deromanticizzato part. pass. e agg. Che ha perso, che è stato privato della sua consistenza e del suo alone di romanticismo. ◆ E Amore tossico di Claudio Caligari è uno dei pochi film che dà l’idea di [...] ravvicinata il soprannaturale si dava come follia o allucinazione – il mostruoso bue scuoiato a metà che torna a perseguitare un uomo perso in una bufera di neve, o il trattore che di colpo prende vita per rivelare a Ottaline degli oscuri segreti ...
Leggi Tutto
legge
légge s. f. [lat. lex lĕgis, prob. affine a lĕgĕre, come equivalente del gr. λέγω «dire»]. – In generale, ogni principio con cui si enunci o si riconosca l’ordine che si riscontra nella realtà [...] gli serve di guida per discernere il bene dal male; l. divina, la somma dei principî religiosi dati da Dio all’uomo mediante la Rivelazione; l. umana, in senso generico, il complesso delle norme stabilite dagli uomini per la conservazione e l’ordine ...
Leggi Tutto
anima
ànima s. f. [lat. anĭma, affine, come anĭmus, al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e [...] nella sua unione col corpo, contrapposta o complementare ad esso: l’uomo è formato di corpo e di a.; è lui, in a. cui sento rimorso. Soprattutto in quanto parte incorruttibile dell’uomo, destinata, secondo la fede cristiana, al premio o alla ...
Leggi Tutto
quello
quéllo agg. e pron. dimostr. [lat. eccu(m) ĭlle, accus. eccu(m) ĭllum]. – Indica in genere cosa o persona lontana nello spazio o nel tempo da chi parla e da chi ascolta, o che nel discorso è considerata [...] quella di mio figlio; io piuttosto credo che dorma, e che questo sonno sia della qualità di quello di Epicuro (Leopardi); è un uomo diverso da quel che tu credi (in questa e altre frasi analoghe la locuz. quello che, o quel che, assume di solito il ...
Leggi Tutto
gentiluomo
gentiluòmo (ant. 'gentile uòmo') s. m. [comp. di gentile1 e uomo; i sign. 2 e 3 per traslato] (pl. gentiluòmini). – 1. a. Uomo di nobile origine e che ha la condizione sociale, le cariche [...] o i privilegi che per la sua nobiltà gli competono: Federigo imperadore fece impendere un giorno un grande gentile uomo per certo misfatto (Novellino). In partic., titolo di chi esercita speciali mansioni nelle corti: g. di corte, g. di palazzo, g. ...
Leggi Tutto
forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] due tipi di aoristo. 10. Come s. m. con valore neutro: a. La parte forte o più forte di una cosa; così nelle calze da uomo o da donna, il rinforzo; nelle scarpe, il pezzo forte (v. sopra, al n. 3 c); il f. della lama, nella scherma, la parte della ...
Leggi Tutto
fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] fortuna). 7. ant. Nei secoli 17° e 18°, si diceva soldato di fortuna (calco del fr. soldat de fortune) per indicare un uomo d’arme che dai gradi inferiori della milizia fosse salito, per proprî meriti, ai gradi più alti (con sign. affine alla frase ...
Leggi Tutto
virilita
virilità s. f. [dal lat. virilĭtas -atis]. – 1. Termine che, facendo particolare riferimento ai caratteri sessuali, primarî e secondarî, proprî del sesso maschile, designa l’età biologica dell’uomo [...] il cui sviluppo fisico e psichico è completamente ultimato: essere nel pieno della v., nella piena v.; essere giunto alla v.; un uomo tra la v. e la vecchiezza, il cui aspetto era come un attestato di ciò che la fama diceva di lui (Manzoni). 2. a. La ...
Leggi Tutto
coccodrillo
s. m. [dal lat. crocodilus, gr. κροκόδειλος]. – 1. a. Grosso rettile appartenente all’ordine dei coccodrilli (v.): ha corpo lacertiforme, con tegumento rivestito da placche cornee sul dorso [...] Colombia, Venezuela, Ecuador; il c. corazzato, presente nei fiumi del golfo di Guinea; il c. del Nilo, molto vorace e temibile per l’uomo, lungo 5-6 m, abitante un tempo in tutti i fiumi africani, oggi sempre più raro; il c. poroso, che ha circa la ...
Leggi Tutto
buono1
buòno1 (pop. bòno) agg. [lat. bŏnus] (premesso al sostantivo, si tronca in buon davanti a vocale e davanti a consonante seguita da vocale o da l o da r). – 1. Rispondente all’idea del bene morale; [...] non indicano grande stima; tre volte b., minchione; b. donna, come appellativo rivolto a donna del popolo (analogam. a buon uomo): Ehi, b. donna, sapreste indicarmi la strada?; ma spesso, eufem., donna di facili costumi: figlio d’una b. donna! Come ...
Leggi Tutto
Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...