bombino
s. m. [da una forma dial. merid. per buon vino]. – Vitigno a uva bianca largamente coltivato in Puglia, spec. nella zona di San Severo (Foggia), detto anche bonvino; dà grappoli piramidali con [...] acini verdastri, e vini di sapore neutro, ricercati perciò per la preparazione del vermut. ...
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semplice1
sémplice1 (ant. sìmplice) agg. [lat. sĭmplex sĭmplĭcis, comp. della radice *sem- «uno, uno solo» (cfr. semel) e di una radice *plek- presente in plectĕre «allacciare», plicare «piegare» (cfr. [...] casi ancora, sempre contrapponendosi, direttamente o indirettamente, a composto, significa che non è misto o combinato con altro: un vermut s., senz’acqua (oggi più com. liscio); [Aristotile] pone, come è detto, moti semplici e moto misto, chiamando ...
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cortese
cortéṡe agg. [der. di corte; cfr. provenz. cortes e fr. ant. corteis (poi courtois)]. – 1. a. ant. Che ha le qualità proprie della persona di corte, cioè soprattutto nobiltà, gentilezza, liberalità: [...] , sapore delicato e gradevole, scarsa gradazione alcolica (da 10 a 12°), che si presta anche alla preparazione industriale dei vermut; ugualmente secco, ma di colore giallo paglierino e di alta gradazione (14-15°), è il c. di Liguria, prodotto ...
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imbottigliare
v. tr. [der. di bottiglia] (io imbottìglio, ecc.). – 1. Mettere in bottiglia, o in bottiglie, una determinata quantità di liquido per la vendita o la conservazione, e in partic. il vino [...] che si vuol fare invecchiare: i. vermut, marsala, acqua minerale, liquori, inchiostro, medicinali, ecc.; con riferimento al vino, anche con uso assol.: imbottiglieremo non prima di giugno. Per estens., i. il gas, metterlo a pressione nelle bombole. 2 ...
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vassoio
vassóio s. m. [lat. tardo missōrium «piatto per mandare (mittĕre) le vivande in tavola», incrociato con vas «vaso»]. – 1. Grande piatto a fondo piano, di metallo, legno, ceramica, ecc., con bordo [...] maiolica o di porcellana; mettere l’arrosto, il fritto sul v.; passare col v. tra gli invitati per offrire i pasticcini, il vermut; v. per guanti (v. guantiera); v. per la posta, nel quale si depone la posta appena arrivata. Nell’uso liturgico, serve ...
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sclarea
sclarèa s. f. [dal lat. sclarēa]. – Pianta della famiglia labiate (Salvia sclarea), detta anche erba moscatella o scarlea, che cresce nell’Europa merid. e in Asia occid. (in Italia è presente, [...] , cordate alla base, rugose, fiori bianco-violacei riuniti in infiorescenze, e grosse brattee fiorali foggiate a coppa, di color roseo violaceo chiaro; le sommità fiorite si usano in enologia soprattutto per conferire al vermut un gusto di moscato. ...
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liscio1
lìscio1 agg. [prob. dal germ. līsi, cfr. ted. leise «lieve, piano»] (pl. f. -sce). – 1. a. Che ha la superficie piana, uguale, uniforme, priva di asperità, di solchi, increspature e sim.; si [...] direttamente da quelli che precedono: a. Schietto, cioè senza aggiunta di acqua o selz, nelle espressioni un aperitivo, un vermut, un amaro l.; analogam., caffè l., non corretto. b. Acqua l., minerale naturale senza aggiunta di anidride carbonica o ...
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spritz
(spriz) s. m. inv. Aperitivo a base di vino bianco, acqua frizzante o selz, bitter o vermut. ◆ Senza contare che il vino, trattato in modo particolare, può diventare un ottimo aperitivo che non [...] eccita né deprime. Lo abbiamo riscontrato nella ridente cittadina di Tarvisio dove l'aperitivo di prammatica è un buon bicchiere di bianco secco con l'aggiunta di una buccia di limone ed uno spruzzo di ...
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vermut Vino liquoroso (dal ted. Wermut «assenzio», che è uno degli ingredienti), aromatizzato, specialità piemontese delle province di Torino, Cuneo e Asti. La fabbricazione del v. su scala industriale fu iniziata nel 1786 a Torino da G.A.B....