dattorno /da't:orno/ (ant. da torno) avv. [grafia unita di d'attorno], non com. - [in giro, in modo da circondare: tutti gli si erano messi d.] ≈ attorno, dintorno, intorno, tutt'intorno. ‖ accanto, appresso, [...] dappresso, vicino. ↔ discosto, distante, lontano ...
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diavolo /'djavolo/ [dal lat. tardo, eccles., diabŏlus, gr. diábolos, propr. "calunniatore", adoperato nel gr. crist. per tradurre l'ebr. śāṭān "contraddittore, oppositore"]. - ■ s. m. 1. (teol.) [spirito [...] o alla malora o all'inferno o a quel paese o, volg., a fare in culo), sbarazzarsi (di), togliersi di torno; porco diavolo [esclam. pop. di disappunto] ≈ [→ DIAVOLO interiez. (1)]; saperne una più del diavolo ≈ saperla lunga. ▲ Locuz. prep. (con uso ...
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dintorno /din'torno/ [grafia unita di d'intorno]. - ■ avv., lett. [per lo più nella forma d'intorno, da ogni parte: la gente che stava d.] ≈ attorno, (tutto) intorno. ▼ Perifr. prep.: non com., dintorno [...] a ≈ attorno a, intorno a. ■ s. m., solo al plur. 1. [luoghi circostanti e, fig., temi affini: visitare i d.; realismo e d.] ≈ adiacenze, paraggi, vicinanze. ▼ Perifr. prep.: nei dintorni di ≈ nei paraggi ...
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inferno /in'fɛrno/ s. m. [lat. tardo infernus o infernum, uso sost. dell'agg. infernus "che si trova in basso", che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. - 1. (non com.) [nella concezione pagana greco-romana, [...] più sapere di qualcuno o qualcosa] ≈ disfarsi (di), liberarsi (di), (fam.) mandare a farsi benedire (o friggere o al diavolo o alla malora o a quel paese o, volg., a fare in culo), mandare a (o in) quel posto, sbarazzarsi (di), togliersi di torno. ...
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disfare [der. di fare, col pref. dis-¹] (pres. indic. disfàccio o disfò o disfo, disfài o disfi, disfà o disfa, disfacciamo o disfiamo, disfate, disfanno o dìsfano; pres. cong. disfàccia o disfi, disfacciamo [...] . ↑ sfasciarsi. 2. [di sostanza, passare dallo stato solido allo stato liquido: la neve si disfa al sole] ≈ e ↔ [→ DISCIOGLIERSI (2)]. ■ v. rifl. [togliersi da torno qualcosa o qualcuno, con la prep. di: d. di un seccatore] ≈ liberarsi, sbarazzarsi. ...
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paese /pa'eze/ s. m. [lat. ✻pagensis agg., der. di pagus "villaggio"]. - 1. a. [largo tratto di territorio, per lo più coltivato e abitato] ≈ area, contrada, (lett.) lido, regione, terra, zona. ● Espressioni: [...] fig., fam., mandare a quel paese [levarsi di torno qualcuno con modi bruschi] ≈ disfarsi (di), liberarsi (di), (fam.) mandare a farsi benedire (o a farsi friggere o al diavolo o alla malora o in quel posto o all'inferno o a quel paese o, volg., a ...
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ritorno /ri'torno/ s. m. [der. di ritornare]. - 1. [il ritornare nel luogo dal quale si era partiti o ci si era allontanati, spec. con le prep. a, in, su, anche fig.: r. a casa, in città, dall'estero; [...] r. in servizio, sulla scena] ≈ rientro. ⇓ rimpatrio. ↔ allontanamento (da), (lett.) dipartita (da), partenza (da), uscita (da). ● Espressioni: fare (o essere di) ritorno → □. 2. (fig.) [il ripetersi di ...
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cacare (settentr. cagare) [lat. cacare] (io caco, tu cachi, ecc.), volg. - ■ v. intr. (aus. avere) [espellere le feci] ≈ andare di corpo, Ⓣ (fisiol.) defecare, Ⓣ (fisiol.) evacuare, (fam.) fare la cacca, [...] ] (fam.) fare (la) popò. ● Espressioni: fig., volg., andare a cacare [andare via, spec. in usi imperativi] ≈ levarsi di torno, togliersi dai piedi, togliersi di mezzo; pop., cacarsi addosso (o sotto) → □. ■ v. tr. 1. [espellere per evacuazione ...
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tornare [lat. tornare "lavorare al tornio, far girare sul tornio"] (io tórno, ecc.). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. a. [avviarsi, essere diretti al luogo da cui si era partiti o da cui ci si era allontanati, [...] c. [ripetere un'azione, un fatto, con la prep. a e l'inf., anche con valore impers.: è tornato a bere; torna a piovere] ≈ ricominciare, rimettersi, riprendere, ritornare. ↔ smettere. 4. a. [risultare esatto o preciso, giusto, coerente o chiaro, anche ...
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torno (a torno)
Emilio Pasquini
Nella locuzione avverbiale, a componenti separati, ricorre nei tre luoghi (Rime XLVIII 15 e LXXXIV 10, Cv III V 6) già scrutinati sotto la voce Attorno; inspiegabile ne risulta l'assenza nella Commedia (ove...