ricucire
v. tr. [comp. di ri- e cucire] (coniug. come cucire). – 1. Cucire di nuovo: scucì la tasca del vestito e la ricucì più in basso. 2. Riparare, raccomodare, chiudere cucendo uno strappo, unire con punti i margini d’una ferita: si fece un sette nella giacca e la madre glielo dovette r.; il chirurgo ricucì con mano esperta il largo taglio (talora scherz.: s’è rotto la testa ed è andato a farsela r.). 3. In senso fig., di scritti, discorsi, componimenti, opere letterarie, spettacoli, mettere insieme: ha costruito il suo romanzo ricucendo insieme episodî di altri autori; non è capace di r. alla meglio due frasi, quattro idee; il lógos trafigge in un atomo del tempo ciò che i rapsodi erano avvezzi a r. e a ripetere per fumose notti senza fine (Roberto Calasso). Con altro uso fig., in riferimento a rapporti tra persone o gruppi (v. ricucitura): non sembra più possibile r. la spaccatura prodottasi all’interno del partito.