rimembrare
v. tr. [dal fr. remembrer, che è il lat. rememorari, der. di memor «memore»] (io rimèmbro, ecc.), letter. – 1. Ricordare, avere presente o rievocare nella propria memoria: non ti rimembra Che questo è privilegio degli amanti ...? (Petrarca); è verbo caro a Leopardi e frequente nella sua poesia (Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni ...?; Silvia, rimembri ancora Quel tempo della tua vita mortale ...?; rimembrando il tuo passato vanto; ecc.). Con la particella pron. (cfr. ricordarsi): de’ grand’avi tuoi Le imprese ti rimembra (Parini); con uso impers.: Rimembriti di Pier da Medicina (Dante); era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti (Leopardi). 2. raro. Rievocare, richiamare nella memoria di altri: sonanti [le corde dell’arpa] Rimembran come il ciel l’uomo concesse Alle gioie e agli affanni (Foscolo).