schwaista s. f. e m. e agg. Che, chi è favorevole a introdurre il simbolo dello schwa (ǝ; detto anche e rovesciata, e capovolta) nella lingua scritta italiana. ◆ Nei sei verbali i cinque sprovveduti Commissari, [...] che non sanno nemmeno cosa scrivono (non sono stati capaci di applicare con coerenza e sistematicità le loro regole “schwaiste”), hanno usato lo schwa e lo schwa “lungo” in modo indiscriminato, sia in ...
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fraccata s. f. (dial.) Negli usi molto colloquiali, una grande quantità; (fig.) un fracco, un sacco, un mucchio. ◆ Si riferisce a Borrelli? «Già. Vorrei sapere da dove nasce questa storia. Nessuno nella [...] , Repubblica, 14 marzo 2015, p. 25, Cronaca) • "I negri sono degli idioti, sono delle scimmie", si legge – dice Repubblica – nei verbali di chiusura indagine. "Profugo? Io ti do una randellata nel muso se non stai zitto". E ancora: "Se vieni fuori ti ...
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stracciafoglio
stracciafòglio s. m. [comp. di stracciare e foglio]. – 1. ant. Brogliaccio, libro di prima nota, lo stesso che squarcio. Anche, scartafaccio, e in partic. il libro dove si scrivevano le [...] minute dei verbali di un consiglio. 2. A Firenze, stracciafoglio o stracciafogli, il primo grado gerarchico degli addetti al pio istituto della Compagnia della Misericordia. ...
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passivo
agg. [dal lat. tardo passivus, der. di passus, part. pass. di pati «patire, subire»]. – 1. In senso generico, che subisce, che riceve l’azione (in contrapp. a attivo). Nel linguaggio com., che [...] paralizzato, che non reagisce più ad alcuna sollecitazione esterna. 2. In grammatica, si definisce passivo un sistema di forme verbali che esprimono l’azione in quanto subìta dal soggetto, in contrapp. alla diatesi attiva (nella quale il soggetto è ...
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sandhi
〈sàndhi〉 s. m., sanscr. [propr. «legamento»; comp. di sam- «assieme» e tema di dhā- «porre, fare»; cfr. l’etimo di sintesi]. – Nella grammatica sanscrita (dalla quale l’uso si è esteso anche ad [...] in prospettiva diacronica e con riferimento anche ad altri sistemi linguistici, i mutamenti subìti dalle radici nominali e verbali nei processi di composizione e derivazione. Nella terminologia linguistica corrente, il termine è usato per lo più per ...
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plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica [...] . P. di maestà o ma(i)estatico (lat. pluralis maiestatis), l’uso della prima persona plurale del pronome e delle forme verbali e nominali che con essa concordano, così detto perché adottato dai sovrani e dai papi nei loro atti e discorsi ufficiali, e ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] ne sono state date dai grammatici antichi e dai linguisti moderni. Ogni tema (o più tecnicamente ogni semantema) verbale esprime una nozione generica, quella per es. del «camminare» (cammin-), del «leggere» (legg-), del «sentire» (sent-), la quale ...
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tmesi
tmèṡi s. f. [dal lat. tardo tmesis, gr. τμῆσις, der. di τέμνω «tagliare»]. – 1. In linguistica, e in partic. nella storia delle lingue classiche, distacco della preposizione dal verbo finito con [...] il preverbio non era ancora prefissato al verbo. I poeti latini imitarono talvolta liberamente, anche fuori delle forme verbali, la tmesi omerica: «Garrulus hunc quando consumet cumque» (= quandocumque consumet; Orazio, Sat. IX, 33). 2. Nella metrica ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui [...] e suffisso (per es. incolonnare da colonna); d. immediata, cioè senza suffisso, soprattutto per la creazione di sostantivi verbali astratti da un verbo (come congiura da congiurare, svago da svagare, ecc.). Nelle lingue moderne, come già nelle ...
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ob-
‹òb›. – È la preposizione lat. ob («nella direzione di, verso, contro, di fronte a, in vista di»), molto frequente come prefisso di verbi e dei loro derivati, nel qual caso la b davanti a certe consonanti [...] es., obdurare). In italiano, in cui il prefisso non è vitale, non dà luogo cioè a nuove formazioni verbali (compare soltanto in pochi aggettivi del linguaggio scient., soprattutto botanico, nei quali indica inversione, forma o posizione rovesciata ...
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TEMPI VERBALI
I tempi verbali indicano il momento in cui si realizza l’azione espressa dal verbo. Generalmente la variazione del tempo è segnalata dalla variazione della ➔desinenza
io corr-o
lui / lei corr-eva
io cor-si
tu corr-essi
io corr-a
voi...