cosa /'kɔsa/ [lat. causa "causa", che ha sostituito il lat. class. res]. - ■ s. f. 1. a. (filos.) [tutto quanto esiste, nell'immaginazione, di astratto o d'ideale] ≈ entità, essenza, idea. b. [tutto quanto [...] anche coso, alla festa, come si chiama il cugino di Luisa? Da c. deriva anche un verbo, cosare (ancora più fam. di c.), che può fare le veci di qualsiasi verbo, in qualsiasi tempo: io ti coserò ... come si dice ... ti citerò in giudizio! Talvolta c ...
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Fabio Rossi
toccare. Finestra di approfondimento
Venire a contatto - L’atto di entrare in contatto fisicamente con qualcosa o qualcuno è espresso dal verbo t., privo di sinon. se non marcati stilisticamente [...] fondo alla tasca la sua fida pistola (I. Nievo).
Toccare appena - Se si tocca delicatamente qualcosa si può usare il verbo sfiorare, che sottolinea in genere l’accidentalità del tocco: passando, ho sfiorato la lampada, che è caduta. Come sinon. fam ...
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voce /'votʃe/ (ant. e pop. tosc. boce) s. f. [lat. vox vōcis]. - 1. [emissione sonora tipica dell'uomo: non udire v.] ≈ (poet.) accento, (poet.) fiato. ‖ suono. ● Espressioni (con uso fig.): dare sulla [...] lemmatizzata in un vocabolario] ≈ [→ VOCABOLO (2)]. c. (gramm.) [ogni diverso aspetto che il verbo assume nella flessione: "vado" è (una) v. del verbo "andare"] ≈ forma. 6. (estens.) [singolo elemento costitutivo di un complesso omogeneo di dati ...
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Fabio Rossi
pensare. Finestra di approfondimento
Modi di pensare - Vi sono vari modi di esercitare l’attività del pensiero. P. è il verbo più generico e ha una molteplicità di sign., il più com. dei quali [...] trovare un sinon., bisognerebbe riformulare la frase, nel primo caso (che opinione, o giudizio,hai di Gianni?), oppure ricorre al verbo dire, anch’esso generico, nel secondo (che ne dici...?). Un altro sign. com. di p. è quello di «formulare delle ...
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Fabio Rossi
calmo. Finestra di approfondimento
La calma e il controllo - C. è l’agg. più generico per designare chi non perde la pazienza né manifesta agitazione, aggressività, ansia e sim. Proprio in [...] a star fermo, detto spesso di bambini molto vivaci: quando vede troppi cartoni animati diventa molto irrequieto.
Diventare calmo - I verbi che esprimono il senso di «rendere calmo» (o il suo contr.) seguono più o meno le stesse sfumature degli agg ...
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Fabio Rossi
chiedere. Finestra di approfondimento
Fare una domanda - C. è il verbo meno marcato per esprimere il concetto di «far conoscere ad altri il proprio desiderio di ottenere o sapere qualcosa». [...] . anche in altri contesti, nei quali si esprime un desiderio o una volontà. In questi casi volere e c. sono i verbi più diretti e intensi (il secondo meno del primo), rispetto ai più attenuati cercare, desiderare e, più formale e ancora più indiretto ...
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Fabio Rossi
cominciare. Finestra di approfondimento
Dare inizio - C., incominciare e iniziare sono i verbi più generici per esprimere il concetto di «dare principio a qualcosa». Più lett. (talora anche [...] quantità d’opere pubbliche (F. De Roberto). Per l’uso fam. di attaccare come «cominciare» si rimanda alla scheda attaccare.
Come verbo intr., c. può riferirsi sia a persone sia a cose. Per persone che per la prima volta si cimentano in determinate ...
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coniugazione /konjuga'tsjone/ s. f. [dal lat. coniugatio -onis "relazione tra vocaboli" e, nel lat. tardo, "flessione del verbo"]. - 1. (gramm.) [complesso delle forme che il verbo può assumere] ≈ ‖ declinazione. [...] ⇑ flessione. 2. (biol.) [spec. nei protozoi, l'accoppiarsi sessualmente] ≈ accoppiamento, copulazione ...
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soffrire [lat. pop. ✻sufferire, dal lat. class. sufferre "portare su di sé, sopportare", der. di ferre "portare", col pref. sŭb "sotto"] (io sòffro, ecc.; pass. rem. soffrìi o soffèrsi, soffristi, ecc.). [...] ; patire d’amore; vi lascerò penare prima d’usarvi pietà (C. Goldoni); tribolare per un terribile mal di testa. Se il verbo è usato come assol., un sinon. fam. è stare male, anche se s. sottolinea l’aspetto della difficile sopportazione del dolore ...
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putacaso /puta'kaso/ (o puta caso) [comp. del lat. putare "supporre" e dell'ital. caso], non com. - ■ avv. [espressione indicante supposizione, usata come inciso con valore avverbiale: se, p., lo incontrassi, [...] , (fam.) casomai, casualmente, eventualmente, (fam.) metti caso, per caso (o ipotesi). ■ putacaso che locuz. cong. [per formulare una ipotesi, col verbo al cong.: p. che lui non arrivi, che cosa dobbiamo fare?] ≈ (lett.) ove mai, [con il ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...