ave [imperat. del verbo lat. avēre "star bene"]. - ■ interiez. [forma latina di saluto e di augurio usata spec. nelle preghiere e in poesia, anche iron.] ≈ salute, salve. ‖ ciao. ■ s. f. (raram. m.), invar. [...] (eccles.) [preghiera che si rivolge alla Madonna: recitare un'a.] ≈ avemmaria ...
Leggi Tutto
avere¹ /a'vere/ s. m. [uso sost. del verbo avere] (pl. -ri). - 1. [spec. al plur., ciò che si possiede, patrimonio, ricchezze, in beni mobili e immobili: sperperare tutto il proprio a.; amministrare male [...] i propri a.] ≈ beni, fortuna, patrimonio, ricchezze, v.) roba, sostanze. 2. (banc., finanz.) [somma che si deve avere da altri: il dare supera l'a.] ≈ credito. ↔ dare, debito ...
Leggi Tutto
dépliant /depli'ã/, it. /depli'an/, err. /'depliant/ s. m., fr. [propr. "che si dispiega", part. pres. del verbo déplier "dispiegare"]. - [stampato pubblicitario o informativo, di due o più pagine ripiegate] [...] ≈ opuscolo, pieghevole ...
Leggi Tutto
déraciné /derasi'ne/ agg. fr. [propr., part. pass. del verbo déraciner "sradicare"]. - [che si trova a dover vivere fuori del suo paese o ambito sociale] ≈ sradicato. ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
usare. Finestra di approfondimento
Fare uso - U. è un termine dal sign. estremamente generico, che come tale può spesso essere sostituito da sinon. più appropriati al contesto. Un sinon. adatto [...] consumare o del com. prendere: fare uso di droghe.
Usi positivi - Se ciò che viene usato è estremamente utile, i verbi più appropriati saranno i formali avvalersi (di), giovarsi (di), valersi (di), o anche le espressioni trarre profitto o giovamento ...
Leggi Tutto
derivare [dal lat. derivare tr., propr. "trarre l'acqua da un ruscello", der. di rivus "corso d'acqua", col pref. de-]. - ■ v. intr. (aus. essere; con la prep. da) 1. [di corso d'acqua, avere origine: [...] risultare. c. (ling.) [avere origine da un altro vocabolo o da un'altra lingua: il sostantivo "battuta" deriva dal verbo "battere"] ≈ Ⓖ provenire. 3. [ottenere come effetto di un'azione e sim.: da cosa ti deriva tanta ricchezza?] ≈ arrivare, giungere ...
Leggi Tutto
desinare¹ /dezi'nare/ s. m. [uso sost. del verbo desinare] (pl. -ri), tosc. - [il pasto principale della giornata, che si fa a mezzogiorno] ≈ (lett.) asciolvere, (non com.) colazione, pranzo. ◉ Nell'uso [...] comune italiano, il pasto di mezzogiorno si chiama pranzo. Il sinonimo colazione è sentito come ricercato ...
Leggi Tutto
dianzi /'djantsi/ avv. [da di anzi], lett. - [poco prima: come ho ricordato d.] ≈ (non com.) dinanzi, innanzi, or ora, poc'anzi, poco fa, prima, [interposto al verbo] appena. ...
Leggi Tutto
diatesi /di'atezi/ s. f. [dal gr. diáthesis "disposizione"]. - 1. (gramm.) [categoria verbale che esprime la relazione tra il verbo e il soggetto agente, a cui corrisponde una flessione verbale specifica] [...] ≈ Ⓖ voce. ⇓ attivo, medio, passivo. 2. (med.) [tendenza a sviluppare una data malattia: d. linfatica, allergica] ≈ predisposizione, ricettività. ↔ immunità, refrattarietà ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
dimenticare. Finestra di approfondimento
Non ricordare - Il verbo più com. e fam. per esprimere il concetto di «perdere la memoria di una cosa» è scordare, o, ancora più com., scordarsi (sia [...] trans. sia, meno com., intrans., con la prep. di): il nome de mio patre aggio scordato / e il mio paese, misero! tapino! (M. M. Boiardo); chiamatelo, chiedete se nulla s’è scordato (C. Goldoni); mi sono ...
Leggi Tutto
verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...