tuberotùbero s. m. [dal lat. tuber -ĕris «tumore, escrescenza», prob. affine a tumere «gonfiarsi»]. – 1. In botanica, parte del caule metamorfosata per tuberizzazione, come per es. la patata; è caratterizzato [...] dovuti a controllo ormonale del metabolismo. 2. a. Nella classificazione botanica, genere di funghi ascomiceti (lat. scient. Tuber), inclusi nelle tuberacee. b. Nome region. del tartufo nero (in Toscana) e della tuberosa (a Napoli). ◆ Dim. tuberétto. ...
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tubero-ipofisario
tùbero-ipofiṡàrio agg. – In medicina, relativo al tuber cinereum e all’ipofisi: lesioni, connessioni tubero-ipofisarie. ...
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tuberosotuberóso agg. [dal lat. tuberosus, der. di tuber «tubero»]. – 1. In botanica, di organo trasformato in tubero o che somiglia a un tubero; anche di pianta fornita di tuberi. 2. Nel linguaggio [...] medico, di manifestazione caratterizzata da noduli globosi di una certa grossezza: lebbra t., varietà di lebbra, detta anche nodulare o lepromatosa ...
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tuberina
s. f. [der. di tubero, per la conformazione degli stoloni]. – Pianta delle labiate (Stachys affinis, sinon. Stachys sieboldii o Stachys tuberifera), della Cina e del Giappone, coltivata in qualche [...] paese come pianta alimentare per i numerosi stoloni ingrossati a tubero, ricchi di carboidrati, portati dalla parte sotterranea del fusto. ...
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tartufo1
tartufo1 (tosc. tartùfolo) s. m. [prob. lat. terrae *tufer (corrispondente italico del lat. tuber); propr. «tubero di terra»]. – 1. a. Nome comune di varie specie di funghi del genere Tuber [...] , pregiatissimo come cibo o condimento aromatico. Sono particolarmente noti il t. bianco o t. d’Alba (lat. scient. Tuber magnatum), che cresce in vicinanza di varie latifoglie come querce, pioppi e salici, produce corpi fruttiferi grossi anche una ...
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bulbotubero
bulbotùbero s. m. [comp. di bulbo e tubero]. – Germoglio sotterraneo (detto anche bulbo solido) assai raccorciato e simile al bulbo, dal quale differisce perché, mentre in questo le riserve [...] sono immagazzinate nelle squame, nel bulbotubero è la parte caulinare che s’ingrossa a guisa di tubero e le foglie che l’avvolgono rimangono sottili (per es., zafferano). ...
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radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione [...] es., le radici avventizie delle graminacee); r. tuberizzate, quelle ingrossate, come un tubero, per accumulo di sostanze di riserva, tipicamente in asfodelo, dalia, ecc. (v. tubero e tuberizzazione); r. epigee o aeree, quelle che si sviluppano al di ...
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s. f. [lat. scient. Bletilla, dim. di Bletia: v. la voce prec.]. – Genere di piante orchidacee, con una sola specie (Bletilla hyacinthina), dell’Asia orientale; si coltiva anche in Italia, col nome di [...] bletia: ha fusti ingrossati a tubero alla base, foglie larghe, fiori rosa-violacei in racemo terminale. ...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] . tirante, anche come agg. in botanica, nell’espressione radice tirante, che si contrae e tira in giù il rizoma, il bulbo o il tubero cui è attaccata. Per gli usi e i sign. partic. che ha come s. m., v. tirante. ◆ Part. pass. tirato, anche come agg ...
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tubero In botanica, organo vegetale ingrossato per abbondante sviluppo di parenchimi di riserva. La tuberizzazione può riguardare tutti e tre i membri fondamentali del corpo delle Fanerogame erbacee, e consiste in un ingrossamento che ha per...
Nome comune della pianta erbacea (Solanum tuberosum; v. fig.) delle Solanacee, largamente coltivata, e dei suoi tuberi, ricchi di amido, molto usati nell’alimentazione umana.
Caratteristiche
La pianta della p. ha fusti alti fino a 1 m, ramosi,...