ricominciare
v. tr. e intr. [comp. di ri- e cominciare] (io ricomìncio, ecc.). – 1. tr. Cominciare daccapo, riprendere dopo una interruzione più o meno lunga: r. il gioco; r. un lavoro, una lettera, una ricerca; ricominciò più volte il suo discorso, senza riuscire a concludere; con sign. più partic., nell’uso ant. o letter., rinnovare: Dolce color d’orïental zaffiro ... A li occhi miei ricominciò diletto (Dante). Con a e l’inf.: r. a parlare, a scrivere; ho ricominciato a fumare; il malato ricominciò a lamentarsi. Frequente l’uso assol., con l’ellissi del verbo seguente: tacque un momento, e poi ricominciò ... (riprese a dire); ricominciamo daccapo, quando qualcuno ha sbagliato o si vuol ripetere una spiegazione, ecc.; si ricomincia! e anche non r. con le tue fisime!, non ricominciamo con le solite polemiche!, e sim., a proposito di seccature, molestie che accennano a ripresentarsi, o in tono di rimprovero e come invito a smettere. 2. intr. (aus. essere) Avere nuovo inizio: il gioco ricominciò più accanito di prima; il freddo ricomincia. Impers.: ricomincia a piovere; è (o ha) già ricominciato a far caldo.