servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente [...] bene servirsi di un sensale. ◆ Part. pres. servènte, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. servito, in funzione verbale e di agg. (e come sost., con sign. partic., v.): essere, restare servito, di chi rimane soddisfatto di quanto doveva ...
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nominale
agg. [dal lat. nominalis, der. di nomen -mĭnis «nome»]. – 1. Del nome, come categoria grammaticale: suffissi n., quelli che servono alla formazione del nome; declinazione o flessione n., appartenente [...] in un aggettivo o sostantivo (talvolta un pronome) e una copula o verbo copulativo; frase n., frase in cui manca il predicato verbale (per es.: tutti a casa!) o in cui il predicato nominale è applicato al soggetto senza la copula (per es.: traduttori ...
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supino2
supino2 s. m. [dal lat. supinum (verbum) «forma verbale supina», detto così forse perché si appoggia a un altro verbo]. – Forma della coniugazione verbale, uno dei modi infiniti (più raram. detto, [...] con uso di agg., modo supino), che, in latino e nelle lingue baltoslave, ha la funzione di indicare lo scopo o l’avvio di un’azione: lat. dormitum ire «andare a dormire»; oltre a questo, che è il s. attivo, ...
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parlare1
parlare1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. L’atto, il fatto di parlare; in questo sign. conserva sempre un po’ del suo valore verbale: il p. è inutile, bisogna agire; se n’è fatto [...] un gran p. in paese. Anche con più chiara funzione verbale in frasi come nel p. di quest’argomento; col p. si ottiene sempre qualcosa, e sim. b. Discorso (parlato o scritto): cominciare, interrompere, concludere il proprio p.; propuosi di prendere ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] tenero verso, Di chi parlando vai ...? (Parini). 8. Usi fig.: a. Esprimere pensieri o affetti con mezzi diversi dal linguaggio verbale: i muti parlano a segni; p. con le mani, con i gesti, anche di chi accompagna le parole con vivace gesticolazione ...
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infinito
agg. e s. m. [dal lat. infinitus, comp. di in-2 e finitus, part. pass. di finire «limitare»]. – 1. agg. a. Che non ha principio né fine; che non ha limiti: il tempo i.; lo spazio i.; la misericordia [...] latino (iturum esse), anche futuro – ma indeterminata nella persona e nel numero, che esprime puramente il processo verbale astratto. I. sostantivato, l’infinito adoperato con funzione di sostantivo (per es., «riconoscere qualcuno dall’andare», cioè ...
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vegliare
(ant. o pop. tosc. vegghiare) v. intr. e tr. [dal provenz. ant. velhar (cfr. anche fr. veiller), che è il lat. vĭgĭlare (lat. tardo vĭgŭlare), der. di vigil -ĭlis «vigile»; cfr. vigilare] (io [...] intra le parti vegghiava (Machiavelli); di usi, opinioni, ecc., essere comunemente accolto. ◆ Part. pres. vegliante, poco com. con funzione verbale; anticam. usato anche come agg., con i seguenti sign.: che è in vigore, vigente (le leggi veglianti in ...
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lapsus s. m., lat. [der. di labi «scivolare», part. pass. lapsus]. – Parola che, anche nell’uso mod., ricorre nelle locuz. lapsus linguae «errore verbale, sbaglio nel parlare» (propr. «sdrucciolamento [...] di lingua») e lapsus calami «errore di scrittura» (propr. «sdrucciolamento di penna»), o abbreviatamente lapsus in tutti e due i sign., per indicare quegli errori involontarî che consistono nel sostituire ...
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comunicare
1. MAPPA Il verbo COMUNICARE significa far conoscere, far sapere, e si riferisce per lo più a cose non materiali (c. pensieri, idee, sentimenti; riuscì a comunicarmi la sua ansia); può significare [...] il moto a tutto il congegno). 3. Quando il verbo comunicare è usato senza complemento oggetto, significa essere in relazione verbale o scritta con qualcuno (gli proibì di c. con chiunque; i prigionieri non potevano c. tra loro; c. per lettera ...
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futuro
1. MAPPA Il sostantivo FUTURO indica il tempo che verrà, e gli avvenimenti che in esso si succederanno; ha come sinonimo il termine avvenire (predire il f.; avere grandi speranze per il f.). [...] che si verificherà in seguito (il f. direttore; la sua futura sposa). 4. In grammatica, infine, il futuro è un tempo verbale, che indica un’azione che si deve svolgere nel futuro; in questo significato, la parola può essere usata sia come aggettivo ...
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VERBALE
Giovanni Cristofolini
È il documento che rappresenta il compimento di determinati atti, in particolare dichiarazioni verbali (donde il nome) di privati o di pubbliche autorità; documento pubblico, se a esso intervenga un pubblico...
Il sintagma verbale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) costituito da una forma del verbo accompagnata da eventuali altri elementi. La forma del verbo, il suo costituente principale, può anche esserne l’unico elemento. Il sintagma verbale è...