popolato agg. [part. pass. di popolare²]. - 1. [che ha molti abitanti: i p. quartieri di Napoli] ≈ abitato, affollato, popoloso, [di luogo, locale e sim.] frequentato. ↔ deserto, disabitato, solitario, [...] spopolato. 2. (fig.) [riempito oltre misura, con la prep. di: un cielo limpido, p. di stelle] ≈ colmo, denso, disseminato, pieno. ↔ deserto, vuoto. ...
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vaneggiamento /vanedʒ:a'mento/ s. m. [der. di vaneggiare]. - 1. (med.) a. [il pensare e dire cose sconnesse, come affetto di malattia] ≈ delirio, Ⓖ farneticamento, Ⓖ (non com.) farnetico, Ⓖ (non com.) [...] non com.) vaniloquio. b. (estens.) [ciò che viene detto in questo stato] ≈ farneticazione, insensatezza, sproloquio, sproposito, vaniloquio. 2. (estens.) [discorso vuoto, inconcludente] ≈ ciancia, ciarla, sproloquio, (lett.) stoltiloquio, vaniloquio. ...
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finestra /fi'nɛstra/ (ant. fenestra) s. f. [lat. fenĕstra]. - 1. (archit.) [apertura nei muri esterni di un edificio per dare aria e luce all'interno] ≈ ‖ luce. ⇓ bifora, lucernario, oblò, trifora. ● Espressioni: [...] ad intervenire in un evento] ≈ stare a guardare. ↔ darsi da fare, intervenire, partecipare. 2. (estens.) [qualsiasi spazio vuoto che interrompe una superficie] ≈ apertura, buco, (lett.) pertugio, varco. 3. (poet., fam.) [al plur., organi della vista ...
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abortire v. intr. [dal lat. tardo abortire] (io abortisco, tu abortisci, ecc.). - 1. (aus. avere) [interrompere una gravidanza: a. in seguito a una caduta] ↔ partorire, (pop.) sconciare, (fam.) sgravare. [...] 2. (aus. essere) (fig.) [non riuscire: il tentativo è miseramente abortito] ≈ andare a vuoto, (fam.) andare male, fallire, (fam.) fare cilecca, (fam.) fare fiasco. ↔ andare a segno, andare bene, andare in porto, avere buon esito, avere successo, ...
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vasto agg. [dal lat. vastus "vuoto, spopolato, deserto"]. - 1. [che occupa una superficie notevole: un v. territorio; una v. sala] ≈ ampio, di vaste proporzioni, esteso, grande, spazioso. ↑ enorme, immenso, [...] sconfinato, sterminato. ↔ esiguo, limitato, piccolo, ridotto, ristretto. ↑ angusto. 2. (fig.) [che ha grande entità e rilevanza: uomo di v. erudizione] ≈ ampio, esteso, grande, ingente, notevole, ragguardevole, ...
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andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] ] ≈ fallire, finire, sfumare. ↔ concludersi; andare a rotoli ≈ andare a fondo, crollare, fallire, rovinare; andare a vuoto [non avere l'effetto voluto] ≈ fallire, mancare, sbagliare. ↔ andare a segno, azzeccare, centrare, colpire; andare di ...
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semideserto /semide'zɛrto/ agg. [comp. di semi- e deserto¹]. - [di locale, luogo d'incontro e sim., che presenta pochissimi frequentatori: il teatro era s.] ≈ mezzo vuoto, semivuoto. ↔ affollato, colmo, [...] gremito, pieno. ↑ stracolmo, strapieno ...
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folto /'folto/ [lat. fultus, part. pass. di fulcire "calcare, premere"]. - ■ agg. 1. [assol., costituito di elementi molto vicini l'uno all'altro: un f. bosco] ≈ compatto, denso, fitto, fondo. ↔ rado. [...] persone, con la prep. di: un teatro f. di pubblico] ≈ fitto, gremito, pieno, zeppo, [spec. con uso assol.] affollato. ↔ vuoto. c. (non com.) [assol., che è caratterizzato da densità: una f. nebbia] ≈ compatto, denso, fitto, spesso. ↔ rarefatto. ■ s ...
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ventosità /ventosi'ta/ s. f. [lat. tardo ventosĭtas-atis]. - 1. [con riferimento a un luogo, l'essere ventoso: v. di un colle] ≈ ‖ ventilazione. 2. (fig., lett.) a. [con riferimento a persona, l'essere [...] , superbia, sussiego, (non com.) tronfiezza. ↔ modestia, semplicità, umiltà. b. [con riferimento a cosa, l'essere vuoto, insulso: v. di un discorso] ≈ fatuità, (lett.) inanità, vacuità, vanità, vuotaggine. ↔ consistenza, profondità, sodezza, solidità ...
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vuoto Lo spazio vuoto, privo di qualsiasi materia, anche dell’aria.
Antropologia
Il concetto di v. e il termine corrispondente nelle varie lingue europee è talora usato erroneamente per indicare lo stato primordiale anteriore all’origine del...
vuoto
Nella definizione aristotelica (Fisica, IV, 1, 208b 26), ciò che si dà come totalmente privo di corpi; nella sua accezione di luogo e limite dell’esistente esso è strettamente correlato alla nozione di spazio (➔). Negato nella filosofia...