semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono [...] , e un tempo aveva anche quello consonantico di v (es. uno 〈ùno〉, uomo 〈u̯òmo〉, e nella scrittura antica uino 〈vìno〉 accanto a vino); dalla lettera i si è cercato di differenziare in senso funzionale, fin dal sec. 16°, la lettera j che ne era in ...
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transustanziarsi
(o transubstanziarsi; ant. e raro transostanziarsi) v. intr. pron. [dal lat. mediev. transubstantiare, comp. di trans- «trans-» e substantia «sostanza»] (io mi transustànzio, ecc.). [...] – Nella teologia cattolica, mutare di sostanza, con riferimento al pane e al vino che cambiano la loro sostanza in quella del corpo e del sangue di Cristo, nella consacrazione. Raro con uso attivo: ... sebbene Cristo assuma e transustanzii nelle sue ...
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spunto2
spunto2 s. m. [der. di spuntare1]. – 1. a. Nel linguaggio teatrale, le prime parole di una battuta sussurrate dal suggeritore all’attore; anche la prima parola di una frase musicale, sufficiente [...] di s. o allo s.) sia di accelerazione (macchina, o motore, che ha un ottimo s. di ripresa). 2. Sapore forte, di acido, che prende il vino quando, per difetti di varia natura, l’alcol etilico fermentando inizia un processo di acetificazione: questo ...
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commerciare
v. intr. [dal lat. tardo commerciari, attrav. il fr. commercer] (io commèrcio, ecc.; aus. avere). – Esercitare il commercio, dedicarsi a un particolare settore del commercio: c. in vino, [...] in bestiame, in legnami (ormai disus. c. di vino, di bestiame, ecc.); c. al minuto, all’ingrosso. Poco com. l’uso trans., mettere in commercio, fare l’intermediario nella vendita di un determinato prodotto: c. olio, agrumi, tessuti. ◆ Part. pres. ...
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sgocciolare
v. intr. e tr. [der. di gocciola, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sgócciolo, ecc.). – 1. intr. a. (aus. essere) Gocciolare; uscire, cadere giù a goccia a goccia: l’acqua sgocciola dal soffitto; [...] uscire a goccia a goccia gli ultimi residui del liquido che vi era contenuto: sgocciola bene i fiaschi prima di travasarci il vino; in senso fig., per lo più con la particella pron., bere fino all’ultima goccia, finire: ieri sera, a cena, ci siamo ...
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sgocciolatura
s. f. [der. di sgocciolare]. – L’atto, il fatto di sgocciolare. Più spesso in senso concr., le gocce cadute, e il segno che ne rimane: sulla tovaglia c’è tutta una s. di cera; anche, il [...] liquido che resta in fondo a un recipiente: c’è ancora una s. di vino, chi la vuole?; la s. va ai belli di natura, espressione fam. usata scherzosamente nell’offrire il poco vino o liquore rimasto in fondo a un fiasco o a una bottiglia. ...
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caldaro2
caldaro2 s. m. – Vino rosso ottenuto essenzialmente da uve dei vitigni schiava grossa, schiava gentile e schiava grigia in varie zone della prov. di Bolzano (tra cui Caldaro, che dà il nome [...] al vino) e di Trento: ha colore dal rubino al granato, lieve sapore di mandorla, gradazione di circa 11°. ...
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digiuno2
digiuno2 s. m. [der. di digiunare; cfr. il lat. ieiunium, che aveva lo stesso sign. ma da cui la forma ital. è indipendente]. – 1. Astensione totale o parziale dagli alimenti, sia volontaria [...] locuz. avv., a digiuno, la mattina prima di colazione o in genere a stomaco vuoto: medicina da prendere a d.; non bevo vino a digiuno. 2. fig. a. Lunga privazione di cosa desiderata: tenere uno a d. di notizie, di lettere; scherz., astinenza sessuale ...
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dare2
dare2 v. tr. [lat. dare] (pres. do 〈dò〉 o dò [radd. sint.], dai o dài, dà, diamo, date, danno o dànno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, [...] Rendere: sono terreni che danno grano in abbondanza; la professione gli dà poco guadagno e scarse soddisfazioni; prov.: la botte dà il vino che ha; la poesia non dà pane; appartiene al linguaggio colloquiale la frase se tanto mi dà tanto ..., con cui ...
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semillon
sémillon 〈semii̯õ′〉 s. m., fr. [voce della Francia merid., dim. del fr. ant. seme «seme»]. – Vitigno da vino bianco, molto coltivato nella Gironda, e diffusosi di là in varî altri paesi e anche [...] in Italia: dà grappoli conico-cilindrici, serrati, con acini medî o grandi, rotondi, verdastri o dorati, di sapore gradevole, di media maturazione; il vino che se ne ricava entra, in unione col sauvignon, nella produzione dei famosi vini di Bordeaux. ...
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Prodotto della fermentazione alcolica di mosti ricavati esclusivamente da uve fresche o leggermente appassite, con o senza la presenza delle vinacce.
I componenti del v. sono acqua (70-80%), alcol etilico (dal 7 al 18%, di solito 10-12%), piccole...
vino
Mario Medici
Con riferimento agli effetti e al vizio del bere, in Pg XV 123 velando li occhi e con le gambe avvolte / a guisa di cui vino o sonno piega; e in Cv III VIII 17 Altri sono vizii consuetudinarii, a li quali non ha colpa la...