uccidere
uccìdere (ant. occìdere) v. tr. [lat. occīdĕre, comp. di ob- e caedĕre «tagliare, uccidere»] (pass. rem. ucciṡi, uccidésti, ecc.; part. pass. ucciṡo). – 1. Privare della vita, causare la morte, [...] per lo più con mezzi o in modi violenti: u. qualcuno con una pugnalata, con una fucilata, col veleno; i rapinatori hanno ucciso il cassiere che aveva dato l’allarme; fu ucciso in una sparatoria, in uno scontro armato, in un incidente di caccia; ...
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mortale
agg. e s. m. [dal lat. mortalis, der. di mors mortis «morte»]. – 1. a. agg. Che è soggetto a morte: gli uomini sono m.; il corpo è m., l’anima è immortale; le spoglie m., il corpo, il cadavere; [...] di morte: malattia m.; ferita m.; un colpo m. (anche fig.: quella perdita, quella notizia fu per lui un colpo m.); un m. veleno; la caduta poteva essere m.; esporsi a un rischio m.; uno scontro m.; un m. incidente sul lavoro; prov., a mal m. né ...
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mortalita
mortalità s. f. [dal lat. mortalĭtas -atis]. – 1. letter. Condizione di chi è mortale, il fatto d’esser mortale (soggetto cioè a morire): c’è chi sostiene la m. dell’anima; Perché tu ogni nube [...] il numero dei morti nel primo anno di vita e il numero dei nati vivi. b. ant. Strage: gran m. fecero di cittadini (Bembo). 3. non com. L’esser mortale, ossia letale, capace cioè di provocare la morte: m. di una ferita, di una malattia, di un veleno. ...
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mortifero
mortìfero agg. [dal lat. mortĭfer (o mortifĕrus) -ĕri, comp. di mors mortis «morte» e -fer «-fero», calco del gr. ϑανατηϕόρος], letter. – Che provoca o può provocare la morte: la m. pestilenza [...] (Boccaccio); un m. veleno; le m. esalazioni della palude; le schiere a ferir prese, vibrando Le m. punte (V. Monti); gli schifosi e m. inciampi di cui il terreno era sparso (Manzoni), i cenci e i cadaveri degli appestati. Talvolta, che annuncia la ...
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traverso
travèrso agg. e s. m. [lat. transversus: v. trasverso]. – 1. agg. a. Che va da un lato all’altro di una superficie, di uno spazio, nel senso della larghezza oppure obliquamente, o si dispone [...] essere molto irritabile, di pessimo umore, e in genere, andare per t., essere mal sopportato, avere un effetto spiacevole, voltarsi in veleno e sim.: intuii che le sue parole erano mosse solo da invidia, e il complimento mi andò per traverso. Per le ...
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afflato
s. m. [dal lat. afflatus -us, der. di afflare: v. afflare], letter. – Alito, soffio, soprattutto in senso fig.: tutto caldo dell’a. dell’ammirazione (Carducci); a. poetico, a. lirico, estro, [...] ispirazione poetica; a. divino, ispirazione divina. Anticam. anche effluvio, esalazione: i cattivi a. del veleno (Muratori). ...
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oracolo1
oràcolo1 (ant. oràculo) s. m. [dal lat. oracŭlum, der. di orare «parlare»; secondo moderne interpretazioni, la voce lat. avrebbe indicato in origine non il responso della divinità ma il luogo [...] o indicazioni riguardo a decisioni da prendere osservando l’andamento di particolari fenomeni opportunamente provocati: o. del veleno, consistente nel somministrare (per es. a un gallo) una sostanza tossica e nell’osservare il suo comportamento ...
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mosca
mósca s. f. [lat. mŭsca]. – 1. a. Genere di insetti ditteri brachiceri dal corpo tozzo, con solo il primo paio di ali atte al volo, essendo il secondo paio modificato a formare due strutture per [...] le m., in gran numero (soprattutto per epidemie, in violente battaglie, ecc.): il pane verrà a buon mercato, ma ci metteranno il veleno, per far morire la povera gente, come mosche (Manzoni); stare a guardare le m. che volano, stare in ozio, esser ...
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micidiale
agg. [der. di micidio, aferesi ant. di omicidio; cfr. l’ant. omicidiale]. – Che dà la morte. Anticam. riferito a persona (anche come sost., sinon. quindi di omicida, uccisore, assassino): i [...] non t’offese (Boccaccio). Oggi solo riferito a cosa, che reca o è capace di recare la morte, che ha effetti mortali: armi m.; veleno m.; un colpo m.; il suo pugno è m.; clima m. per gli Europei; insetticida m. per le mosche, per le zanzare. Spesso ...
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veleno Qualsiasi sostanza che per le sue proprietà è capace di provocare un danno biologico, lesioni strutturali, diffuse o circoscritte, reversibili o permanenti, a insorgenza rapida o lenta. Il concetto di velenosità è sempre da rapportare...
veleno
Alessandro Niccoli
Compare solo in poesia e, a differenza dell'aggettivo ‛ venenoso ', che è usato anche in senso proprio, è sempre riferito a sentimenti, stati d'animo, comportamenti che fanno soffrire o danneggiano una persona.
In...