ridosso
ridòsso s. m. [comp. di ri- e dosso]. – 1. Riparo, sia in senso concr., detto spec. di ciò che stando dietro o davanti ad altra cosa la difende, sia in senso più astratto, per indicare la posizione: rifugiarsi in un r. della roccia, della costa; una villa costruita contro un r. di alberi; un r. di colli protegge la città dal vento; un promontorio fa r. al porto; nel linguaggio marin., riparo dal vento o dal mare o da forze e azioni avverse: cercare un r. sicuro, ancorarsi in un r. della costiera; porto di ridosso, lo stesso che porto di rifugio (v. porto3, n. 1 e). È usato soprattutto nella locuz. avv. a ridosso, a riparo: pernottavano all’aperto a r. delle mura delle chiese (Jovine); il giardino aveva a r. un alto muro; mettersi, porsi, portarsi a r. dal vento, dal mare; con uso assol., in marina, a ridosso!, come ordine, lo stesso che a murata! (v. murata, n. 3); in altri casi la locuz. indica una posizione ravvicinata, o anche qualcosa che sovrasta, incombe, incalza o minaccia da vicino: Genova è a r. dei monti; gli inseguitori erano giunti a r. del gruppo dei fuggiaschi; ormai l’inverno è a r.; avere a r. qualcuno, averlo sopra, esserne incalzato (ha i creditori a r.), e nell’uso tosc. anche averlo a carico (ha tutta la famiglia a ridosso). 2. tosc. Concorrente, spec. in commercio: quel negozio, in quella zona, ha troppi r.; far ridosso, fare concorrenza.