rimettere /ri'met:ere/ [dal lat. remittĕre "rimandare", "rallentare, scemare", "concedere, perdonare", der. di mittĕre "mettere" col pref. re-; quando ha valore iterativo, è der. di mettere, col pref. ri-] (coniug. come mettere). - ■ v. tr. 1. a. [collocare nuovamente qualcosa nel luogo da cui era stato preso, con le prep. in, su del secondo arg.: r. i soldi nel portafoglio; r. il vaso sul tavolo] ≈ ricollocare, rimettere a posto, riporre, risistemare. ↔ riprendere, ritogliere. b. [procedere nuovamente all'applicazione o all'installazione di qualcosa: r. il parquet] ≈ rifare, rinnovare. ● Espressioni: rimettere a nuovo → □; rimettere a posto → □; rimettere in libertà → □; rimettere in piedi → □; fig., rimettere in sesto → □; fig., rimettere mano (a qualcosa) → □; fig., rimettere piede → □. c. [tornare a indossare un capo di vestiario, anche nella forma rimettersi: rimettersi il cappotto] ↔ levare, togliere. d. [spostare sull'ora esatta le lancette di un orologio e sim. che indicano le ore e i minuti: r. la sveglia] ≈ (fam.) mettere, registrare, regolare. 2. (estens., non com.) [mettere al riparo, spec. bestiame: r. i buoi] ≈ ricoverare. 3. (sport.) [nel calcio e in altri sport, effettuare un rilancio della palla, anche assol.: r. dal fondo] ≈ rilanciare, rimandare, rinviare. 4. [rimandare fuori dalla bocca gli alimenti ingeriti, anche assol.: r. tutto; alla fine ha rimesso e si è sentito un po' meglio] ≈ dare di stomaco, (lett.) recere, (eufem.) restituire, ributtare, (eufem.) rigettare, rovesciare, Ⓣ (fisiol.) vomitare. ‖ rigurgitare. 5. a. (burocr.) [portare a qualcuno una cosa che gli è dovuta, con la prep. a del secondo arg.: r. un plico al destinatario] ≈ consegnare, inviare, mandare, spedire. b. (non com.) [spostare a un'altra data, con la prep. a del secondo arg.: r. la discussione alla seduta successiva] ≈ e ↔ [→ RIMANDARE v. tr. (2)]. 6. a. [dare ad altri la facoltà di decidere o agire secondo il proprio giudizio, con la prep. a del secondo arg.: rimetto a te ogni decisione in merito] ≈ affidare, demandare, lasciare. b. (giur., amministr.) [affidare a un giudice, un organo, un ufficio, ecc. una controversia, una causa e sim.: r. un caso alla Corte costituzionale] ≈ deferire, demandare, Ⓖ passare, Ⓖ sottoporre, trasmettere. 7. [considerare dimenticato un peccato, un errore e sim.: r. la pena] ≈ Ⓣ (giur.) condonare, perdonare. ■ v. intr. (aus. avere) [produrre nuovi germogli, anche assol.: il susino sta rimettendo] ≈ rigettare. ⇓ rifiorire. ■ rimettersi v. rifl. 1. [mettersi di nuovo, con la prep. a seguita da inf.: r. a leggere] ≈ ricominciare, riprendere. 2. [da parte di qualcuno, dare a qualcun altro completa facoltà di decidere o operare in merito a qualcosa che lo riguardi, con la prep. a: mi rimetto a lei, al suo giudizio] ≈ affidarsi. ■ v. intr. pron. 1. a. [riacquistare la salute e le forze, con la prep. da o assol.: r. da una malattia; dopo la cura si è rimesso] ≈ guarire, riaversi, (lett.) rinfiorarsi, (lett.) rinverdire, riprendersi, ristabilirsi, tornare in salute. b. [riacquistare il controllo psicologico su un'emozione e sim., con la prep. da: r. da uno spavento] ≈ riaversi, riprendersi. 2. a. [del tempo, riassumere una certa condizione: il cielo si è rimesso al bello] ≈ ritornare. b. (estens.) [assol., ritornare sereno: speriamo che il tempo si rimetta] ≈ (non com.) racconciarsi, rasserenarsi, ristabilirsi. ↔ guastarsi, perturbarsi. ■ rimetterci v. intr. (aus. avere), fam. [subire una perdita economica, anche assol.: r. una grossa somma; in quest'affare non ci ho guadagnato ma non ci ho neppure rimesso] ≈ scapitare, (fam.) perderci, perdere. ↔ (fam.) guadagnarci, (fam.) rientrarci, (fam.) starci (dentro). ● Espressioni: fam., rimetterci la pelle (o la buccia o, fam., le penne) → □. □ rimetterci la pelle (o la buccia o, fam., le penne) [cessare di vivere] ≈ andarsene, (spreg.) crepare, (fam.) lasciarci la buccia (o la pelle o le penne), morire, (spreg.) schiattare, spirare, (spreg.) tirare le cuoia. □ rimettere a nuovo [ridare a un oggetto l'aspetto e la funzionalità originari: r. a nuovo un abito, una casa] ≈ ammodernare, mettere a nuovo, restaurare, rimodernare, rinnovare, riparare. □ rimettere a posto 1. [collocare nuovamente un oggetto nel luogo da cui era stato preso] ≈ e ↔ [→ RIMETTERE v. tr. (1. a)]. 2. (estens.) [assol., dare a un ambiente, a una stanza e sim., lo stesso ordine che aveva in precedenza: prima di uscire rimetti a posto] ≈ rimettere in ordine, riordinare. □ rimettere in libertà [concedere la libertà a chi sia stato tratto in arresto: la polizia ha rimesso in libertà tutti i fermati] ≈ liberare, rilasciare, scarcerare. ↔ arrestare, catturare, fermare, trattenere. □ rimettere in piedi 1. [aiutare una persona o un animale caduti a drizzarsi] ≈ rialzare, risollevare. 2. (fig.) [aiutare una persona in cattive condizioni di salute, un'azienda dissestata e sim., a risollevarsi] ≈ rimettere in sesto, risanare, sanare. □ rimettere in sesto [aiutare un'azienda dissestata e sim., a risollevarsi] ≈ rimettere in piedi, risanare, sanare. □ rimettere mano (a qualcosa) [mettersi di nuovo a lavorare a un progetto interrotto: r. mano a un libro] ≈ rimaneggiare, riprendere (in mano) (ø), ritornare, tornare. □ rimettere piede [fare ritorno in un luogo, con le prep. a, in: non rimetterò mai più piede in (o a) casa sua; non ha più rimesso piede a Roma] ≈ ritornare, tornare.