tmesi
tmèṡi s. f. [dal lat. tardo tmesis, gr. τμῆσις, der. di τέμνω «tagliare»]. – 1. In linguistica, e in partic. nella storia delle lingue classiche, distacco della preposizione dal verbo finito con [...] tratta di continuazione d’un più antico stato di cose nel quale il preverbio non era ancora prefissato al verbo. I poeti latini imitarono talvolta liberamente, anche fuori delle forme verbali, la tmesi omerica: «Garrulus hunc quando consumet cumque ...
Leggi Tutto
presente1
preṡènte1 agg. e s. m. e f. [dal lat. praesens -entis, comp. di prae- «pre-» e ens entis part. pres. di esse «essere», con inserzione di -s- eufonica prob. per attrazione di absens «assente» [...] o che il destinatario sta leggendo: con la p. vi informiamo che abbiamo ricevuto la merce. c. In unione col verbo essere in funzione predicativa (anche nel linguaggio tecn. e scient.), trovarsi, rinvenirsi, con riferimento a elemento, sostanza e sim ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui [...] si fa passare l’acqua: si è provveduto all’irrigazione dei campi con alcune derivazioni. E con riferimento alle accezioni fig. del verbo: d. logica di una verità da un’altra; il suo comportamento è una d. diretta dei principî da lui professati; la d ...
Leggi Tutto
meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] oggettiva: è m. non dirgli nulla; sarà m. che tu resti qui; ho creduto m. far di testa mia; ritengo m. tacere; spesso il verbo essere è sottinteso: m. non far nulla che far male. Comunissimo in proverbî: è m. un uovo oggi che una gallina domani; è m ...
Leggi Tutto
acciocche
acciocché (o acciò che) cong. – 1. letter. Affinché, perché, con valore finale (e con il verbo al modo cong.): acciò che ’l duca stesse attento, Mi puosi ’l dito su dal mento al naso (Dante); [...] aveva camminato tutta la notte, acciocché i puledri arrivassero freschi alla fiera (Verga). 2. ant. Con il verbo all’indicativo, perché, poiché, con valore causale: lodò lo ’mperadore, e disse ch’era molto savio in parola, ma non in fatto, acciò che ...
Leggi Tutto
ire
v. intr. [lat. īre] (aus. essere). – Verbo difettivo, di uso region. solo nelle forme dell’infinito ire, del part. pass. ito (e quindi anche nei tempi composti), della 2a pers. plur. ite (indic. [...] , isti, ìrono del pass. rem., ea «vada» del cong. (v. anche gire). È sinon. di andare, nel sign. più generico del verbo e in alcune accezioni partic., come camminare, procedere, spingersi e sim.: li occhi vivi Non poteano ire al fondo per lo scuro ...
Leggi Tutto
mandare
v. tr. [lat. mandare «affidare», prob. da man(um) dare «dare la mano»]. – 1. ant. Ordinare, comandare, dare un incarico (cfr. mandante e mandato): incontanente mandò che i due giovani fossero [...] nessuna delle cose che fa o dice. 5. In varie locuz. (per lo più corrispondenti a locuzioni analoghe con il verbo andare), il sign. del verbo è determinato dal complemento che segue: m. all’aria, rendere vano, far sfumare, e sim.; m. avanti, rendere ...
Leggi Tutto
imporre
impórre (ant. impónere) v. tr. [dal lat. imponĕre (comp. di in-1 e ponĕre «porre»), rifatto secondo porre] (coniug. come porre). – 1. a. Porre sopra: i. il giogo ai buoi; i. un carico sulle spalle [...] silenzio, ordinar di tacere; o anche con sostantivi deverbali: i. la consegna immediata, la restituzione, ecc. A differenza degli altri verbi sinonimi, imporre include per lo più l’idea che l’ordine sia eseguito, e comprende quindi in sé il concetto ...
Leggi Tutto
rettificazione
rettificazióne s. f. [dal lat. tardo rectificatio -onis, der. di rectificare «rettificare»]. – 1. L’azione e l’operazione di rettificare, il fatto di venire rettificato. Concorre con rettifica [...] la forma di più largo uso, mentre rettificazione è specifica o prevale solo in alcuni usi connessi con il sign. proprio del verbo, di «rendere, far tornare diritto»: r. di una strada, di un canale; procedere alla r. (o rettifica) di un confine; r. di ...
Leggi Tutto
derogare
v. intr. [dal lat. derogare (con il sign. giur.), comp. di de- e rogare «proporre una legge»] (io dèrogo, tu dèroghi, ecc.; aus. avere). – 1. a. Nel linguaggio giur., e in senso proprio, abrogare [...] ecc. (frequente, ma impropria, la costruzione con la prep. da: d. da una norma, dai proprî principî, ecc.). Il verbo è usato talora anche transitivamente, soprattutto nella forma passiva: le norme contenute in una legge imperativa non possono essere ...
Leggi Tutto
verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...