riformato1
riformato1 agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di riformare]. – 1. Modificato mediante una riforma, che ha subìto una riforma. In partic., nella sfera religiosa, ordini r., congregazioni r., che seguono una regola riformata rispetto a quella originaria o più antica: benedettini r., eremitani r., frati minori r., clarisse r. (in tutti questi casi anche sostantivato: i riformati o le riformate); Chiesa r., la Chiesa protestante, e riformati (sost.), i protestanti (propriam. coloro che seguono il regime ecclesiastico riformato da Zwingli e Calvino, e in tal senso il termine assume sign. affine a quello di presbiteriani; ma comunem. quei gruppi che, pur riconoscendo la loro dipendenza dalle dottrine calviniste, si sono sviluppati autonomamente nel continente europeo, specificandosi con presbiteriani, invece, i gruppi affini delle isole britanniche). Anche col sign. di riformista, progressista: ebraismo r., diffuso spec. nel Nordamerica. 2. Nel linguaggio milit., militare r. e iscritto di leva r. (e analogam. cavallo, mulo r.), dichiarato permanentemente inabile al servizio militare mediante il provvedimento di riforma (v. riforma, n. 2 a).