mastro
s. m. e agg. – 1. s. m. Forma ant. per maestro1: Così mi fece sbigottir lo m. (Dante), cioè Virgilio; Rosignuolo ... Degli alati cantor m. canoro (Marino); anche nel sign. estens. di guida: delle [...] pecorelle il rozzo m. (Poliziano), il pastore. È ancora nell’uso in alcune qualificazioni professionali: m. carpentiere, m. falegname, artigiano, operaio specializzato; m. d’ascia, nella marina mercantile, ...
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fame
s. f. [lat. fames]. – 1. a. Sensazione viscerale stimolata dal bisogno del cibo, avvertita a distanza varia dal pasto, dapprima nella forma lieve di appetito, poi in quella definita di fame, caratterizzata [...] : f. di gloria, d’onori, di ricchezza, di donne; o sacra fame De l’oro (Dante, Purg. XXII, 40: adattamento dell’emistichio virgiliano auri sacra fames, Aen. III, 57; in Caro, En. III, 94: Ahi de l’oro empia ed esecrabil fame!; per l’interpretazione ...
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inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione [...] descrizione dell’inferno in una determinata età o in un determinato autore: l’i. pagano, l’i. cristiano; l’i. di Virgilio; nell’i. di Dante le pene sono distribuite secondo la legge del contrappasso. Come nome proprio, l’Inferno, titolo della prima ...
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regressione
regressióne s. f. [dal lat. regressio -onis, der. di regrĕdi «regredire»]. – 1. L’azione, il fatto di regredire (talora anche l’effetto, ma in questo senso più com. regresso): movimento di [...] precedentemente tutte insieme (per es.: Iphitus et Pelias mecum, quorum Iphitus aevo Iam gravior, Pelias et vulnere tardus Ulixis, Virgilio, Aen. II, 435-436). d. In psichiatria, è sinon. generico di decadimento, oppure, con sign. più preciso, indica ...
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cantore
cantóre s. m. [lat. cantor -ōris, der. di canĕre «cantare»]. – 1. Chi canta, spec. in coro e nelle cappelle di chiesa: i c. del coro della cattedrale. Ormai raro e ant. in senso più generico, [...] in questo sign. è sempre seguito dal compl. che specifica l’argomento o l’eroe cantato nei versi: il c. di Enea (cioè Virgilio, che Dante chiama anche cantor de’ bucolici carmi); il c. di Ulisse, della guerra di Troia (cioè Omero), ecc.; Cantor vago ...
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petto
pètto s. m. [lat. pĕctus (-tŏris)] (pl. -i; ant. e raro le pèttora, femm.). – 1. a. La parte del corpo umano che sta fra il collo e l’addome e costituisce la parte anteriore del torace, opposta [...] delle sue qualità spirituali: Marzia tua, che ’n vista ancor ti priega, O santo p., che per tua la tegni (Dante, nel discorso di Virgilio a Catone). 3. La parte dell’abito che copre il petto o che sta all’altezza del petto: il p. d’una camicia, il ...
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ab Iove principium
‹ab iòve prinčìpium› (lat. «da Giove il principio»). – Emistichio di Virgilio (Bucoliche III, 60) con cui, riecheggiando un verso di Arato, il pastore Dameta inizia il suo canto. Usato [...] ancor oggi come citazione dotta nel riportare ogni umano evento alla divinità come sua causa, o anche per indicare il criterio di chi, in un’esposizione o narrazione, comincia dal personaggio più importante ...
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timeo Danaos et dona ferentes
〈tìmeo Dànaos ...〉 (lat. «temo i Danai [= i Greci], anche quando recano doni»). – Parole che Virgilio (Eneide II, 49) fa pronunciare a Laocoonte, quando vuol dissuadere [...] i Troiani dall’accogliere nella città il cavallo di legno lasciato dai Greci. Si ripete, talvolta in tono scherzoso, per esprimere diffidenza verso chi non si reputa amico, e che fa offerte e proteste ...
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velato2
velato2 agg. [dal lat. velatus, der. di velum «vela»], poet. – Fornito di vele, soprattutto nella locuz. velate antenne (che risale al velatae antemnae di Virgilio, Aen. III, 549), che si riferisce [...] agli alberi delle navi dotati di vele: rivolgendo i corni De le v. antenne, il greco ospizio E ’l sospetto paese abbandonammo (Caro); Già mi parea ch’il vento Spirasse avverso a le v. antenne (Testi) ...
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ab uno disce omnes
(lat. «da uno conoscili tutti»). – Frase di Virgilio (in Aen. II, 65-66), che dallo spergiuro di Sinone trae motivo di riprovazione per tutti i Greci: è ormai proverbiale e usata perciò [...] anche in altri contesti. Nella logica formale, si denomina così il sofisma consistente nel dedurre, da alcuni particolari forniti dall’esperienza, proposizioni universali (per es.: «alcuni uomini sono ...
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Comune della prov. di Mantova (fino al 1883 Quattroville; 31,3 km2 con 10.901 ab. nel 2008, detti Virgiliani), traversato dal Mincio. Sede del comune è Cerese, a 22 m s.l.m. Produzioni agricole, zootecniche e manifatturiere.
Secondo la tradizione,...
VIRGILIO
Augusto ROSTAGNI
Salvatore BATTAGLIA
. Publio Virgilio Marone (Publius Vergilius Maro) fu, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercitò nei secoli, il massimo poeta di Roma; nonché l'interprete più completo e...