ridurre
(ant. redurre, ridùcere, redùcere) v. tr. [lat. redūcĕre «ricondurre», comp. di re- e ducĕre «condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Ricondurre, far tornare al luogo di partenza, oppure al luogo e al posto dovuto, o, in senso fig., nella posizione e condizione voluta. Ant. o letter. e raro in usi generici: sotto ai santi Segni ridusse i suoi compagni erranti (T. Tasso); r. un paese, un popolo a libertà; r. una cosa a mente o a memoria; r. fatti diversi a un principio comune; è specifico in senso proprio, in medicina, nelle espressioni r. un’ernia o un prolasso, r. una frattura (v. riduzione, n. 1 a); e in alcuni usi fig., come r. qualcuno (con la persuasione, ecc.) alla ragione, all’obbedienza, al dovere. 2. Condurre a uno stato o a una situazione diversi da quelli precedenti, usando la forza, la persuasione o altri mezzi: a. Riferito, come oggetto, a persone (o ad animali): r. una persona ai proprî voleri; r. un popolo sotto il proprio potere; r. un paese libero in schiavitù; r. popolazioni pagane alla fede cristiana; seguìto da un sost. o da un agg. in funzione predicativa: con due parole l’ha ridotto un coniglio. In usi assol., ant. o rari, sottomettere, rendere docile: che l’amante della donna ... si dovesse potere riducere per alcuna nigromantica operazione (Boccaccio); r. un cavallo, renderlo tranquillo e obbediente; in usi letter., distogliere: la ridusse Da quel crudele et ostinato intento (Ariosto). b. Più spesso, riferito come oggetto a cose, mutare, far diventare, ma per lo più con l’idea di una certa resistenza da vincere o in genere di un cambiamento piuttosto violento e notevole: r. in pezzi, in frantumi, in cenere, spezzare, frantumare, incenerire (fig., nel prov. Bacco, tabacco e Venere riducon l’uomo in cenere, il vino, il fumo, le donne producono, con il loro abuso, il decadimento fisico e quindi accorciano la vita); erbe e radici velenose ... stillò e in acqua redusse (Boccaccio); r. il ferro in acciaio; e, nel linguaggio milit., r. un cannone, una batteria al silenzio, distruggendoli o mettendoli fuori uso (anche di persone: r. al silenzio un contraddittore); r. ad atto, a effetto una cosa, effettuarla; con un sost. o un agg., nel sign. di far diventare, rendere: mi hanno ridotto la casa (come) un immondezzaio; con la sua severità ha ridotto la scuola una caserma; presso al tempo che tutto ’l ciel volle Redur lo mondo a suo modo sereno (Dante). c. Nell’attività letteraria, r. un testo poetico in prosa, riscriverlo in prosa; in filologia, r. un testo a miglior lezione, farne, o migliorarne, l’edizione critica. Con usi affini, ma con più esplicita l’idea della trasformazione e dell’adattamento, r. un dramma per la radio, una commedia per la televisione, apportarvi le modificazioni richieste dal diverso mezzo di realizzazione; r. un dramma o una commedia a dramma o commedia di soli uomini, adattarli alla recitazione di soli attori maschili; analogam., nella tecnica musicale, r. uno spartito per pianoforte, per violino, ecc., adattarli per l’esecuzione con tali strumenti. d. In chimica, r. una sostanza, farle subire una reazione di riduzione (v. riduzione, n. 5 c). 3. Mutare, trasformare, ma facendo diventare più piccolo, più ristretto: far r. i calzoni del padre in un paio di pantaloncini per il figlio; r. un cappotto in una giacca; r. il brodo, una salsa, un sugo, farli concentrare per evaporazione, perché acquistino più sapore e consistenza; per estens., restringere, limitare, anche in senso fig.: il professore ridusse la dimostrazione a pochi punti essenziali; non si deve r. l’impegno per lo studio a una saltuaria applicazione; più spesso, diminuire: per far quadrare il bilancio occorre r. le spese; r. i prezzi, il tasso d’interesse, ecc.; fare qualche sosta in autostrada può r. del 15% gli incidenti; r. al 