ricognizione
ricognizióne (ant. recognizióne) s. f. [dal lat. recognitio -onis, der. di recognoscĕre «riconoscere, osservare attentamente» (comp. di re- e cognoscĕre), part. pass. recognĭtus]. – In genere, lo stesso che riconoscimento. Anticam. i due termini erano sentiti e usati come equivalenti; oggi ricognizione si conserva solo con specifici sign. nel linguaggio giur. e milit., e in topografia. 1. a. In diritto civile, atto, costituito da una scrittura privata, con cui si attesta di riconoscere l’esistenza di un fatto e perciò anche di accettarlo o approvarlo: atto di r.; r. di debito. b. In diritto processuale penale, atto istruttorio informativo con cui si procede a riscontrare l’esistenza o la veridicità o la natura di un fatto, e, più comunem., a identificare persone o cose: r. della salma. c. In diritto agrario, r. dell’enfiteusi, riconoscimento del diritto del concedente effettuato, su richiesta e a spese di questo, da chi abbia il possesso del fondo, un anno prima che si compia il ventennio della concessione, per evitare l’usucapione del fondo stesso da parte del possessore. d. In diritto canonico, r. delle spoglie di un servo di Dio, effettuata obbligatoriamente prima che sia portato a compimento il processo apostolico nelle cause di beatificazione. e. Per estens., nell’uso burocr., accertamento e riconoscimento: domande presentate al rettore dagli studenti fuori corso per ottenere la r. della loro qualità di studenti. 2. Nel linguaggio milit., ogni forma di azione o di attività bellica, compiuta da reparti militari o da mezzi navali e aerei, intesa ad accertare le reali condizioni della situazione propria e, soprattutto, del nemico (dichiarato o potenziale): r. terrestre (mandare in r. una pattuglia, un gruppo di mezzi blindati); r. aerea, r. navale e r. aeronavale; r. tattica o strategica, cioè a breve o ampio raggio; r. visiva, r. fotografica; r. elettronica, effettuata con dispositivi elettronici di osservazione e di rilevamento, anche al fine di individuare e riconoscere le caratteristiche dei dispositivi radioelettronici dislocati nell’area sorvegliata. 3. In topografia, r. trigonometrica, la ricerca sul terreno dei punti da assumere come vertici di una rete a maglie triangolari, per farvi stazione con gli strumenti topografici o geodetici.