prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] volere, ecc. 16. Come intr. (aus. avere, anche essere nel sign. f): a. letter. Seguito da a con l’infinito di un verbo, incominciare: prese a dire; presero a fuggire; Poi le schiere a ferir prese, vibrando Le mortifere punte (V. Monti); i fatti che ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della [...] ; così il lat. vivere vitam («vivere la vita») o l’ital. dormire sonni tranquilli; c) il doppio a., retto dai verbi che si costruiscono con l’accusativo della persona e della cosa; così il lat. docere pueros grammaticam («insegnare la grammatica ai ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] logica di un compl. oggetto e grande pianista quella di un predicativo dell’oggetto, così come in altri casi in cui il verbo acquista il sign. di «servirsi (di qualche cosa come ...)»: De l’un de’ lati fanno a l’altro schermo (Dante). 3. Dinanzi ...
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su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] in giù, con lo stesso sign. del semplice su e giù, ma più com. e più efficace: correva in su e in giù tutto affannato; con verbi di stato, in su, in alto: il taschino lo farei un poco più in su; non ti pare che il fregio sia troppo in su?; con numeri ...
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ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] la sua natura di avverbio. 2. avv. di luogo: a. Nel sign. originario, qui, in questo luogo, lì, in quel luogo, con verbi di stato o di moto: finalmente ci siamo; conosco bene il posto perché ci vado spesso; stampando loro in viso de’ bacioni, che ci ...
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transitivo
agg. [dal lat. tardo transitivus, der. di transire «passare» (supino transĭtum)]. – 1. In grammatica, verbo t. (e uso, valore t., o costruzione t., di un verbo), verbo che esprime un’azione [...] gruppo una corrispondenza biunivoca che a x associa y. ◆ Avv. transitivaménte, con valore, con costrutto transitivo: alcuni verbi intransitivi sono spesso usati anche transitivamente (per es., correre, salire, ecc.); v. anche intransitivo. In senso ...
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dare2
dare2 v. tr. [lat. dare] (pres. do 〈dò〉 o dò [radd. sint.], dai o dài, dà, diamo, date, danno o dànno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, [...] i demoni (T. Tasso), si ammettono come esistenti. 2. In moltissimi casi l’azione è determinata dal sostantivo che segue il verbo (e che, a seconda delle locuz. che ne nascono, può essere o no preceduto dall’articolo): d. aiuto, lode, biasimo, aiutare ...
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trapassato
s. m. [part. pass. di trapassare]. – Nella grammatica italiana, nome di due tempi dell’indicativo del verbo che esprimono azione avvenuta (o situazione verificatasi) prima di un’altra anch’essa [...] dell’ausiliare («era stanco perché aveva lavorato troppo»); e il t. remoto, più raro, composto con il passato remoto del verbo ausiliare, con cui si vuole sottolineare che il termine di un’azione o di una situazione precede immediatamente o talvolta ...
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attante
s. m. [dal fr. actant, der. del lat. actus, part. pass. di agĕre «agire» (per distinzione da agent «agente», lat. agens -entis, formato direttamente sul tema di agĕre)]. – 1. In linguistica strutturale, [...] da sostantivi o equivalenti del sostantivo) che partecipano in maniera attiva o passiva al processo espresso dal verbo; per es., piovere non ha nessun attante; il verbo dare ha di norma tre attanti, in quanto c’è sempre qualcuno (soggetto) che dà ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] 2 come 6 sta a 3, il rapporto di 4 a 2 è uguale al rapporto di 6 a 3, e così via. 10. Costare (sign. che già il verbo aveva in latino, e che nella nostra lingua non è più com. se non in alcune frasi): a quanto sta ora il grano?; calcolate le spese di ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...