rifioritura
s. f. [der. di rifiorire]. – 1. In genere, nuova fioritura d’una pianta; con sign. più specifico, in botanica, seconda fioritura nell’anno stesso, per lo più autunnale, spesso meno vistosa di quella primaverile, dovuta allo sviluppo di gemme fiorali la cui apertura era stata inibita dalle condizioni sfavorevoli dell’estate, e allo sviluppo di nuovi rametti fogliferi e fioriferi. In senso fig., di cose che rifioriscono, che presentano un nuovo sviluppo: r. delle arti, del commercio, dell’attività artigianale, ecc.; c’è stata una r. di canti popolari. 2. estens. a. Complesso di macchie che appaiono su una superficie: sul muro c’erano rifioriture d’umidità; in partic., le macchiette giallognole che col tempo compaiono sulla carta, e spec. sulla superficie dei fogli di un libro (meno com. di fioritura). Piu genericam., ogni alterazione di superfici o sostanze esposte all’aria. b. non com. La ghiaia gettata di recente su una strada per migliorarla. 3. fig. a. Abbellimento, aggiunta personale a qualche narrazione o racconto (più com. frangia o fioritura): quando racconta un fatto ci fa sempre qualche rifioritura. b. Ornamento, abbellimento usato dai maggiaioli nelle loro melodie vocali.