rinuncia /ri'nuntʃa/ (o rinunzia /ri'nuntsja/) s. f. [der. di rinunciare] (pl. -ce, o -zie). - 1. (con la prep. a) a. [il fatto di rinunciare a cosa che si possiede, anche assol.: r. a un diritto; la sua r. sorprese tutti] ≈ abbandono (di), cessione (di), [a una carica e sim.] abdicazione. ↔ conservazione (di), mantenimento (di). b. [il fatto di rinunciare a cosa che spetterebbe, anche assol.: r. a un incarico, a un compenso; fare atto di r.] ≈ ricusazione (di), rifiuto (di). ↔ accettazione (di). 2. (estens.) a. [l'abbandonare volontariamente beni o soddisfazioni che si potrebbero avere o sperare, con la prep. a: l'accettazione di quel lavoro significò per lui la r. agli studi] ≈ abbandono (di). b. (sport.) [il fatto che un atleta abbandoni una gara] ≈ abbandono, ritiro. ‖ forfait. 3. [al plur., assol., il fatto di privarsi di beni e sim.: è stata una vita di r.] ≈ privazioni, sacrifici. ‖ ristrettezze, stenti. ↔ agi, comodità. 4. (teol.) [distacco da tutti i beni terreni, come mezzo per conseguire la perfezione] ≈ ascesi. ↓ austerità.