tenóre s. m. [lat. tĕnor -ōris «continuazione, corso ininterrotto; altezza della voce», der. di tenere «tenere»]. – 1. Modo di contenersi, comportamento: seguitando di questo t., dove andrà a finire?; [...] di vigore e robustezza vocale, potendo scendere fino al si1 (come Manrico nel Trovatore di Verdi o Calaf in Turandot di Puccini). c. Per analogia, il registro fondamentale dell’organo, detto più comunem. principale. Con funzione appositiva, riferito ...
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soprano2
soprano2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. La più acuta delle voci femminili, con una estensione normale nelle due ottave comprese tra do3 e do5, sebbene la tessitura migliore [...] fino al la2), che canta agevolmente nella parte più grave dell’estensione con notevoli doti di vigore e robustezza vocale (Aida, Turandot). Per mezzo s., v. mezzosoprano. b. Cantante dotato di voce di soprano: da ragazzo ero un s.; mia sorella è un ...
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strappapplausi
agg. e s. m. e f. Che, chi entusiasma il pubblico, la platea, gli spettatori al punto di meritare applausi a scena aperta. ◆ Infine, sarà la volta del tenore Vincenzo La Scola con due [...] brani strappapplausi come “La donna è mobile” dal Rigoletto di Verdi e “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini. (Repubblica, 28 dicembre 2002, p. 49, Spettacoli) • Un numero che ricordo tra i più riusciti e divertenti fu il naufragio del Titanic. ...
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(pers. Tūrāndokht "fanciulla del Tūrān") Eroina di una novella iranica che appare dapprima anonima nel poema Heft Peiker di Niẓāmī (sec. 13°), e poi, attraverso la raccolta di materia narrativa orientale di F. Pétis de la Croix (Les Mille et...
Personaggio letterario e dell’opera lirica, ricordato in particolare per la Turandot (1926) del musicista italiano G. Puccini (1858-1924). Khalaf è un principe che riesce a risolvere tutti gli enigmi posti dalla principessa Turandot, ottenendone...