riparo
s. m. [der. di riparare1 o di riparare2, i cui sign. si fondono in questo derivato]. – 1. L’azione di riparare o di ripararsi; il mezzo, il modo di ripararsi da una cosa dannosa, pericolosa o sgradita: cercò r. dalla pioggia sotto un albero; la nave entrò in un’insenatura per trovarvi r. dal vento; si fece r. della (o colla) mano agli occhi contro i raggi del sole; col braccio cercò di farsi r. dagli scappellotti del padre; contro un’afa come questa non c’è r.; in senso fig.: Tempo non mi parea da far riparo Contra colpi d’Amor (Petrarca); contro certi bricconi si è proprio senza riparo. Più concr., la cosa, l’oggetto che serve per riparare o ripararsi: si costruì un r. di frasche per proteggersi dalla pioggia; questa insenatura è un ottimo r. per le barche in caso di tempesta. Usi e sign. scient. e tecnici: a. Nel linguaggio milit., massa di terra, coperta di rivestimenti, che in un’opera fortificata si eleva al di sopra della piazza per proteggere i difensori (nel passato, detta ramparo); attualmente, nella fortificazione campale, il termine indica un piccolo lavoro in terra compiuto per proteggere artiglierie, mitragliatrici o tiratori. b. In etnologia, ricovero naturale o artificiale, spesso provvisorio o occasionale, contro le intemperie: r. di frasche, r. sotto roccia, ecc.; in paletnologia, il r. sotto roccia è l’abitazione usata dall’uomo spec. nel periodo paleolitico. c. Nell’alpinismo, r. sotto roccia, l’incavo di una roccia che può servire di rifugio (bivacco) agli alpinisti durante un’ascensione. 2. L’azione del riparare a un male, a un inconveniente: porre, mettere r.: cercò di porre r. allo spiacevole equivoco; prendere r., prendere provvedimenti atti a ovviare a un inconveniente: li quali stati alla sua predica e avendo udito il nuovo r. preso da lui ... (Boccaccio); correre ai r., affrettare l’azione volta a riparare a un inconveniente, a salvare una situazione. Per estens., il mezzo o il modo usati a tale scopo: ma forse che tutti i r. umani vi mancavano? (Manzoni).