rilievo
rilièvo s. m. [der. di rilevare]. – 1. a. Il fatto di rilevare, cioè di sporgere, di aggettare da una superficie, e, per estens., lo spicco di un oggetto che, per nettezza di contorni, per effetto della luce o per vivacità di colore, si staglia su uno sfondo: i poggi intorno avevano un moderato r.; la luce del sole dà vivo r. agli oggetti; sul far dell’alba gli alberi a poco a poco prendevano r. e consistenza; il vestito aderente metteva in r. le sue forme, o dava r. alle sue forme (qui in un senso fig., le disegnava, ne seguiva il contorno rilevandolo allo sguardo); nella pittura e nel disegno, dare r. alle figure, col chiaroscuro; in altri casi, dare, ottenere l’effetto del r., con illusioni ottiche o con varî mezzi, nell’arte e nella tecnica. Frequente la locuz. agg. in rilievo, di cosa rilevata su un fondo unito, o che dia l’impressione di aggettare pur essendo piana: ricamo in r. (monogrammi, cifre, decorazioni in r.), ricamo su bianco con punti che dànno al lavoro un aspetto pieno e rilevato; stampa in r. (v. rilievografia); fotografie in r., film in r., quelli che, mediante speciali accorgimenti, «si vedono in rilievo», cioè dànno l’impressione di una visione tridimensionale o di un bassorilievo (v. oltre, al n. 3 a). In senso proprio e fig., le espressioni avere poco, molto, grande, scarso r., secondo che l’oggetto sporga in misura lieve o notevole, che si stagli nettamente o vagamente sul fondo; contorni senza r., vaghi, sfumati; fisionomia senza r., con lineamenti poco marcati, piatta, o insignificante. b. fig. Evidenza, spicco, risalto che si dà parlando, o scrivendo, a figure, fatti, idee, ecc., o che questi hanno per sé stessi o acquistano: mettere in r. un fatto, farlo notare in modo particolare separandolo da altri che momentaneamente vengono trascurati; il giornale dà molto r. alla notizia; occorreva dare maggior r. all’aspetto (o mettere meglio in r. l’aspetto) politico della questione; sono idee che nelle sue pagine acquistano via via maggior rilievo. Con altro senso fig. (statico anziché dinamico), importanza che una cosa o anche una persona ha in senso assoluto o relativo (spec. frequente, in questa accezione, la locuz. agg. di rilievo): avvenimenti di molto r., di poco r., di nessun r.; diede un’occhiata in giro, per veder se c’era novità di r. (Manzoni); la questione è, per noi, di particolare r.; la cosa non ha nessun r. giuridico (più frequente, in questo senso, rilevanza); figura, personaggio di r., nella vita pubblica o nell’arte, e al contr., figura di scarso r., senza r., priva di r., insignificante, che rimane nell’ombra. 2. In senso concr., la cosa o la parte che è rilevata: aveva inciampato in un r. del terreno; il r. dell’argine; sotto la giacca si notava il r. del portafoglio; il r. del petto, dei fianchi. In partic.: a. In geografia fisica, area sopraelevata di una terra emersa o del fondo di un bacino marino o oceanico: i r. alpini; il r. appenninico; studio dei r. balcanici; configurazione del r. della penisola iberica. R. continentale, denominazione di aree terrestri (o massicci continentali) che, sottoposte a sollevamenti assai cospicui, subirono in seguito moti postumi di assestamento (moti epirogenetici) e si presentano come zone di alta stabilità terrestre, soggette a una lenta degradazione a opera degli agenti atmosferici. R. subaereo, la conformazione delle terre emerse, cioè delle regioni morfologiche a catene a pieghe, a bassopiani o ad altipiani; l’asperità delle forme è indice sia di giovane età, sia dell’azione erosiva degli elementi esogeni della morfologia terrestre. R. submarino, il complesso dei rilievi che emergono dal fondo oceanico e che per altro rimangono sotto il livello marino, caratterizzati dalla conformazione a linee molto