magnaccia /ma'ɲatʃ:a/ s. m. [der. del v. roman. magnà "mangiare"], invar., roman. - 1. [sfruttatore di prostitute] ≈ Ⓣ (giur.) lenone, (gerg.) macrò, (roman.) pappa, (region., spreg.) pappone, (lett., [...] spreg.) prosseneta, (eufem.) protettore, (spreg.) ruffiano, sfruttatore. 2. (estens.) [uomo che si fa mantenere da una donna] ≈ gigolò, (spreg.) mantenuto. ...
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chierico /'kjeriko/ (o cherico; ant. chierco, cherco) s. m. [lat. tardo clērĭcus, gr. klērikós, der. di klêros "clero"] (pl. -ci). - 1. (eccles.) a. [persona che ha pronunciato i voti ecclesiastici] ≈ [...] ecclesiastico. ⇓ frate, prete, sacerdote. ↔ laico. b. [giovane indirizzato al sacerdozio, quando ha indossato l'abito talare] ≈ novizio, seminarista. 2. (fig., lett.) [uomo di studi] ≈ dotto, erudito, intellettuale, letterato. ...
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positivo /pozi'tivo/ [dal lat. tardo positivus "che viene posto" (usato soprattutto nel sign. gramm.), der. di ponĕre "porre"]. - ■ agg. 1. a. (filos.) [che è stato stabilito per istituzione divina o umana: [...] non ti voleva danneggiare] ≈ certo, fuori (di) dubbio, pacifico, sicuro. ↔ dubbio, incerto, insicuro, vago. 3. [che bada alla concretezza: è un uomo p.; avere una mente p.] ≈ e ↔ [→ POSITIVISTA s. m. e f. (2)]. 4. [che esprime un consenso: risposta p ...
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flemmatico /fle'm:atiko/ agg. [dal lat. tardophlegmatĭcus, gr. phlegmatikós] (pl. m. -ci). - 1. (med.) [nella medicina antica, prodotto da flemma o che ha natura di flemma: umori f.]. 2. (fig.) a. [che [...] è caratterizzato da posatezza o lentezza: un uomo f.] ≈ calmo, lento, pacato, placido, posato, tranquillo. ↑ indolente, pigro. ↔ alacre, solerte, svelto. ↑ impetuoso. b. [che non si scompone facilmente] ≈ freddo, impassibile, imperturbabile. ↓ ...
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selvatico /sel'vatiko/ (tosc. e region. salvatico) agg. [lat. silvatĭcus (lat. volg. salvatĭcus), der. di silva "selva"] (pl. m. -ci). - 1. a. [di pianta, che nasce spontaneamente e cresce senza cure: [...] ma non addomesticato] ≈ Ⓣ (zool.) cinghiale. 3. (estens.) [che è poco propenso alle relazioni con gli altri: è un uomo burbero e s., ma non cattivo] ≈ (region.) forastico, (non com.) insocievole, ispido, misantropo, (fam.) orso, scontroso, scorbutico ...
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armonia /armo'nia/ s. f. [dal lat. harmonĭa, gr. harmonía, affine a harmózō "comporre, accordare"]. - 1. a. (mus.) [concordanza di voci o di strumenti: a. di violini] ≈ accordo, consonanza. ↔ cacofonia, [...] rispetto all’intesa (l’ottimo affiatamento tra gli orchestrali e il direttore; ci vorrebbe un po’ più d’intesa tra l’uomo e la natura [L. Pirandello]), anche se talora intesa può alludere a una complicità che nell’affiatamento di solito manca: si ...
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vendicativo agg. [der. di vendicare]. - [incapace di perdonare, portato a vendicarsi anche di torti e offese lievi e sim.: uomo, carattere v.] ≈ astioso, livoroso, (non com.) rancoroso. ‖ implacabile, [...] inesorabile. ↔ ‖ indulgente, magnanimo ...
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malacarne (o mala carne) s. f. [grafia unita di mala carne] (pl. malecarni). - 1. (ant.) [carne macellata di qualità scadente]. 2. (fig., non com.) [per lo più come app., persona che opera il male compiacendosene: [...] è un uomo m.; una natura m.] ≈ e ↔ [→ MALVAGIO s. m.]. ...
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arrivare [lat. ✻arripare, propr. "giungere a riva"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [raggiungere il luogo stabilito, toccare il termine di un viaggio, il traguardo di una gara e sim.: la zia arriverà da [...] agg. (anche sostantivato) arrivato, spesso usato in senso spreg. (rispetto ai meno marcati affermato e realizzato): ora che è un uomo arrivato si dà un sacco di arie; gli arrivati non riconoscono mai i loro maestri. Per restare sull’agg. arrivato ...
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posticcio /po'stitʃ:o/ [dall'ant. apposticcio, lat. tardo appositicius, der. di apposĭtus, part. pass. di apponĕre "porre accanto"] (pl. f. -ce). - ■ agg. 1. [aggiunto o applicato dopo, o ad arte, allo [...] , falso, simulato. ↔ naturale, spontaneo. ■ s. m. 1. [ciuffo di capelli finti per acconciature] ≈ parrucca, postiche, toupet, [spec. per uomo] parrucchino. 2. (agr.) [terra, per lo più di riporto, dove si coltivano giovani piante destinate a essere ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...