3% il tasso d’interesse; se ridurrà le sue pretese, potremo metterci d’accordo; i veicoli devono r. la velocità nei pressi delle scuole. Usi e sign. tecn. e scient.: a. In marina, r. la velatura, diminuire il numero di vele bordate. b. Nella tecnica del disegno e nelle sue applicazioni, r. un disegno, una pianta, una carta topografica, riprodurli con varî mezzi conservandone, pur diminuendo o anche aumentando il formato, le proporzioni originarie. c. In matematica, semplificare con opportune operazioni: r. ai minimi termini una frazione, trovare una frazione equivalente il cui numeratore e denominatore siano numeri primi tra loro; r. più frazioni al minimo denominatore comune, trovare altrettante frazioni equivalenti a quelle date e il cui denominatore (uguale per tutte) sia il minimo multiplo dei denominatori dati; r. i termini simili in un polinomio (v. anche, per queste espressioni, riduzione, n. 5 e); r. una misura da un sistema metrico a un altro, esprimere una misura, nota in un certo sistema, in un sistema diverso; r. una misura da metri in centimetri, o da metri in chilometri. 4. Riferito come oggetto a persone, mettere in una condizione peggiore, o per forzata limitazione, o per malattia, o per qualche danno o infelicità in genere: la povertà l’ha ridotto a contentarsi di una soffitta come abitazione; la malattia l’ha ridotto uno scheletro, un’ombra; quell’incidente lo ha ridotto in fin di vita; le sue continue lamentele mi riducono all’esasperazione; con la sua passione del gioco, ha ridotto la famiglia alla o in miseria; riferito a collettività, popoli e stati: i gravi contrasti stanno riducendo l’organizzazione sindacale all’impotenza; la guerra civile ha ridotto il paese alla rovina; eccezionalmente, con senso buono, positivo: per trentotto anni che regnò in Italia, la ridusse in tanta grandezza che le antiche battiture più in lei non si ricognoscevano (Machiavelli). Condurre al punto di dover fare una cosa (spiacevole), costringere a un certo comportamento: r. una donna alla prostituzione; ebbe cuore di perseguitarla apertamente con la forza, di modo che la poveretta è stata ridotta a fuggir da casa sua (Manzoni). 5. intr. pron. a. Raccogliersi (se di più persone), ritirarsi; letter., rifugiarsi in un luogo: le reliquie che de’ Goti dopo quella rotta rimasero, si ridussero in Pavia (Machiavelli); dalla molestia degli uomini mi liberai facilmente, separandomi dalla loro società, e riducendomi in solitudine (Leopardi). b. Venirsi a trovare in una condizione più limitata, più stretta; quindi (di cose), ritirarsi, restringersi, diminuire di quantità, di volume o di numero, di importanza, di qualità o di valore: l’acqua del pozzo si è ridotta a pochi decimetri d’altezza; tutto il nostro guadagno si è ridotto a qualche centinaio di euro; il suo esercito si era ridotto a pochi soldati laceri e stanchi; di tanti ch’eravamo ci siamo ridotti in pochi; la sua attività letteraria si riduce a qualche articolo scritto di tanto in tanto. c. Riferito a persona, venirsi a trovare in una condizione peggiore (nella salute, nella situazione economica o sociale o spirituale, ecc.). Con sign. ancora vicino al proprio: ridursi a vivere in campagna, ridursi (più com. ritirarsi) a vita privata. Con più grave accentuazione dello scadimento: dopo tante ricadute si è ridotto pelle e ossa, a non potersi alzare dal letto; si ridusse ad accettare un impiego di fattorino, a chiedere l’elemosina; ridursi alla miseria, senza panni addosso, al verde; s’è ridotto un cencio, uno straccio; hai visto in che stato si è ridotto? Talora con un sign. vicino a quello di indursi, ma sempre con l’idea di peggioramento: non mi ridurrò mai ad accettare quel compromesso. ◆ Part. pres. riducènte, come agg., con usi partic. (v.). ◆ Part. pass. ridótto, come agg., con usi partic. (v. ridotto1).