rientrare
v. intr. [comp. di ri- e entrare] (io rïéntro, ecc.; aus. essere). – 1. a. Entrare di nuovo in un luogo da cui si era usciti: rientrò in casa per la porta di servizio; rientrai nel negozio per farmi dare il resto; r. in ufficio; rientro adesso da un pranzo con le amiche; l’astronave rientra nell’atmosfera terrestre; i giocatori rientrano in campo, dopo l’intervallo tra un tempo e l’altro (della partita di calcio); r. in campo, o r. in gioco, di giocatore che se n’era, o ne era stato, allontanato temporaneamente; r. in squadra, di giocatore che ne sia stato assente per una o più partite (in queste ultime accezioni è com. anche l’uso assol.: l’astronave sta rientrando; i giocatori stanno per r.; il titolare, ormai guarito, rientra oggi); le pecore rientrano all’ovile; la processione sta rientrando (in chiesa), dopo aver compiuto il suo giro. In partic., con uso assol., tornare in casa o in genere nella propria residenza abituale: rientra tutte le sere alle nove; il dottore non è ancora rientrato; avvisami quando rientri; è partito da Milano in treno, ma rientrerà in automobile. b. estens. Tornare al proprio posto o ufficio abituale, spec. dopo aver compiuto un’operazione o una missione esterna, o dopo un’assenza: r. in sede, di un funzionario; r. al reparto, al corpo, di militari; rientra!, voce che nella marina militare si rivolge ai gabbieri distesi sui pennoni perché si raccolgano al centro, al nocchiere che rende col fischio gli onori al barcarizzo, e all’equipaggio schierato in parata, quando la funzione o la cerimonia è terminata. c. fig. R. in gioco, nel ramino (e analogam. anche in altri giochi), poter continuare nel gioco dopo esserne stati eliminati, avendo superato con le carte da «pagare» il punteggio stabilito; r. in cassa, riferito a denari dati in prestito che verranno sicuramente restituiti, o impiegati in qualche speculazione di riuscita certa; fam., sono riuscito a r. nel mio, o nei miei (sottinteso denari, quattrini), a ricuperare, vendendo la merce acquistata, o in altro modo, il denaro speso; assol., rientrarci, trarre da un affare o da un’impresa commerciale un modesto guadagno o uscirne alla pari: vendendo a questo prezzo non ci posso rientrare. In usi fam., riferito a piccoli ascessi o a eruzioni cutanee, riassorbirsi senza avere avuto il normale decorso: stava per venirgli un foruncolo, ma gli è rientrato. 2. In varie locuz., ritornare in una condizione o situazione da cui ci si era allontanati o che si era perduta: è rientrato in possesso della proprietà, dei suoi beni, dei suoi denari, del proprio appartamento; dopo il divorzio è rientrata in famiglia; ha chiesto di r. nel nostro circolo, nella ditta; è riuscito a r. nelle sue grazie, a riacquistarne il favore, la benevolenza; r. nell’ordine, nell’ubbidienza, nei ranghi, dopo un atto di indisciplina; r. in sé, riacquistare il controllo delle proprie azioni, dopo uno scoppio d’ira o di rabbia o anche dopo uno spavento o una distrazione. 3. Di materie che, asciugandosi, seccandosi, o per altra ragione, diminuiscono di lunghezza, o di superficie, o di volume, accorciandosi o restringendosi: la terra umida nel seccarsi rientra; la stoffa bagnata, quando si asciuga, rientra (ma più com. si ritira). 4. a. Di linee, superfici, corpi che presentino concavità o angoli col vertice verso l’interno: in quel punto il muro rientra bruscamente; il corso del fiume, dopo qualche chilometro in linea retta, rientra verso sud. b. Con altro senso, far r. una linea (o altro elemento lineare di una serie), spostarla più in dentro rispetto all’allineamento generale; in partic., in tipografia, comporre una linea in modo che costituisca capoverso, che il suo inizio sia cioè più addentro rispetto alle altre linee (di qui, nella correzione delle bozze, la didascalia rientrare o a rientrare). 5. Essere contenuto, compreso, in alcune locuz. particolari: un albergo che rientra nella categoria lusso; il mio caso non rientra in quelli previsti dalla legge; è una questione che non rientra nelle mie competenze; pulire le scale non rientra fra i miei compiti. 6. Raro l’uso trans. con valore causativo: r. un oggetto, ritirarlo dentro; si decise a richiudere la finestra rientrando la testa (Palazzeschi). È però specifico nel linguaggio marin., dove significa ritirare un oggetto dentro il bordo (r. i remi, l’asta di posta, le imbarcazioni, ecc.), e in partic. ridurre la forza delle vele, serrandone alcune (r. gli scopamare, i coltellacci, ecc.). ◆ Part. pres. rientrante, come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. rientrato, anche come agg., soprattutto con riferimento a cose che si siano riassorbite senza avere avuto il loro sfogo, e, in senso fig., a tentativi da cui si sia desistito, a voglie insoddisfatte, ecc.: un esantema rientrato; uno starnuto rientrato; frase rientrata, che si stava per dire e non s’è potuta o voluta dire; ambizioni rientrate; una crisi di governo rientrata, che era ormai certa ma che all’ultimo momento è stata scongiurata.