parlante
agg. [part. pres. del v. parlare]. – 1. a. Che parla; talora in aggiunta a vivo, per indicare la pienezza della vita e il perfetto stato di salute: il giovane, che ormai tutti piangevano per [...] p.; anche con valore participiale: la p. testa Rotolò nella polve (V. Monti), cioè la testa fu recisa mentre ancora parlava; oramai più familiare degli assenti muti che dei presenti p mezzo di scritte o disegni: armi p., in araldica, quelle che con ...
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parlare1
parlare1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. L’atto, il fatto di parlare; in questo sign. conserva sempre un po’ del suo valore verbale: il p. è inutile, bisogna agire; se n’è fatto [...] per dar tempo a chi l’ascoltava d’assaporare quel suo parlar dipinto (Pirandello). Con riguardo al tono: un p. franco, equivoco, ambiguo, mellifluo, caustico, sprezzante. Con riferimento alla forma e insieme al contenuto delle parole: Fidandomi del ...
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pranzo
pranżo s. m. [lat. prandium]. – 1. a. Il pasto di mezzogiorno (in passato era generalm. il pasto principale della giornata), in contrapp. a cena, il pasto della sera: andare a p.; invitare a p.; [...] per indicare approssimativamente l’ora in cui si va a tavola: è l’ora di p.; ho un appuntamento prima di p.; ci vediamo dopo p. (anche in grafia unita, con valore di avv. e s. m.: v. dopopranzo). ◆ Dim. pranżétto, pranżettino, pranzo semplice, senza ...
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pendenza
pendènza s. f. [der. di pendere]. – 1. L’essere pendente, condizione di ciò che è inclinato rispetto alla direzione verticale: scrittura corsiva con p. a destra; la p. della torre di Pisa; o [...] comunque deriva la loro efficacia; anche, la condizione di una lite o questione non ancora giudicata o definita: in p. di lite. Più spesso con valore concr., obbligazione non ancora soddisfatta, partita di credito non pareggiata: ho ancora qualche ...
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precedenza
precedènza s. f. [der. di precedere, precedente; il lat. tardo praecedentia aveva soltanto il sign. di «precessione (astronomica)»]. – 1. Il precedere nello spazio o in una serie; il fatto [...] chiesa, ecc. Nella circolazione ferroviaria, binario di p., tratto di binario che consente di far sostare un p. a una questione, a un problema, a una proposta; con valore anche temporale: i telegrammi urgenti hanno la p. assoluta; qualifiche di p ...
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partecipare
(raro o ant. participare) v. intr. e tr. [dal lat. participare, der. di partĭceps -icĭpis «partecipe»] (io partécipo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Con la prep. a, prendere parte, far [...] con altri, si trova usato anticam. anche come trans., in frasi quali p. la beatitudine celeste, la vita eterna; p. i diritti comuni, e sim.). Con valore più astratto, prendere parte a sentimenti altrui, sentirli in parte come proprî, condividerli ...
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precisione
preciṡióne s. f. [dal lat. praecisio -onis, propr. «taglio, troncamento», der. di praecidĕre: v. precidere e preciso2]. – 1. a. L’essere preciso; esattezza, meticolosità nel fare qualche cosa, [...] l’esperienza o la lavorazione, ci si avvicina alle condizioni prefissate; p. di una misura, genericamente, la maggiore o minore approssimazione della misura al valore effettivo della grandezza in esame, e specificamente l’errore relativo della ...
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pendolo2
pèndolo2 s. m. [dal lat. pendŭlus agg.: v. pendulo e cfr. pendolo1]. – 1. In generale, solido girevole intorno a un asse fisso non baricentrico, generalm. orizzontale, e soggetto soltanto all’azione [...] , mentre non dipende dalla loro ampiezza né dal valore della massa puntiforme; è questa proprietà, detta isocronismo slancio, oscilla fino a raggiungere il punto di arrivo. 3. P. del siluro, regolatore automatico del siluro, destinato a mantenere l’ ...
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penetrazione
penetrazióne s. f. [dal lat. penetratio -onis, der. di penetrare «penetrare»]. – 1. L’atto, il fatto di penetrare, nelle varie accezioni del verbo: avere poca, molta forza di p.; la p. dell’acqua [...] metallurgia, e in partic. negli acciai speciali da bonifica, p. di tempra, la profondità, a partire dalla superficie del delle microonde, e sale a qualche millimetro, cioè a un valore migliaia di volte maggiore, alla frequenza di 100 kHz, nel campo ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue [...] platonica; anche, di ciò che è tale solo di nome, che non ha effettivo valore: risultato p.; dimostrazione, protesta p.; una vittoria puramente platonica. c. Amore p., l’amore concepito da Platone come processo di elevazione alla verità attraverso la ...
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p-value
p-value o valore p, in statistica, valore sotto il quale i dati ricavati da un test statistico conducono al rifiuto dell’→ ipotesi nulla. Nella pratica, anziché fissare in anticipo il livello di significatività α, che corrisponde alla...