vano
agg. e s. m. [lat. vanus, agg., con i varî sign. dell’agg. ital.]. – 1. agg. Vuoto, internamente vuoto, cavo: un guscio v.; la fe’ salire Là dove il monte era forato e vano (Ariosto); ella, più [...] pozzo; il v. delle scale; in partic., lo spazio vuoto ricavato in una struttura muraria: il v. della finestra, dell’uscio; in un v. della parete. b. Spazio definito risultante dalla suddivisione dell’interno di un edificio (sinon. di stanza, ambiente ...
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parlottare
v. intr. [der. di parlare2] (io parlòtto, ecc.; aus. avere). – Con riferimento a due o più persone, parlare a voce bassa per non farsi udire da altri, per lo più con una certa animazione e, [...] talvolta, con aria di mistero: in un angolo, i due amici parlottavano fra loro; spesso sostantivato: La madre era sull’uscio, poi che intese Un p. ed uno scalpicciare (Pascoli), entrò nel parlatorio afoso la frescura del chiostro insieme al p. delle ...
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scampanellio
scampanellìo s. m. [der. di scampanellare]. – Uno scampanellare prolungato: si sentiva un allegro s.; è una cosa da impazzire con quello s. continuo all’uscio (Verga). ...
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brancolone
brancolóne (o brancolóni) avv. [der. di brancolare]. – Brancolando, a tentoni, al tasto: andare, camminare b. (anche brancolon brancoloni); rimasto al buio, cercò b. di ritrovare l’uscio. ...
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varcare
v. tr. [lat. varĭcare; v. valicare1] (io varco, tu varchi, ecc.). – 1. Valicare, oltrepassare: v. i monti, v. un passo; v. il mare; queste Rupi ch’io varco anelando (Foscolo). Con usi più proprî [...] e caratteristici: v. l’uscio, la soglia; v. il confine; e fig.: v. i limiti (della convenienza, della sopportazione, della pazienza), eccederli; superare un’età: ha già varcato la sessantina. 2. letter. o ant. a. Di elemento costruttivo che passa da ...
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varco
s. m. [der. di varcare] (pl. -chi). – 1. Valico montano: i v. delle Alpi, degli Appennini. Con questo sign. è raro; com. invece con il sign. più generico di passaggio, luogo o apertura per dove [...] (Leopardi); all’alma Bisogna ir lieve al periglioso v. (Petrarca), al passo della morte; gli occhi ..., Che di lagrime son fatti uscio e varco (Petrarca); la voce allentò per lo suo v. (Dante), nella gola. 2. L’atto del valicare, o più genericam ...
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riserrare
v. tr. [comp. di ri- e serrare] (io risèrro, ecc.), tosc. o letter. – Serrare di nuovo, o serrare ciò che prima si era aperto; richiudere: r. l’uscio, r. le porte della stalla; O sacrosanta [...] dea, figlia di Giove, Per cui il tempio di Ian s’apre e riserra (Poliziano, in un’invocazione a Minerva); r. gli occhi, e, sempre riferito agli occhi: e ’l gelo strinse Le lagrime tra essi e riserrolli ...
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partita1
partita1 s. f. [der. di partire, nel sign. originario di «dividere»; cfr. il fr. partie «parte»]. – 1. a. ant. Parte, in senso generico, come elemento di un tutto: io difenderò mia p., la parte [...] [dell’esercito] affidatami (Novellino); la maggior p. furono morti e tagliati (G. Villani). Tale sign. sopravvive in alcune espressioni partic., come uscio, finestra (e sim.) a una p., a due p., a uno o due battenti, e la p. davanti, di dietro del ...
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cozzare
v. intr. e tr. [prob. der. del lat. *cocia (variante volg. di cochlea «chiocciola») nel sign. di «testa»; cfr. coccia] (io còzzo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Battere, urtare con le corna, [...] , tanta ira li vinse (Dante). Per estens., urtare fortemente, con violenza: al buio ho cozzato violentemente contro lo spigolo dell’uscio; l’auto ha sbandato e ha cozzato contro il paracarro; Vedea per l’ampia oscurità scintille Balenar d’elmi e di ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] , al balcone, affacciarvisi; L’artigiano a mirar l’umido cielo, Con l’opra in man, cantando, Fassi in su l’uscio (Leopardi). 11. Altri sign., anch’essi determinati dal complemento, ma come verbo intr.: queste piante non fanno dalle nostre parti ...
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USCIO (A. T., 24-25-26)
Claudia MERLO
Comune della Liguria, in provincia di Genova. Comprende una serie di piccoli centri e aggregati, di cui il principale è Chiesa (361 m. s. m.), sede del comune, sparsi nella boscosa valle del Torrente Recco,...
uscio [plur. uscia, nel Fiore]
Guido Favati
Delle non molte occorrenze del termine (s'incontra usato solo nella Commedia e nel Fiore) quella che ricorre nel contesto più drammatico s'incontra certo in If XXXIII 46, dove il conte Ugolino esprime...