semplici (dorsali, platee, rialti), con modellazione morbida dovuta alla mancanza di erosione e alla continua deposizione di nuovo materiale. R. monoclinale, piega dissimmetrica con un fianco a scarpata molto ripida e l’altro a debole pendenza. R. policiclico, rilievo modellato da più cicli di erosione successivi; r. poligenico, modellato in condizioni successive differenti. b. Nell’arte, composizione scultoria, legata a un fondo unito dal quale emergono, con maggiore o minore aggetto, figure, paesaggi, elementi architettonici o ornamentali: basso r., mezzo r., alto r. (v. le forme graficamente unite, più com., bassorilievo, mezzorilievo, altorilievo); figura di tutto r., che si stacca quasi interamente dal fondo; il r. pittorico di Donatello, con aggetto che diminuisce procedendo dai primi piani a quelli successivi (v. anche stiacciato); il r. moderno della scultura cubista. 3. a. In topografia, sinon. di rilevamento topografico (v. rilevamento, n. 2): fare un r.; prendere i r., determinare la posizione e l’altitudine di alcune parti del terreno allo scopo di farne la rappresentazione sulla carta; r. fotografico, ripresa di fotografie per servire a studî particolari, spec. di topografia, di zone archeologiche o di singoli monumenti: i r. fotografici della colonna Traiana (ma con altro uso e sign., r. fotografico, speciale stampa fotografica che dà l’illusione di un bassorilievo, ottenuta per sovrapposizione di una negativa e di una diapositiva dello stesso soggetto fatte scorrere leggermente l’una rispetto all’altra e così stampate in modo da accentuare i contorni e da attenuare i neri intensi); r. aerofotografico, lo stesso che aerofotografia; r. aerofotogrammetrico, lo stesso che aerofotogrammetria; r. tacheometrico, eseguito per mezzo del tacheometro, come avviene di norma nelle operazioni di celerimensura (v.). Analogam., nel linguaggio marin., l’insieme delle operazioni per la compilazione di una carta idrografica per la navigazione. b. Nel disegno architettonico, complesso delle operazioni con cui si determinano gli elementi necessarî per la rappresentazione grafica di un complesso architettonico o urbanistico, o di una singola parte, e la rappresentazione grafica stessa. c. In fitogeografia e in zoogeografia, r. di un’associazione, la lista delle piante e rispettivam. degli animali facenti parte di una biocenosi (fito- o zoocenosi), con l’aggiunta, per ogni specie, di altre indicazioni, come l’abbondanza, la diffusione, il grado o stadio di sviluppo, ecc. Diversi rilievi di una o più cenosi vengono poi confrontati fra loro per trarne conclusioni generali sulla vegetazione o sulla fauna. 4. Il fatto di rilevare, nel senso di osservare, notare, o fare osservare, per lo più con l’idea di critica, di biasimo dei difetti, delle manchevolezze (cfr. i sinon. più com. osservazione, critica, appunto): la commissione d’inchiesta espose i suoi r. al ministro; l’ispettore mosse gravi r. all’operato dell’amministrazione; prima di dare la mia approvazione debbo fare alcuni r.; non è stato fatto nessun r. a mio carico. 5. In diritto civile: a. Liberazione di qualcuno da una posizione passiva di obbligato (v. rilevare, n. 3 b): r. nella fideiussione. b. Il subentrare ad altri, in un contratto di locazione (r. di un’azienda, di un negozio), o nel possesso, nella proprietà di qualche cosa mediante acquisto. 6. Nell’uso fam. tosc. (da rilevare nel senso di levare, cioè portare via), per lo più al plur., le vivande che si levano dalla mensa, gli avanzi: diede i r. al cane; in senso fig., pascersi dei r. di un altro, prendere quel che altri lascia o rifiuta: E Terigi anche venìa punzecchiando, Che si pascea de’ r. d’Orlando (Pulci), qui con sign. partic., che assaliva quelli che erano scampati ai colpi d’Orlando.