spada
s. f. [lat. spatha, dal gr. σπάϑη, propr. «spatola», strumento dei tessitori e dei farmacisti]. – 1. Arma bianca non inastata, a lama per lo più lunga (80-120 cm), diritta e appuntita (in ciò differenziandosi [...] di spada ferisce di s. perisce, chi fa il male sarà punito di uguale moneta (parafrasi di una frase del Vangelo, qui acceperint gladium gladio peribunt «coloro che si serviranno della spada periranno di spada», parole di Gesù all’apostolo che voleva ...
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predicabile
predicàbile agg. [nel sign. 1 a, der. di predicare; nel sign. 1 b, dal lat. praedicabĭlis, der. di praedicare nel senso di «celebrare, lodare»; il sign. 2 è dal lat. mediev. praedicabilia, [...] costituire argomento di predica religiosa: [san Bernardino] compose dua degnissime opere da predicare, l’una si chiama il Vangelo eterno, ... e l’altro è il libro de’ Sermoni, pure predicabile (Vespasiano da Bisticci). b. Latinismo per encomiabile ...
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predicare
v. tr. [dal lat. praedicare «far noto, celebrare, lodare», e, nel lat. tardo, eccles., «predicare»] (io prèdico, tu prèdichi, ecc.). – 1. a. Annunciare, dichiarare pubblicamente la legge divina: [...] p. il Vangelo, le verità della fede, la buona novella. b. Esortare all’adempimento di una legge morale o di un comandamento della Chiesa: p. le virtù, la carità, la tolleranza, il perdono; p. il digiuno, l’astinenza; e in tono scherz.: p. il digiuno ...
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predicatore
predicatóre s. m. (f. -trice, pop. non com. -tóra) [dal lat. praedicator -oris «elogiatore», e nel lat. tardo «chi tiene una predica»]. – 1. a. raro. Annunciatore del cristianesimo, del Vangelo, [...] dei precetti della Chiesa: Paolo p. delle Genti, per antonomasia, l’apostolo Paolo (più com. apostolo delle Genti). b. Chi tiene una predica, delle prediche, parlando pubblicamente in chiesa: un famoso ...
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passo2
passo2 s. m. [lat. passus -us, der. di pandĕre «aprire, stendere», part. pass. passus; in origine, quindi, «apertura delle gambe nel camminare; spazio compreso in questa apertura», da cui «passo» [...] Virgilio; conosce a memoria molti p. della Divina Commedia; fare la traduzione di un p. di Livio; commentare un p. del Vangelo; p. facile, difficile; p. di dubbia lettura, d’incerta interpretazione; il p. ci è giunto mutilo, corrotto, pieno di lacune ...
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meditare
v. tr. e intr. [dal lat. meditari, frequent. di mederi «curare», raccostato nel sign. al gr. μελετάω «curarsi di qualche cosa; riflettere, meditare»] (io mèdito, ecc.; come intr., aus. avere). [...] , conseguenze, ecc.: m. una dottrina, una verità. Più spesso intr.: m. sui misteri della fede; m. sopra una pagina del Vangelo; m. intorno ai principî della morale cattolica; m. sui fini dell’uomo; m. sulle passioni umane, ecc. Usato assol.: meditava ...
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magi
s. m. pl. [v. mago; cfr. anche magio]. – Sacerdoti dell’antica religione persiana, cui tarde tradizioni greche attribuivano doti di astrologi, indovini e stregoni. Re magi: secondo il Vangelo (Matteo [...] 2, 1-12) personaggi (di cui non è detto il numero) che, guidati da una stella, giunsero a Betlemme per onorarvi Gesù bambino, portandogli in dono oro, incenso e mirra; la più tarda tradizione agiografica ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] recente, attuale, moderno, ma con notevole varietà di accezioni; in senso ampio: il Nuovo Testamento, il Vangelo (contrapp. al Vecchio o Antico Testamento, la Bibbia); il n. mondo, l’America, in quanto scoperta in età relativamente recente rispetto ...
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presepio
preṡèpio (o preṡèpe) s. m. [dal lat. praesepium o praesepe «greppia, mangiatoia», comp. di prae- «pre-» e saepire «cingere, chiudere con una siepe (lat. saeps saepis)»]. – 1. a. Propriam. (ma [...] , ingorde bestie e pigre Che solo intente a logorar l’altrui, De le conserve lor si fan presepi (Caro). In partic., secondo il Vangelo di Luca (2, 6-16), la mangiatoia ove fu deposto Gesù alla sua nascita, e insieme la grotta in cui essa si trovava ...
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annunciare
(o annunziare) v. tr. [dal lat. annuntiare, der. di nuntius «messaggero, messaggio»] (io annùncio o annùnzio, ecc.). – 1. Far conoscere, rendere noto un fatto, un avvenimento, comunicandone [...] a. che il pranzo era servito; la commissione ha annunciato di aver concluso i lavori; a. un nuovo prodotto; letter., a. il vangelo, la parola di Dio, la lieta novella; enfatico: ti annuncio che il mio libro è uscito. Anche di fatti che debbono ancora ...
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vangelo Nome comune ai quattro primi libri del Nuovo Testamento (V. di Matteo, V. di Marco, V. di Luca, V. di Giovanni; ➔ Bibbia) e, secondariamente, ad altre composizioni antiche che hanno per contenuto qualche analogia con i quattro V. canonici,...
Barnaba, Vangelo di
Angelo Penna
Fra i molti scritti apocrifi che pullularono nei primi secoli è ricordato anche un vangelo attribuito a B., uno dei primi convertiti dall'ebraismo e personaggio di primo piano nella Chiesa (cfr. Ad. Ap. 4,...