preverbio
prevèrbio (o prevèrbo) s. m. [dal lat. praeverbium, comp. di prae- «pre-» e verbum «verbo»; cfr. fr. préverbe]. – Prefisso verbale, elemento di formazione premesso a un verbo (per es., dis- [...] in disdire, disorientare, ri- in rifare, rimettere) ...
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qualora
qualóra cong. [comp. di quale e ora2]. – 1. Quando e se, nel caso e nel momento che, con valore temporale e insieme ipotetico, e con il verbo sempre al congiuntivo (ormai in usi per lo più elevati [...] di qua da noi da vedere ancora? (Maurizio Maggiani). 2. ant. Ogni volta che, allorquando, con valore esclusivam. temporale e con il verbo di solito all’indicativo: ogni dolor che ’l dì m’adduce Cresce qualor s’invia Per partirsi da noi l’eterna luce ...
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qualsiasi
qualsìasi agg. indef. m. e f. [comp. di quale e siasi, cioè si sia (v. qualsisia)]. – Quale si sia, qualunque (ma esprime, più di quest’aggettivo, l’indifferenza): in q. momento; un giorno [...] la forma qualsìansi. Nell’uso più corretto non è mai agg. indef. relativo, cioè non regge un verbo né al cong. né all’indic. (è già un verbo il suo secondo componente, siasi): ti darò qualsiasi cosa o qualunque cosa, ma solo qualunque cosa tu voglia ...
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iscritto2
iscritto2 s. m. – Forma eufonica (con i- prostetico) di scritto s. m., comune spec. nelle locuz. in i., per i. (in frasi come mettere in i., comunicare per i., e sim.). ◆ Rara la forma eufonica [...] iscrìvere per il verbo scrivere, anche per evitare ambiguità con il verbo che segue. ...
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maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche [...] una voglia m. di fargliela pagare cara; e al superl.: viene sempre con la sua maledettissima fretta. d. Col verbo essere, spesso sottinteso, in formule di maledizione, d’imprecazione, o in frasi che esprimono condanna morale, deprecazione: m. chi ...
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insinuazione
insinuazióne s. f. [dal lat. insinuatio -onis]. – 1. L’insinuare, l’insinuarsi, quasi esclusivam. negli usi traslati del verbo. In partic., accusa maligna o calunniosa mossa indirettamente; [...] i., prestarvi fede; respingere le i. maligne; questa è una vile insinuazione. Meno com. (con riferimento al sign. 2 a del verbo insinuare), l’azione e le parole con cui si cerca di instillare in altri un sentimento, una convinzione, di influire sulla ...
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primo
agg. [lat. prīmus, superl. dell’avv. e prep. ant. pri «davanti», da cui anche il compar. prior]. – 1. Numerale ordinale (indicato con 1° se si utilizzano cifre arabiche, oppure con il numero romano [...] , Petrarca; le sudate carte Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte, Leopardi); con l’infinito di un verbo, esprime di solito il momento iniziale di un’azione, di un fatto: al suo p. apparire, scoppiò un fragoroso applauso; il p ...
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burlare2
burlare2 v. tr. e intr. [lo stesso etimo del settentr. borlare (v.)] (come intr., aus. essere). – Ant. verbo, ancora in uso in alcuni dialetti (per es., nell’aretino e, nella forma borlare, [...] Ne deriva, prob., l’uso fig., ant., di gettar via, sprecare: Gridando: «Perché tieni?» e «Perché burli?» (Dante; ma i commentatori non sono tutti d’accordo sull’interpretazione del verbo, che secondo alcuni potrebbe qui significare anche «spingere»). ...
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modale2
modale2 agg. [der. di modo]. – Di modo, relativo al modo. In partic.: 1. In grammatica, avverbî m., quelli che esprimono il modo, la maniera di compiere un’azione, più comunem. detti avverbî [...] ; leggeva tenendo il foglio sotto il naso) o all’infinito preceduto da senza (l’ho fatto senza volere), oppure anche con il verbo all’indicativo introdotto dall’avv. come o dalle locuz. nel modo che, secondo che e sim. (fa’ come ti pare; risolvi nel ...
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levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] poco com., cui si preferiscono l. dagli impicci, dall’errore, e sim., o altre locuz. formate, per es., con il verbo togliere o lo stesso liberare). c. Seguito da avverbî o da locuz. avv., con funzione rafforzativa o per maggiore determinazione: leva ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...