impersonale
agg. [dal lat. tardo (dei grammatici) impersonalis, comp. di in-2 e personalis «personale»]. – 1. In grammatica, verbi i., quelli che sono adoperati soltanto nella terza forma del sing. e [...] c’è l’espressione di un soggetto personale e determinato (anche se questo si possa facilmente ricavare dal contesto della frase), e il verbo si trova nella 3a pers. sing. preceduta dal pronome indefinito si (come nelle frasi si dice, si credette, s’è ...
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favorire
v. tr. [der. di favore] (io favorisco, tu favorisci, ecc.). – 1. a. Dimostrare il proprio favore a una persona, accordandole aiuto e protezione e agendo in modo da spianarle la via per una buona [...] per favore (in dono, in prestito, in uso, secondo i casi): mi hanno favorito due inviti per il concerto. Più spesso il verbo è usato per chiedere gentilmente che una cosa venga data o prestata o esibita: mi favorisci il vino?; mi favorisca un attimo ...
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pure
avv. e cong. [lat. pūre «puramente», avv. di purus «puro»]. – Ha oggi fondamentalmente funzione di particella aggiuntiva o di cong. avversativa concessiva. Anticam. aveva anche valore avverbiale, [...] euro, non lo farei (v. anche seppure); lotterò fino all’ultimo, quando p. dovessi esser vinto. Posposto al congiuntivo d’un verbo, senza altro elemento di congiunzione: non lo faccio, me lo chiedesse p. mio padre, neanche se me lo chiedesse mio padre ...
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piantare
v. tr. [lat. plantare; v. pianta]. – 1. Mettere nella terra un seme, un pollone, o altra parte di una pianta (anche una piantina giovane tolta da un semenzaio), perché attecchisca nel suolo, [...] (così dicendo, s’intende che ogni seme viene collocato in terra singolarmente; se invece il seme viene sparso, si usa piuttosto il verbo seminare); p. a buca, a fossa; p. a dimora, a quinconce, ecc. Fig., poet.: Amor co la man destra il lato manco ...
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soggettivo
(ant. suggettivo) agg. [dal lat. tardo subiectivus, der. di subiectum: v. soggetto2 e cfr. subiettivo]. – 1. a. Che riguarda il soggetto, che ha fondamento nel soggetto: valore s. dei giudizî. [...] «che tu possa pensare questo, è assurdo»; «come lui sia venuto a saperlo, è un mistero»), o implicita, con il verbo al modo infinito (es.: «trattarlo così, è stato proprio ingiusto»; «errare è umano»). Nel latino classico le proposizioni soggettive ...
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versus1
versus1 prep. – È propriam. l’avv. lat. versus «verso2» usato internazionalmente (sull’esempio ingl.) in semiologia e in linguistica per indicare l’opposizione tra due enti (per lo più abbreviato [...] in vs o rappresentato con il segno ~): verbo versus nome (o verbo vs nome, o verbo ~ nome). Il termine, comune per esprimere posizioni di contrasto, di polemica o di confronto fra persone o fra tesi e concezioni diverse, soprattutto in dispute ...
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oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] sapevo che saresti venuto»; «spero che tu venga»), talora dalla cong. come («vedi come è facile sbagliare»); o implicita, col verbo al modo infinito, semplice o retto dalla prep. di, raramente a (per es.: «desidero rivederti presto»; «dichiarò di non ...
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qualunque
qualùnque (ant. qualunche) agg. indef. m. e f. [comp. di quale e -unque, cfr. lat. qualiscumque], invar. – 1. Con funzione di indef. relativo, l’uno o l’altro che sia (senza differenza, o senza [...] ): ci voleva molto tempo e molta fatica per tornare a quella q. calma di prima (Manzoni); spec. quand’è seguito da forme del verbo essere: il compenso, q. sia, per me va bene; q. sia, è pur sempre una casa. Posposto, esprime la mancanza di qualità o ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] che indica la maniera in cui si compie un’azione o come un fatto è avvenuto; consiste in genere di un sost. dipendente dal verbo mediante le prep. con, di, da, in, e si può spesso risolvere in un avverbio (per es., agì con molta prudenza; lavorava in ...
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ricevere
ricévere v. tr. [lat. recĭpĕre, comp. di re- e capĕre «prendere»]. – 1. Prendere ciò che viene dato (oppure consegnato, mandato, recapitato, somministrato, trasmesso) o che si porge da sé; è [...] in r. un pugno, un danno, un’offesa); è in molti casi affine a avere, ma nel sign. dinamico e non statico di questo verbo, quando esprime cioè il trapasso da chi dà a chi è il termine dell’azione: a. Con compl. ogg. di cose, materiali e non materiali ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...