cecità s. f. [dal lat. caecĭtas -atis, der. di caecus "cieco"]. - 1. (med.) [mancanza della vista] ≈ Ⓖ (non com.) cecaggine. ● Espressioni: cecità diurna ≈ emeralopia. ↔ nittalopia. 2. (fig.) [mancanza [...] di senno, scarsa capacità di discernere e sim.: il male è spesso dovuto alla c. degli uomini] ≈ balordaggine, (non com.) cecaggine, dissennatezza, ottusità, stoltezza. ↔ discernimento, giudizio, ragionevolezza, ...
Leggi Tutto
politeista [der. di politeismo] (pl. m. -i). - ■ s. m. e f. (relig.) [seguace di una religione politeistica] ≈ [dal punto di vista cristiano] pagano. ↔ monoteista. ■ agg. 1. (relig.) [che segue una religione [...] politeistica] ≈ e ↔ [→ POLITEISTA s. m. e f.]. 2. (relig.) [relativo al politeismo o ai politeisti: religione p.] ≈ e ↔ [→ POLITEISTICO] ...
Leggi Tutto
politica /po'litika/ s. f. [femm. sost. dell'agg. politico (sottint. arte); cfr. gr. politikḗ (tékhnē)]. - 1. a. [la scienza e l'arte di governare lo stato]. b. (estens.) [modo particolare con cui uno [...] di risolvere i problemi politici: p. progressista, lungimirante] ≈ linea, strategia. 2. (estens.) [particolare modo di agire in vista del raggiungimento di un determinato fine, sia nell'ambito pubblico sia in quello privato: p. aziendale] ≈ filosofia ...
Leggi Tutto
usare /u'zare/ [lat. ✻usare, der. di usus, part. pass. di uti "usare"]. - ■ v. tr. 1. a. [fare funzionare un oggetto piegandolo agli scopi per i quali è stato costruito, ideato e sim.: sai u. il computer?] [...] depauperare (sfruttare una miniera; sfruttare i genitori fino all’ultimo centesimo) o quella positiva di «usare meglio», già vista con valorizzare (dovresti sfruttare il tuo garage per ingrandire il piano terra). Di valore intermedio è l’espressione ...
Leggi Tutto
politura s. f. [dal lat. politura, der. di polire "polire"]. - 1. [operazione con cui si rifinisce un lavoro, lisciandone, levigandone, lucidandone la superficie: p. del marmo] ≈ levigatura, levigazione, [...] lisciamento, lisciatura. ⇓ carteggiatura, lucidatura, raschiettatura. 2. (fig.) [il rifinire un'opera letteraria o artistica, spec. dal punto di vista formale] ≈ finitura, limatura, perfezionamento, rifinitura, ritocco. ...
Leggi Tutto
uscire (ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex "fuori" e ire "andare", raccostato a uscio] (nella coniug., si ha il tema usc- quando l'accento cade sulla desinenza, esc- quando cade sul tema; quindi: [...] si voleva o doveva trattare] ≈ (non com.) digredire, divagare, scantonare. ↑ (fam.) partire per la tangente. d. [mostrarsi alla vista, con la prep. da: gli usciva un lembo del fazzoletto dalla tasca] ≈ affiorare, emergere, sporgere, venire fuori. e ...
Leggi Tutto
cella /'tʃɛl:a/ s. f. [lat. cella "cameretta, dispensa, cantina"]. - 1. a. [ambiente piccolo e nudo, in monasteri, romitaggi e sim.] ≈ cameretta, cubicolo, stanzetta. b. [stanza di segregazione in carceri, [...] c. di rigore] ≈ gabbia, (pop.) gattabuia, segreta. 2. (ant.) [luogo sotterraneo per la conservazione di provviste: ella farà vista di scendere nella c. (Novellino)] ≈ (ant., settentr.) caneva, cantina, dispensa. 3. (zoot.) [in apicoltura, cameretta ...
Leggi Tutto
utile /'utile/ [dal lat. utĭlis, der. di uti "usare"]. - ■ agg. 1. [che può servire a qualche funzione: un elettrodomestico, un regalo u.] ≈ ‖ comodo, funzionale, pratico. ↔ inservibile, inutile. ‖ superfluo. [...] ≈ aiutare (ø), (fam.) dare una mano. ■ s. m. 1. (solo al sing.) [ciò che si può guadagnare, dal punto di vista materiale o morale: molti pensano più all'u. proprio che a quello della società] ≈ bene, beneficio, comodo, giovamento, interesse, profitto ...
Leggi Tutto
abbacinare v. tr. [der. di bacino, col pref. a-¹] (io abbàcino, ant. abbacìno, ecc.). - 1. [provocare la diminuzione o la perdita momentanea della vista per esposizione a una luce intensa, anche fig. e [...] assol.] ≈ [→ ABBAGLIARE (1)]. 2. (fig.) a. [suscitare vane speranze con lusinghe e allettamenti] ≈ [→ ABBAGLIARE (2. a)]. b. [colpire vivamente o riempire di ammirazione] ≈ [→ ABBAGLIARE (2. b)] ...
Leggi Tutto
Senso specifico che presiede alla visione e che ha come organo recettoriale l'occhio e come mezzo afferente il secondo paio di nervi cranici. I problemi della v. derivanti dalle patologie oculari sono oggetto di studio dell'oculistica.
vista
Senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (➔ visione), che ha come organo recettoriale l’occhio e come mezzo afferente il secondo paio di nervi cranici. Il grado di capacità funzionale posseduto dall’apparato...