sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] quale era un santo, e si chiamava il padre Macario (Manzoni); bisogna s. che in quel tempo la vita era molto dura; costruito con il verbo avere, con tono più sostenuto: avete da s. che c’è ancora molto da fare; hai da s. che ho deciso di prendere dei ...
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ausiliare
auṡiliare agg. e s. m. e f. [dal lat. auxiliaris, der. di auxilium «aiuto»]. – 1. agg. Che è di aiuto: rifornimenti a.; milizie, reparti a.; vescovo a., lo stesso che vescovo coadiutore; verbo [...] gli ausiliari, con sensibili differenze di significato (per es.: sono corso e ho corso; sono volato e ho volato). I verbi riflessivi o con coniugazione pronominale, hanno sempre l’ausiliare essere (mi sono lavato; si era pentito; mi sono comprato un ...
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se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni [...] so io se ce ne vuole di pazienza; puoi immaginare se ci rimasi male. Nell’uso fam., è talvolta taciuto, per più efficacia, il verbo reggente (che per lo più è: mi domandi, vuoi sapere o sim.): se è vero? Ma è verissimo; se sono contento? Altroché! 3 ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] una offerta): vuol favorire?; vuoi un’altra fetta di dolce?; grazie, non ne voglio più. e. In negozî e in pubblici esercizî, il verbo è com. per invitare il cliente a dire ciò che desidera: vuole altro?; vuole anche un po’ di contorno?; il vermut lo ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] ti chiamavo?; parla più forte se vuoi che t’intenda. In questo sign. è meno pop. di sentire; è comune invece seguito dal verbo dire, a proposito di parole o notizie giunte al nostro orecchio: l’ho inteso dire da alcuni colleghi; anche senza dire: io ...
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riflessivo
(ant. reflessivo) agg. [der. del lat. reflexus, part. pass. di reflectĕre «riflettere»]. – 1. a. Che concerne la riflessione (della mente): facoltà r.; abito riflessivo. b. Che impone una [...] come in ital. mi lavo, si loda; con la diatesi media della coniugazione, come in greco λούεται o in latino lavatur «si lava»); verbo r. reciproco, in cui l’azione si scambia tra due o più soggetti ognuno dei quali è anche oggetto rispetto all’altro o ...
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intransitivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo (dei gramm.) intransitivus, comp. di in-2 e transitivus «transitivo», traduz. del gr. ἀμετάβατος e ἀδιαβίβαστος]. – 1. a. In grammatica, verbo i. (in passato [...] forma passiva se non in espressioni impersonali (come avviene nel lat. itur «si va», ventum est «si venne», ecc.). Esistono verbi che, per il loro sign., possono essere transitivi o intransitivi (per es., fumare: fumare una sigaretta; il camino fuma ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] ; il motore s’è messo a fare i capricci, ecc.; e con verbi impersonali: s’è messo a piovere, a nevicare. e. Sign. affine con sign. più proprio e partic.: in parecchie di esse, il verbo ha il suo sign. fondamentale e più generico; in molte, ha il ...
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io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) [...] , io! (Manzoni). Dopo come o quanto, in frasi comparative, non si adopera io ma me: lui ne sa quanto me; tranne quando il verbo è ripetuto o è chiaramente sottinteso: fate come faccio io; s’è ingannato anche lui come io ieri. Soltanto me anche nelle ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante [...] e vissuto dall’individuo nella storia familiare da cui proviene e nella società in cui vive. c. G. del verbo, categoria grammaticale della coniugazione, di natura sintattica; nelle lingue indoeuropee non ha rilievo morfologico, ma consiste solo nella ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...