tropofito
tropòfito s. m. (o tropòfita s. f.) [comp. di tropo- e -fito (o -fita)]. – In botanica, pianta che si adatta in modo ottimale al ritmo climatico annuale, in partic. nelle regioni caratterizzate [...] di periodi secchi e umidi e/o caldi e freddi, con modificazioni della forma, come la caduta delle foglie e la formazione di gemme dormienti epigee, rivestite di perule per proteggere i meristemi apicali, oppure di organi ipogei come bulbi o tuberi. ...
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spalacini
s. m. pl. [lat. scient. Spalacinae, dal nome del genere Spalax: v. la voce prec.]. – In zoologia, sottofamiglia di roditori miomorfi cui appartengono due generi, Spalax e Nannospalax, con poche [...] all’esterno, incisivi superiori sporgenti dalla bocca e utilizzati come organi di scavo, sottile striscia di peli sensitivi ai lati della testa. Vivono nelle zone aride, in sistemi di gallerie, e si nutrono soprattutto di tuberi, bulbi e radici. ...
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gelatina
s. f. [der. di gelare]. – 1. a. Brodo condensato di carne fatto rapprendere per raffreddamento: pollo in gelatina. b. Conserva alimentare zuccherata (g. di frutta), ottenuta facendo cuocere [...] collanti, come chiarificanti, come appretti, ecc., o anche a scopo alimentare e farmaceutico; le g. vegetali, estratte da tuberi, radici, alghe, ecc., sono costituite da polisaccaridi e hanno aspetto gommoso. G. esplosiva, dinamite di potente effetto ...
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gelechidi
gelèchidi s. m. pl. [lat. scient. Gelechiidae, dal nome del genere Gelechia, der. del gr. γηλεχής «che ha per letto la terra»]. – In zoologia, grande famiglia di insetti lepidotteri, che comprende [...] , consumando la sostanza amilacea; Phthorimaea operculella costituisce una grave minaccia per le solanacee di cui attacca i tuberi, i frutti, le foglie; Platyedra gossypiella è uno dei più gravi flagelli del cotone; Anarsia lineatella attacca ...
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ceropegia
ceropègia s. f. [lat. scient. Ceropegia, dal gr. biz. κηροπήγιον «candelabro», per la forma della corolla di alcune specie]. – Genere di piante della famiglia asclepiadacee, con circa 150 specie [...] assottigliata e poi allargantesi in alto in 5 lobi generalmente saldati all’apice. Di alcune specie si mangiano cotti i tuberi, che si originano all’ascella delle foglie, oppure (in Abissinia) i giovani getti. Altre specie sono coltivate in serra ...
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fecola
fècola s. f. [dal lat. faecŭla «salsa di tartaro bruciato», dim. di faex «feccia»]. – Nome generico dell’amido che, in forma di polvere bianca, insolubile in acqua fredda, si ricava da rizomi, [...] tuberi e fusti di varie piante, nelle cui cellule è contenuto sotto forma di granuli. La fecola, costituita per l’80-85% di amido e per il resto di acqua, con minime quantità di proteidi, grassi e cellulosa, viene usata per la preparazione di farine ...
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ipsiprimnodonte
ipsiprimnodónte s. m. [lat. scient. Hypsiprymnodon, comp. di hypsi- «ipsi-», del gr. πρυμνός «estremo» e ὀδών -όντος «dente»]. – In zoologia, genere di marsupiali macropodidi che vivono [...] nei boschi e nei cespugli lungo i fiumi del Queensland, in Australia, nutrendosi d’insetti, vermi, tuberi e bacche: hanno arti anteriori lievemente più corti dei posteriori, alluce robusto quasi opponibile, coda relativamente corta, squamosa e poco ...
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tuberizzazione
tuberiżżazióne s. f. [der. di tuberizzare]. – In botanica, metamorfosi caulinare per forte ingrossamento dovuto allo sviluppo del parenchima di riserva; può avvenire in corrispondenza [...] laterali della patata; può avvenire anche nelle altre parti del cormo, radici e foglie, con la formazione di tuberi radicali dalla trasformazione di radici di riserva avventizie (dalie e certe orchidee terrestri) o di fittoni per ingrossamento della ...
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tuberosotuberóso agg. [dal lat. tuberosus, der. di tuber «tubero»]. – 1. In botanica, di organo trasformato in tubero o che somiglia a un tubero; anche di pianta fornita di tuberi. 2. Nel linguaggio [...] medico, di manifestazione caratterizzata da noduli globosi di una certa grossezza: lebbra t., varietà di lebbra, detta anche nodulare o lepromatosa ...
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quiescenza
quiescènza s. f. [dal lat. tardo quiescentia, der. di quiescens -entis: v. quiescente]. – Stato di quiete, di riposo, di cessazione o sospensione dell’attività. Letter. e raro in usi generici [...] , le spore delle pteridofite e i semi delle spermatofite; nelle piante terrestri pluriannuali caratteristici organi quiescenti sono le gemme ibernanti subaeree, per es. quelle degli alberi o degli arbusti, o quelle ipogee di rizomi, tuberi o bulbi. ...
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TUBERI
Carlo Avetta
Col nome tuberizzazione si designa una metamorfosi, frequente neì varî membri di piante erbacee, consistente nel loro rigonfiamento che ha per risultato la formazione di "tuberi" e per scopo di accumulare in essi abbondanti...
Droga costituita da tuberi disseccati e ridotti in polvere di alcune orchidee terrestri, in particolare dei generi Orchis, Ophrys e Serapias, che crescono spontanee nell’Europa e nell’Asia Minore.
I tuberi sono di forma ovale, più o meno appiattita,...