chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. [...] qualcuno», è antiquato: si lasciò morire in prigione; e chi disse ch’egli medesimo si tolse la vita (G. Villani). 4. Pron. interrogativo - esclamativo. a. In frasi interrogative, dirette o indirette, chi significa «quale persona». Può essere masch. e ...
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levante
s. m. [part. pres. di levare o levarsi «sorgere»]. – 1. In origine, con valore participiale, che sorge, che si alza, riferito al sole: si partìo della sua terra anzi il sole levante (G. Villani), [...] prima del sorgere del sole; quindi, con funzione di agg., il sole l., il sole sorgente. Oggi, tranne che nella denominazione letter. del Giappone (Impero del Sol levante), è usato soltanto come s. m., ...
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ghiacciare
(tosc. diacciare) v. intr. e tr. [lat. glaciare, der. di glacies «ghiaccio2»] (io ghiàccio, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) e intr. pron. Diventare ghiaccio, congelarsi: ghiacciò il Rodano, [...] sicché vi si poteva passare a piede (G. Villani); (si) è ghiacciata l’acqua nella catinella, l’olio nella bottiglia; impers., far gelo: non nevica e non diaccia, che il sol non la disfaccia (prov. tosc.). Per estens., diventare freddo, gelido: mi si ...
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levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] a’ Genovesi, che con loro navilio ... dovessero l. i detti cardinali e prelati da Nizza, e conducergli per mare a Roma (G. Villani); nessun m’è fatto oltraggio, Se quei che leva quando e cui li piace, Più volte m’ha negato esto passaggio (Dante). b ...
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ghiado
s. m. [lat. gladius «spada»; il sign. 2, attraverso il senso fig. di «freddo pungente»], ant. – 1. Arma bianca da punta (spada, pugnale, daga, coltello, ecc.); quasi esclusivam. nella locuz. morto [...] estens. (con influenza del sign. seguente), ucciso di colpo, freddato: Noffo fu impiccato, e ’l Priore morto a gh. (G. Villani); preghiamo Idio che vi dea tanti malanni, che voi siate morto a gh. (Boccaccio). 2. Gelo, freddo eccessivo: mai nel più ...
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inarrare
(o innarrare) v. tr. [der. di arra], ant. – Impegnare con arra, accaparrare: innarravano il grano (G. Villani); anche, ingaggiare, assumere per un determinato lavoro: Fece ... di quell’arte [...] Inarrar con gran premio i miglior mastri (Ariosto). Fig., poet., impegnare (una lotta e sim.): Col cielo e co le stelle e co la luna Un’angosciosa e dura notte innarro (Petrarca) ...
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ghiazzerino
ghiażżerino (o ghiażarino, gażżarino, giażżerino) s. m. (anche gażżarina, giażżerina f.) [dallo spagn. jazarino «algerino», che è dall’arabo giazā’irī, der. di al-Giazā’ir, nome della città [...] di maglia di ferro d’uso arabo e importata dai crociati in Europa: indosso non avea arme, se non uno gh. (G. Villani). Maglia alla ghiazzerina (o alla gazzarina), tipo di lavorazione delle cotte e di varî accessorî dell’armatura (cuffie, camagli, ecc ...
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mena
ména s. f. [der. di menare]. – 1. Maneggio, azione poco onesta, intrigo ai danni di qualcuno; usato per lo più al plur.: m. occulte, segrete; sventare le m. degli avversarî. 2. ant. a. Affare, negozio, [...] faccenda: sarebbe lunga m. a dire (G. Villani); stettono in queste m. da cinque anni o più (Velluti). b. Modo di essere, stato, sorte, condizione: «acciò che tutta piena Esperïenza d’esto giron porti», Mi disse, «va, e vedi la lor mena» (Dante). 3. ...
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ghiottornia
ghiottornìa s. f. – Variante ant. di ghiottoneria: le spese che la sua gh. richiedea (Boccaccio); questo potrebbe mutare la mia virtù in un raffinamento di ghiottornia (I. Nievo); anche in [...] senso fig.: per gh. della preda s’erano dilatati per lo paese (G. Villani); e in senso concr.: fornirsi drento il seno Di ghiottornie per due giornate almeno (Pulci). ...
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contadino
s. m. e agg. [der. di contado]. – 1. s. m. (f. -a) a. Propr., chi sta in contado (opposto a cittadino); più com., chi lavora la terra, per conto di un padrone o per conto proprio: fare il c.; [...] il malcontento dei contadini. b. spreg. Persona di modi rozzi e goffi o villani: sei proprio un c.; parla, si muove, si comporta come un contadino o una contadina. 2. agg. a. Che vive nel contado o si dedica a lavorare la terra: è di famiglia ...
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Cronista fiorentino (n. 1280 circa - m. 1348). Fu il maggiore dei cronisti fiorentini, e, per l'ampiezza e il valore dell'opera sua, tra i più importanti e noti cronisti dell'Europa medievale. Redasse la Nuova cronica (post., 1537), che rappresenta...
VILLANI, Nicola
Luigi Fassò
Poeta e critico, nato a Pistoia nel 1890, di nobile famiglia. Studiò a Firenze, a Siena e a Pisa, poi entrò nella corte del cardinale Tiberio Muti in Roma, dove rimase qualche anno. Compiuto un viaggio in Grecia,...