dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] si usa altresì quando si citano le parole di qualcuno (e forse Floro ha preso questa immagine da quel luogo di Tucidide nell’assedio di Siracusa, riferito ed esaminato da Longino [G. Leopardi]) o se si riporta genericam. quanto si è sentito (mi ...
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Fabio Rossi
dire. Finestra di approfondimento
Modi di dire - D. significa innanzitutto «esprimere con la voce» e ha, in questa accezione, come sinon. più ricercato, pronunciare (meno com. pronunziare). [...] si usa altresì quando si citano le parole di qualcuno (e forse Floro ha preso questa immagine da quel luogo di Tucidide nell’assedio di Siracusa, riferito ed esaminato da Longino [G. Leopardi]) o se si riporta genericam. quanto si è sentito (mi ...
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Storico ateniese (n. 460 circa - m. 395 a. C. circa). Da giovane subì certamente l'influsso determinante della cultura retorico-filosofica dei sofisti. Eletto fra gli strateghi del 424-23, fu mandato a sorvegliare le mosse dello spartano Brasida...
Ateniese (sec. 5º a. C.), figlio di Melesia. Rappresentante del partito conservatore, fu acerrimo avversario di Pericle e dei democratici di cui combatté soprattutto la politica finanziaria. Ostracizzato (443 o 442), tornò forse ad Atene nel...