rimettere
riméttere v. tr. [lat. remĭttĕre «rimandare», «rallentare, scemare», «concedere, perdonare», comp. di re- e mĭttĕre (v. mettere); quando ha valore iterativo, è comp. di ri- e mettere] (coniug. come mettere). – 1. Mettere di nuovo, o tornare a mettere, riportare o ricondurre, nello stato, nella condizione o nella posizione precedente: r. qualcuno in prigione; r. in piedi, una persona o un animale caduti, o, in senso fig., una persona, un’azienda dissestata; r. i soldi nel portafoglio, r. i vestiti nell’armadio, r. gli occhiali nell’astuccio; r. gli abiti invernali, il cappello (più com., con la particella pron.: rimettersi il cappotto, la giacca, il cappello, gli occhiali); r. la pentola sul fuoco; r. in moto il motore, dopo averlo spento o dopo che s’era spento; r. in libertà un detenuto, r. in ordine la casa o una stanza, r. a posto i libri, r. a nuovo un vestito vecchio, r. a sesto o in sesto un edificio (e, in usi fig., un’azienda dissestata, il bilancio familiare); r. a posto o in sesto lo stomaco, e talvolta assol. r. lo stomaco, eliminare disturbi o fastidî di stomaco: un brodo caldo mi rimetterà a posto lo stomaco; lei sa che questo [vino] le rimette sempre lo stomaco (Manzoni); r. insieme due persone, riunirle, rappacificarle, farle tornare a vivere insieme (più spesso, nel rifl., rimettersi insieme); r. in vendita un prodotto, r. in discussione un progetto, r. all’ordine del giorno una proposta di delibera; r. in pari il bilancio, i conti (con altro sign., r. in pari il lavoro, e più com. rimettersi in pari con il lavoro, con lo studio, ecc., riacquistare, ricuperare il lavoro, lo studio, il tempo perduto); r. piede in un luogo, ritornarvi (non ci rimetterò più piede, in questa casa!); r. mano a qualcosa, tornare a occuparsene, a lavorarvi (ha deciso di r. mano a quel quadro lasciato a mezzo). Usi e locuz. particolari: a. Con la particella pron., rimettersi da una malattia, e rimettersi in salute, in forze, e assol. rimettersi, guarire, riacquistare la salute e le forze (con le cure e il riposo in poco tempo si rimetterà); rimettersi da uno spavento, da una grave crisi, riaversi; riferito al tempo, rimettersi al bello (e assol.: speriamo che il tempo si rimetta), o più raram. al brutto, tornare, rifarsi bello o brutto. Seguìto da un infinito (o anche da un sost.) introdotto dalla prep. a, riprendere, ricominciare a fare qualcosa che era rimasto in sospeso o si era interrotto: rimettersi a dormire, a lavorare o al lavoro, a piangere. b. R. l’orologio, la sveglia, spostare sull’ora esatta le lancette o gli altri segni che indicano le ore e i minuti. c. R. i germogli, i polloni, ecc., e più comunem., con uso assol. e intr. (aus. avere), rimettere, produrre nuovi germogli o polloni: il susino sta rimettendo, ha rimesso (v. rimessiticcio). d. Ricuperare: r. il sonno perduto, dormendo di più; r. il tempo perduto, le ore perse, lavorando di più o impegnandosi maggiormente. 2. Mettere al riparo bestiame e attrezzi agricoli, macchine e mezzi di trasporto (v. rimessa, n. 2): r. i buoi, il gregge; r. le macchine agricole; r. l’auto, il furgoncino, gli autobus. Nel linguaggio venatorio, nel rifl., riferito a selvatici cacciati, posarsi o andarsi a rifugiare in un punto diverso da quello in cui sono stati levati: le starne sono andate a rimettersi nel costone opposto. 3. Nel linguaggio sport., rilanciare, rimandare la palla o il pallone (v. rimessa, n. 4): r. la palla, nel tennis e nel tamburello, in risposta al servizio o, rispettivam., a un tiro dell’avversario (anche assol.: un giocatore più bravo nel r. che nel battere); r. il pallone, e assol. rimettere (a un compagno, al portiere, nel terreno di gara, e r. o rinviare dal fondo, lateralmente), nel calcio e in altri sport (v. rimessa, n. 4). 4. a. ant. Restituire: convenne che costui rimettesse ciò che mai aveva acquistato (Sacchetti). b. Sinon. meno crudo di rigettare o vomitare: r. il cibo (o assol. rimettere: alla fine ha rimesso e si è sentito un po’ meglio). c. ant. Deporre, smettere: le barbare nationi ... soleano al tuo venerando nome, Italia, r. ogni superbia, ogni ira, e tremare (L. B. Alberti). 5. a. Spedire, mandare, consegnare ad altri cosa che gli è dovuta: r. un plico al destinatario, r. a un cliente la merce ordinata; r. a qualcuno una somma di denaro; l’intimazione fu rimessa nelle sue mani. In partic., mandare denaro, fare una rimessa all’estero (v. rimessa, n. 5 a). b. Rimandare ad altro tempo, differire: si stabilì di r. la discussione alla seduta successiva; rimisero ad altro tempo la decisione. 6. a. Affidare ad altri la decisione, lasciare che altri agisca secondo la propria volontà o il proprio giudizio: rimetto a te ogni decisione in merito; preferisco r. a voi la scelta; frequente in questo senso il rifl., affidarsi: nelle mani d’Aldobrandino si rimisero (Boccaccio); dunque, se non sapete le cose, abbiate pazienza, e rimettetevi a chi le sa (Manzoni); mi rimetto a lei, alla sua discrezione, al suo giudizio; rimettersi al caso, alla sorte. b. Nel linguaggio giur. e amministr., demandare o trasmettere ad altro giudice, organo, ufficio o ente: r. una causa penale ad altro giudice per legittimo sospetto, r. una causa civile al giudice competente, dopo l’istruttoria (v. rimessione); r. un caso alla Corte costituzionale, al Ministro. 7. Condonare: r. la pena, la colpa, i peccati, un debito; rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, nella preghiera del Paternostro. 8. Con uso intr. (aus. avere), non com., scemare, diminuire d’intensità: la febbre rimette periodicamente. 9. Assai com., nell’uso fam., rimetterci, scapitare, perdere: fatti tutti i conti ci ho rimesso cinquecento euro; se non ci guadagna, neppure ci rimette; quant’è vero Dio che ci rimetto, frase di chi vuol far credere di vendere sotto costo; a furia di correre ci ho rimesso un paio di scarpe; con valore iperb.: rimetterci un occhio della testa; rimetterci la pelle, la vita, il fiato, la salute; e con un compl. partitivo della cosa che si perde: ci rimette del suo; rimetterci di (o in) reputazione. Per dire che la cosa richiesta non è difficile e non costa nulla: mi farà certo questo favore: che ci rimette?; che ci rimetterebbe a rispondere con più cortesia? ◆ Part. pass. rimésso, anche come s. m. (v. rimesso3). Rara e poet. la forma latineggiante remisso (dal lat. remissus): E così furo in libertà remissi Quei re: che gliel concesse il paladino (Ariosto).