopo la pubblicazione (1895-1896) del romanzo dello ...
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insaccare
v. tr. [der. di sacco, col pref. in-1] (io insacco, tu insacchi, ecc.). – 1. Mettere nel sacco o nei sacchi: i. il grano, la farina, il cemento, ecc. Fig., poet.: la dolente ripa Che ’l mal [...] e. intr. pron. Nascondersi, riferito al sole che, soprattutto al tramonto, scompare dietro grosse nuvole: Il sole s’insaccò, né tornò fuori (Pascoli); anche senza la particella pron.: quando il sole insacca in Giove [= di giovedì], non è sabato che ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] p.; ogni bel gioco dura p. (prov.); e preceduto da prep.: è arrivato da p.; ne avrà ancora per p.; di qui a p.; torno fra p.; arrivederci a fra p.; a ogni p., di tanto in tanto, con molta frequenza; comunissima la locuz. avv. poco fa, qualche momento ...
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rombare
v. intr. [der. di rombo3] (io rómbo, ecc.; aus. avere). – Produrre un rombo o dei rombi, un suono forte e profondo: romba il cannone; il tuono rombava ancora (Deledda); l’automobile passò rombando; [...] mi rombano le orecchie. Con sign. attenuato, riferito al rumore di ali in movimento: senti come romba quello sciame di api, o quel calabrone; La passeretta gracchia e a torno romba (Poliziano). ...
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smammare
v. tr. e intr. [der. di mamma, col pref. s- (nel sign. 3); è però incerto se le due accezioni siano tra loro correlate o si tratti di due parole indipendenti l’una dall’altra], centro-merid. [...] e, fig., sottrarsi alla tutela materna: si prendeva come si prende una lepre appena smammata (Sciascia). 2. intr. (aus. avere, ma i tempi composti sono rari), fam. Levarsi di torno, andarsene via, filarsela: su, aria, smamma!; ehi, ragazzi, smammate! ...
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insculpere
inscùlpere v. tr. [dal lat. insculpĕre, comp. di in-1 e sculpĕre «scolpire»; perf. insculpsi, part. pass. insculptus], letter. ant. – Scolpire sopra, rappresentare su una superficie scolpendo [...] o incidendo; si trovano usate solo le forme del pass. rem. (insculsi, insculse) e del part. pass. (insculto): Lo tornò il suo destin sopra la fonte Dove Medoro insculse l’epigramma (Ariosto); nel part. pass. può essere riferito (come scolpito) sia ...
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spezioso
spezióso agg. – Variante ant. di specioso, nel sign. di molto bello e appariscente, o attraente: torno a dire che è spezioso il racconto, ma che chiunque l’esamina, ne scorge tosto la finzione [...] (Muratori) ...
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ognora
ognóra (ant. ognióra, 'ógni óra', ogn’óra) avv., letter. – Sempre: il poeta non possiede che le sue ali ognora crescenti (Deledda). È frequente, soprattutto in poesia, la forma tronca ognór (ant. [...] da più (anche, raram., in grafia unita, ognorpiù), per indicare aumento continuo, movimento crescente: dico, ridico, e ognor più torno a dire (Alfieri). Come cong. temporale, ognora che, ognor che, ogni volta che: ognora ch’io mi specchio (Boccaccio ...
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pacchetto1
pacchétto1 s. m. [dim. di pacco, che in alcuni usi tecnici ricalca l’ingl. packet, e in qualche caso anche pack o package]. – 1. a. In genere, piccolo pacco: portare, consegnare, spedire un [...] p.; tornò a casa carico di pacchi e pacchetti. b. Busta, e sim., confezionata: un p. di sigarette (un p. da 10, da 20); p. di caramelle, di cioccolata; p. di medicazione, piccola quantità di materiale sterile in dotazione ai soldati per la ...
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torno (a torno)
Emilio Pasquini
Nella locuzione avverbiale, a componenti separati, ricorre nei tre luoghi (Rime XLVIII 15 e LXXXIV 10, Cv III V 6) già scrutinati sotto la voce Attorno; inspiegabile ne risulta l'assenza nella Commedia (ove...